Se questa è squadra

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Cecilia fu di buon umore per tutta la mattinata.
Sapeva che nonostante il suo carattere, lui avrebbe continuato ad amarla.
La sera, lei con la sua squadra, avevano un'importante partita, che determinava il passaggio o meno alla semifinale.
Dovevamo dare il meglio di loro, o non sarebbero passate, non riuscendo a coronare il loro sogno.
La squadra iniziò ad essere tale.
Le avversarie erano molto forti.
Infatti, avevano due centrali che spaccavano il culo a tutti, delle bande e degli opposti fenomenali, una palleggiatrice da far paura e un libero agile come una gazzella.
Mentre loro avevano Joy, una ragazza tedesca, che palleggiava ed era discretamente brava.
Poi avevano come S2 Cecilia e come S1 Camilla, le più forti della squadra.
Le due centrali, Marta e Stefania, avevano più tattica che forza, e quindi non fungevano da perno.
Eva valeva molto come libero: era sempre pronta a tutto, correva, si buttava, si faceva anche male, ma per il bene della squadra, questo è molto altro.
E poi c'era Alexia, l'unico opposto nel mondo della pallavolo, a non saper schiacciare.
Nonostante tutto, iniziarono a giocare bene, e vinsero la partita con un meraviglioso 3-1.
Roberto, il loro allenatore nonché ragazzo di Cecilia, fu estasiato dalla partita, e offrí la cena a tutte, approfittando dell'occasione, per annunciare il fidanzamento con Cecilia alla squadra.
Il giorno della semifinale, coincideva con il compleanno di Roberto, che compiva ormai 19 anni.
Cecilia, vincendo la semifinale, fece il regalo di compleanno al suo fidanzato.
Avevano vinto e sarebbero passate alla finale.
I due ragazzi erano in macchina, occhi puntati sull'orizzonte, il cielo era un misto di giallo, rosa e azzurro.
"Com'è bello il tramonto" disse Cecilia.
"Tu sei molto più bella" ribadí Roberto, guardando la fronte sudata sella ragazza.
Quando arrivarono a casa, Cecilia si fece una doccia veloce, profumava terribilmente di mandorla.
Si mise un paio di slip neri di pizzo e prese una maglietta di Roberto, che stranamente le andava grande.
Lo raggiunse in salotto dove, sdraiato sul divano rosso di pelle, stava guardando la televisione.
Alla vista della ragazza con i capelli bagnati che si appoggiavano pesantemente sulla maglietta grigia, il ragazzo si morse il labbro e dopo alcuni secondi, sorrise.
Cecilia si sedette sulle sue gambe, strinse le braccia intorno al suo collo e lo baciò delicatamente.
Rimasero lì per ore a parlare della partita disputata quella sera, degli errori commessi, lasciandosi scappare anche qualche insulto su Alexia.
Roberto desiderava Cecilia come mai prima d'ora.
Quando si baciarono dopo aver parlato, Roberto mise le mani sulla vita della ragazza, e lei, vergognandosi un po', infilò le sue piccole manine sotto alla maglietta di Roberto.
Quando gliela sfilò, rimase a bocca aperta.
Rimasero abbracciati, senza maglietta.
Una leggera musica proveniva dalla televisione ancora accesa, che emanava una debole luce bianca e azzurra.
Si sdraiarono, abbracciati sul divano e, piano piano, anche gli altri vestiti finirono sul pavimento, accanto ai loro corpi nudi.
Roberto iniziò a baciarle la spalla per poi salire sul collo.
Cecilia gli accarezzava ala schiena ma, più Roberto scendeva con i baci, più le carezze diventarono graffi.
Lei, che prima aveva sulle unghie un elegante smalto color perla, si consumó le unghie affilate su quella distesa di carne scura, quasi come se fosse abbronzata.
Quando finirono, rimasero abbracciati, su quel divano che, essendo sudato, rifletteva la luce proveniente dalla televisione.
Cecilia ripercorse con la mente affaticata, i ricordi più belli di quella relazione,iniziata con un semplice "ciao".
Mentre tutte le mattine si svegliava cercando Roberto nel letto ma non trovandolo, quella mattina si svegliò con le mani del ragazzo che le cingevano i fianchi.
Sprofondó in un lungo sorriso, per poi addormentarsi di nuovo, cullata dal respiro del ragazzo, ormai diventato uomo, che amava.

Quella voglia di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora