14-Rabbia e Headspace

590 45 23
                                    

Non si è fottutamente presentato. Ovviamente non si è fottutamente presentato. Non ha neanche risposto ai messaggi. È stata proprio un'idea fottutamente fantastica, non è vero Alex?

Christian attraversa il campo e alle 14 decide che Mattia non si sarebbe presentato. Voleva scrivere al biondo e chiedergli dove diavolo fosse, ma riflette e capisce che non avrebbe migliorato la situazione.

Aveva un pacchetto di adesivi colorati e un orsacchiotto arcobaleno nel suo zaino, e ora si sente stupido a doverli riportare a casa. Almeno si è allenato oggi, ma la sua mente è tutt'altro che libera. Capisce di aver fatto un casino, ma uno così terribile?

Cammina verso casa triste e nervoso, salendo velocemente le scale della casa dei suoi, e poi si sdraia sul letto, provando a trovare una soluzione al problema. Mattia ovviamente ha bisogno di delle scuse più grandi di quello che si aspettava.


***


Luigi sussulta quando Christian irrompe a grandi passi nel corridoio della scuola. Il ragazzo era chiaramente stato di cattivo umore per tutto il giorno ed era ovviamente dovuto al fatto che Mattia non si era presentato all'allenamento. Aveva sbattuto più volte l'armadietto, dato spinte a ragazzi che erano stati in mezzo alla sua strada, e lanciato occhiate che avrebbero potuto uccidere a chiunque aveva provato a rivolgergli la parola.

Era tornato al Christian di un mese prima. Prima dell'inizio della stagione calcistica e prima di avere una buona squadra dalla sua parte. Specialmente prima di aver conosciuto Mattia.

«Mi serve l'indirizzo di casa di Mattia.» Dice calmo.

Luigi alza un sopracciglio e gli rivolge un'occhiata interdetta. «Non posso semplicemente darti questa informazione, per cosa ti serve?»

Christian grugnisce ad alta voce e guarda male Luigi. E questo rende il castano ancora più cauto riguardo al dirgli l'indirizzo di casa di Mattia, impaurito per il più piccolo. Christian si accorge dello sguardo stufo di Luigi, quindi sospira e si calma.

«Senti, mi serve il tuo aiuto, ma non ti aspettare niente da me. Credo che Mattia sia arrabbiato con me, e per qualche fottuta ragione non voglio che lo sia.» Christian guarda dappertutto tranne che in direzione di Luigi.

Luigi sorride, sapendo che Mattia potesse avere un tale impatto. Sulle persone con il guscio più duro, le pareti più robuste costruite attorno, il biondo trova un modo per entrare.

«Aww, ma guardati, mostrando della compassione.» Lo prende in giro Luigi per stuzzicarlo.

«Okay sai cosa vaffanculo dimenticati quello che ho detto non so perché-»

«Stavo scherzando amico, ti aiuterò. Ad una condizione.»

«Porca putt- okay, quale?» Christian grugnisce.

Il castano guarda il più alto con serietà, lasciando ogni traccia di sarcasmo o scherzo.

«Se ferisci Mattia in qualsiasi maniera, o forma, ti taglierò via personalmente ogni singolo dito delle tue mani così che tu non ti possa mai più fare una sega. Hai capito?» Istruisce Luigi.

Christian è preso alla sprovvista da quanto severo e fermo sia diventato Luigi nell'arco di due secondi. Era un lato di lui che non crede molte persone abbiano visto prima. Anche se una persona normale direbbe, "ti taglierei il cazzo," decide di non farsi molte domande.

Christian annuisce, permettendo che un minimo di controllo gli sia portato via per il bene di Mattia.

«Bene.» Luigi sorride, fiero di sé. «Quindi qual è il tuo piano?»

Football|| ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora