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Era bello poter stare al fianco di Taehyung e, anche se i primi tempi aveva continuato a mantenere una certa distanza con me, adesso sentivo che era riuscito ad ambientarsi in questa nostra amicizia. Non ero più l'unico a chiedere all'altro di uscire. Ci raccontavamo le nostre giornate e capitava che ci venisse in mente qualcosa sul nostro passato che ci piaceva condividere con l'altro. Mi aveva parlato così tanto di sua figlia che, anche se non l'avevo mai conosciuta, mi sembrava il contrario. Quella bambina era sicuramente l'amore della sua vita e una delle poche cose che non rimpiangeva del suo passato.
Piano piano ero riuscito a convincere Taehyung a non mollare, a fare il possibile per impedire a quella donna di portargli via la ragione del suo sorriso. Si erano lasciati male, tra di loro non c'era comunicazione e non si erano ancora perdonati per tutti gli errori fatti in passato. Non c'era un vero colpevole per la fine della loro storia. Ero abbastanza sicuro che la sua ex moglie volesse trasferirsi con la figlia solo per ripicca, per far soffrire Taehyung tanto quanto sosteneva di aver sofferto lei a causa sua. Era stata sua figlia a dirgli che la mamma non aveva nessuno dall'altra parte del mondo e che, come lei, avrebbe dovuto faticare un po' per farsi delle amichette. Non aveva ancora trovato un lavoro là e non si era ancora licenziata da quello a Seoul. Più Taehyung mi raccontava, più pensavo che quella donna non avrebbe mai pensato a trasferirsi se non avesse avuto la certezza di ferire il suo ex marito.
Per questo avevo incoraggiato Taehyung a parlarle a cuore aperto, a trovare un modo per chiarire le cose con lei e perdonarsi a vicenda. C'era una bambina innocente in mezzo a un litigio di due persone che avrebbero dovuto far di tutto per renderla felice.
E lei non era felice.
Mi ricordavo bene la straziante descrizione che mi aveva fatto Taehyung quando la mamma le aveva comunicato che si sarebbero trasferite e non avrebbe rivisto il padre per molto tempo. L'aveva descritto così vividamente che mi sembrava di sentire i singhiozzi della bambina e di vedere le sue piccole mani asciugare quelle grosse lacrime dai suoi occhi marroni.
Taehyung aveva provato più volte a spiegarlo alla sua ex ma quei due non riuscivano a parlare senza litigare e, ogni volta, a litigio concluso, mi chiamava per ribadirmi quanto non la sopportasse.
Quella sera Taehyung mi aveva invitato a casa sua a cena dopo aver passato il pomeriggio ad urlare contro la madre di sua figlia che non sembrava aver alcun ripensamento sulla sua imminente partenza.
Era agitato, il sangue bolliva ancora nelle sue vene e le sue sopracciglia aggrottate sembravano non riuscire a rilassarsi. Avevamo cenato quasi in silenzio, almeno dopo che ebbe finito di raccontarmi del loro litigio, e poi mi lasciò solo, dichiarando di aver bisogno di una doccia per calmarsi.
Lo aspettai e nel frattempo mi misi a lavare i piatti, così che almeno quella sera potesse avere una preoccupazione in meno.
Ero stufo di vederlo così arrabbiato e triste, non si meritava una vita così. Le mie parole sembravano del tutto inefficaci ogni volta che provavo a tirarlo su di morale e non sapevo cos'altro fare. Il mio stargli accanto era l'unica cosa che ero in grado di fare e non mi sembrava mai abbastanza.
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A Reason to Smile ~ [Kooktae]
Fanfiction[COMPLETATA] Taehyung avrebbe descritto la sua vita come un eterno autunno. Ormai l'estate se l'era lasciata alle spalle e il futuro sembrava riservargli solo un freddo inverno. Ma si sa, per raggiungere il caldo estivo si deve prima sopportare il g...