||tredici||

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È la fine, la fine di tutto.
Della mia vita, dei miei sogni, del mio amore.
Per mio padre sono solo un oggetto di scambio, qualcosa da barattare per avere in cambio enormi cifre o aziende.
Non gli importa niente dei miei sentimenti, non gli è mai importato.
Se solo mia madre fosse qui, lei mi avrebbe aiutato a fuggire lontano.
Invece sono rinchiusa nella stanza del sotterraneo come un animale da trofeo a cui non puoi permettere di fuggire.
Niall.
Che gli avranno fatto?
Sono così preoccupata per lui.
"Signorina."
La voce di William arriva flebile dalle mie spalle.
È entrato nella stanza portando l'ennesimo vassoio di cibo che non toccherò nemmeno stavolta.
"Puoi pure portarlo via. Non lo mangerò." sibilo infuriata.
"Non sono qui per questo signorina. Sicuramente vorrà sapere del signorino Niall." spiega appoggiando il vassoio.
Nel sentire il nome scatto in piedi avvicinandomi a William.
"Dov'è William? Dimmi che sta bene! Ti prego." lo imploro con le lacrime agli occhi.
"Sta bene, ha un occhio pesto e qualche taglio ma sta bene." spiega facendomi sedere.
"Non lo ha rinchiuso William?" chiedo piangendo.
"No, ma per la sua sicurezza l'ho portato in un posto dove vostro padre e quel sfacciato di Liam non lo troveranno." sorride cercando di calmarmi.
"Grazie." sospiro sapendo che è al sicuro.
"Non mi ringrazi ancora. Sto preparando la sua fuga." bisbiglia con la paura che qualcuno possa sentirlo.
"Cosa?"
"L'unico momento in cui potrà scappare sarà il giorno del matrimonio. Lei dovrà solo aspettare il segnale, al resto ci penserò io." spiega versandomi un bicchiere di acqua.
"Quindi deve mangiare e mettersi in forze." afferma scoprendo i vari piatti che ha portato.
"Non ci riesco, vomiterei tutto." scrollo la testa.
"Lo faccia per Niall." mormora prima di uscire e lasciarmi nuovamente da sola.
Penso a Niall, al fatto che stia rischiando così tanto per me, per poter scappare senza sapere se il piano andrà a buon fine.
Prendo il coltello e la forchetta e taglio una fetta di petto di pollo.
Devo mangiare.
**
Tre giorni.
Tre giorni che non vedo la luce del sole.
Tre giorni che non faccio altro che pensare a Niall, alla fuga, a tutto quello che comporterà.
Oggi deve venire una signora con dei vestiti da sposa per "scegliere" quello più adatto.
Non voglio, ma devo rispettare il piano.
"Salve! Io sono Emy. Tu devi essere Alexander!" esclama con quello stupido sorrisetto entrando con svariati abiti.
"Si." rispondo fredda.
Lei si avvicina per stringermi la mano un po' confusa dal mio atteggiamento.
Con lei erano entrate alcune guardie per portare i vestiti, oltre ad assicurarsi che non facessi minchiate.
"Fuori! Non metterò a vestirmi davanti a voi!" urlo lanciando le prime cose che trovo.
Per fortuna si ritirano lasciandomi in balia di miss allegria.
"Ho qualcosa per te." dice la signora frugando tra i vestiti.
Da un'imbottitura estrae una lettera per poi porgermela.
"È da parte di Niall." me la consegna sorridendo.
La prendo sedendomi nella poltroncina.
'Amore mio,
Lo so che stai male, che ti senti in colpa per quello che è successo ma tu non hai colpe.
Mi manchi tanto e non so quanto resisterò senza di te, ma aspetterò quel giorno in cui ti vedrò correre in abito bianco verso di me.
Lo so che non dovrei vederti con un abito bianco fino a quel giorno ma solo l'idea mi fa battere il cuore all'impazzata.
Quindi voglio che tu sia bellissima (anche se lo sei già).
Tieni duro, fallo per me.
Ti amo Cinderella.

Sempre tuo, Niall.xx

P.s. distruggi la lettera, non voglio che tuo padre la trovi.'

Le lacrime scorrono lungo il mio viso.
Queste parole mi hanno reso felice e piena di speranza.
Devo resistere, lo devo fare per lui, per noi, per quella vita che ho sempre voluto.
"Vieni cara, è ora di iniziare." dice la signora appoggiando la sua mano sulla spalla.
Mi alzo e mi avvicino al caminetto dando fuoco alla lettera.
Avrei voluto tenerla ma mio padre l'avrebbe trovata.
Così rimango qualche attimo a fissarla mentre diventa cenere.
"Allora... hai qualcosa in mente?" chiede.
"Sì, direi di sì."
**
La settimana in prigionia era passata lentamente, come a voler marcare quella distanza che mi divide da Niall.
Però oggi è il grande giorno.
No, non parlo del matrimonio.
Finalmente scapperò con Niall, lontano da qui.
Lui mi aveva scritto chiedendomi di essere bellissima oggi, ed è ciò che farò.
"Ecco qua. Sei stupenda." esclama entusiasta la parrucchiera.
"È bellissima, grazie." dico cercando di trattenere la mia gioia, darebbe troppo nell'occhio.
Dopo di lei arriva la truccatrice che inizia subito esclamando che è tardi, che non abbiamo molto tempo.
Anche lei fa un ottimo lavoro e come prima cerco di sembrare indifferente anche se vorrei dirle che è tutto stupendo.
"Bene, ecco il vestito." entra felice la stilista portando dentro il vestito nella sua custodia.
"Bene." sorrido leggermente.
La signora mi aiuta a infilare il vestito.
Ho scelto un modello molto Cenerentola, proprio come la sera del ballo, quando incontrai per la prima volta Niall.
"Sei raggiante." sussurra al mio orecchio.
"No, ti sbagli, è il trucco." la contraddisco.
"Sono un'amica di Niall e so che ve ne andrete insieme." spiega tranquillizzandomi.
"Scusa."
"Solo contieniti. Devi essere seria o capiranno tutto." mi consiglia finendo di sistemare la gonna.
"Guardati." sorride indicando lo specchio.
Una figura bellissima si staglia davanti a me lasciandomi sbigottita.
"Sono io?" chiedo.
"Sì."
**
Sono nella stanzetta riservata alla sposa e faccio avanti e indietro da diversi minuti aspettando che William mi porti via da Niall.
"Signorina." sussurra qualcuno alle mie spalle.
"Will..."
Mi blocco nel vedere che la persona davanti a me non è il mio maggiordomo.
"Chi è lei? Esca subito." urlo.
"Mi dispiace ma devo accompagnarla all'altare. La cerimonia sta per iniziare." esordisce afferrandomi per il braccio.
"Cosa? Ma mancano ancora 10 minuti!"
"È stata anticipata. Ordini di suo padre."
Oh no.
William, mio padre lo ha scoperto.
No, no, no!
Non può finire così.
Non voglio.
Ora che faccio?
Io voglio vivere la mia vita con Niall, libera e felice.
Arriviamo davanti alla porta d'ingresso della navata dove mio padre mi aspetta pronto per esibirmi come il miglior trofeo.
"Andiamo!" sibila freddo afferrandomi il braccio.
Le porte si aprono e la musica inizia.
Niall, ti prego.
Mano a mano che mi allontano dalla porta sento che tutto va in frantumi.
Salvami.
La mia vita, l'unico vero amore se ne sta andando, mi sta scivolando tra le dita.
Niall.
La porta alle nostre spalle si chiude mentre Liam mi porge la mano.
No, vi prego.
La prendo con disgusto sentendo il mio cuore andare in frantumi.
"Bene, possiamo iniziare. Nel nome del..."
Un botto improvviso arriva dal fondo della Chiesa interrompendo il prete e costringendo gli ospiti a girarsi, compresa me che guardo tutto con occhi sbarrati, sconvolta da ciò che vedo.

My Cinderella || n.h. #Wattys2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora