CAPITOLO X.

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- Grazie mille per tutto quello che mi hai insegnato! Gli adulti sono troppo spaventati per uscire ma... Anche loro ti ringraziano per il cibo- afferma Kojiro.

Sorrido e mi accuccio davanti a lui.

- Digli che sono felice vi sia piaciuto. Sono sicuro che presto avranno i tuoi piatti a farmi concorrenza- dichiaro, e lui sorride.

Si volta appena a guardare Kaoru, che sta parlando con Zoro.

- Si... Un giorno, cucinerò in modo da renderlo felice!- esclama.

- Bravissimo- allungo la mano e gli scompiglio i capelli - ricordati di trattare sempre bene le ragazze e di non negare mai il cibo a nessuno. Ma... Occupati soprattutto delle persone a cui tieni e che tengono a te- dico.

- Lo farò!- esclama lui.

- Finito di salutare il tuo allievo? Se non ci muoviamo, quegli idioti invaderanno la città alla nostra ricerca- dichiara Zoro, avvicinandosi insieme al bambino.

- Adesso andiamo- affermo, tirandomi su - buona fortuna bambini, ci vediamo- saluto.

- Ciao! Spero di rivederti!- esclama Kojiro, mentre Kaoru si limita a salutarci con la mano.

Io e Zoro gli facciamo un ultimo saluto, prima di voltarci per andarcene.

- Hai preso le provviste?- mi chiede Zoro.

- Le hanno lasciate al porto; non dimenticherei mai qualcosa di così importante- dichiaro.

- Sei un cuoco da strapazzo dopotutto- commenta lui.

- Intanto ami il mio cibo, quindi porta rispetto!- esclamo; lui alza gli occhi al cielo, ma sorride.

Continuiamo a camminare in silenzio.

L'abbiamo deciso insieme: abbiamo avuto i nostri ultimi momenti, e adesso che stiamo per tornare dagli altri... È finita.

Lo abbiamo deciso entrambi, sappiamo bene che è la cosa migliore.

Allora perché mi sembra quasi di avere un macigno sul petto? Perché sento che c'è qualcosa che non va?

Probabilmente è perché in questi giorni... Sono stato molto meglio di quanto credessi.

Una parte di me, vorrebbe rimanere ancora qui, al suo fianco, a cucinare rilassato tra le sue braccia, senza troppe preoccupazioni.

Ma io ho un obiettivo, e nessuno, che sia una ragazza o il mio compagno di ciurma che fino a poco fa pensavo di detestare, potrà impedirmi di portarlo a termine.

- Guarda, ecco il porto- dico, notando che la stradina in cui siamo sbuca praticamente al porto della cittadella.

- Sanji-.

Mi blocco: se mi ha chiamato per nome... Dev'essere qualcosa di serio.

Mi volto, e noto che si è fermato un paio di passi dietro di me.

- Dimmi- gli dico, il cuore che mi batte all'impazzata nel petto.

Cosa vorrà dirmi? Lo sguardo che ha adesso... È completamente diverso dal suo solito.

Sembra lo sguardo di qualcuno pronto a tutto per ciò che desidera, qualcuno che ancora non vuole arrendersi.

- Se un giorno dovessi adottare un bambino, ti aiuterò a crescerlo.

- Se un giorno dovessi scegliere di non sposarti, non ti lascerò solo.

- Se un giorno volessi una mano in cucina, verrò ad assaggiare i tuoi piatti.

ZOSAN-IL DESIDERIO PIÙ PROFONDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora