Prima di iniziare volevo fare un ringraziamento speciale a mari-j16, ha visto questa storia nascere, svilupparsi, ha assistito a tutto, l'ha letta man mano che la scrivevo, e volevo davvero dirti grazie, il bene che ti voglio è sempre immenso💚
**********
Harry odiava sua mamma. No. Harry voleva un gran bene a sua mamma, ma riguardo questa cosa la odiava. Come le era venuta in mente una cosa del genere? Lui voleva solo continuare a stare chiuso in casa e vedere meno gente possibile. Invece lei gli aveva detto che questa cosa lo avrebbe potuto aiutare ad uscire e a stare in mezzo alle altre persone. Harry non sapeva se era pronto per quello, non sapeva neanche se lo voleva, perché ogni volta ansia e paura prendevano il sopravvento. Perciò quel martedì pomeriggio Harry si era ritrovato a camminare a testa bassa con le cuffiette nelle orecchie, perché la musica era una delle poche cose che lo faceva stare bene, verso il piccolo teatro della sua città, perché sua mamma aveva avuto la brillante idea di iscriverlo a un corso di recitazione.
Il fatto è questo: Harry è un ragazzo estremamente timido e riservato, ha la costante paura del giudizio degli altri, si vergogna di se stesso anche quando non ha un effettivo motivo per farlo, e soprattutto arrossisce ogni volta che qualcuno gli parla o lo guarda, quindi in pratica sempre. Questo lo ha portato a non uscire più di casa se non strettamente necessario. Ogni volta che deve farlo piange, piange perché l'ansia lo assale, la paura si impossessa di lui, si sente soffocare e l'unica cosa che riesce a fare è piangere. Frequenta il primo anno della facoltà di lettere moderne, e appunto si reca all'università solo per gli esami o quelle lezioni obbligatorie. Non ha amici, non più. Lo hanno abbandonato tutti quando in prima superiore aveva iniziato a non uscire più con loro. Lui aveva provato a spiegargli perché non volesse farlo, ma loro se ne erano fregati, e anzi avevano incominciato a ridere di lui. Purtroppo questo non aveva aiutato Harry, anzi lo aveva fatto chiudere ancora di più in sé e avere paura delle persone.
Era arrivato davanti al teatro e gli veniva da piangere. Si tolse le cuffiette e con calma le arrotolò per poi metterle nella tasca del giubbotto. Era marzo e faceva ancora abbastanza freddo, anche se lui odiava indossare troppi vestiti. Era in anticipo, lo aveva fatto apposta per avere un po' di tempo per fissare l'entrata e capire se sarebbe riuscito a farcela. Ad un certo punto un uomo sulla quarantina gli passò accanto entrando. Lui rimase lì a fissare la porta che si chiudeva. Dopo alcuni minuti arrivarono anche dei ragazzi, undici, che, come l'uomo, entrarono parlando tranquillamente tra di loro. Il cuore di Harry incominciò a battere più forte, soprattutto dopo che l'ultimo ragazzo del gruppo, un ragazzo davvero bello con gli occhi azzurri, aveva tenuto aperta la porta guardandolo, come se lo stesse aspettando. Le guance, anzi tutto il viso di Harry divenne rosso e subito abbassò lo sguardo. Quando sollevò di nuovo la testa il ragazzo era sparito e la porta era chiusa. A Harry venne da piangere per l'ennesima volta, quel ragazzo era stato così gentile mentre lui non aveva fatto niente se non ignorarlo.
Intanto all'interno del teatro i ragazzi si disponevano sulle loro sedie in cerchio sopra al palco. Poi arrivò il professore
"Oh ciao ragazzi, che bello rivedervi" e i ragazzi risposero in coro con un "Salve Mr. Hogsman". Poi continuò
"Quel ragazzo che fissava la porta non è entrato vero?" dieci dei ragazzi si guardarono confusi chiedendosi di che ragazzo parlasse, ma uno parlò
"Mr. Hog" così si faceva chiamare "Ho tenuto la porta aperta pensando che dovesse entrare, ma ha abbassato la testa senza muoversi. Penso abbia bisogno di un incoraggiamento" concluse
"Lo avevo immaginato, grazie Louis. Voi finite di sistemarvi mentre io vado a prenderlo"
Harry stava per andarsene, aveva deciso così perché veramente avrebbe preferito che una voragine si aprisse sotto i suoi piedi e lo risucchiasse, piuttosto che fare quella cosa. Ma la fortuna quel giorno non doveva essere stata dalla sua parte perché proprio in quel momento l'uomo che aveva visto entrare prima dei ragazzi uscì e si diresse verso di lui
STAI LEGGENDO
I'll Look After You (L.S.)
FanficHarry non è solo timido, ma ha proprio paura e ansia di uscire di casa e interagire con le altre persone. Sua mamma decide così di iscriverlo a un corso di recitazione, che secondo lei lo potrà aiutare. Ed è qui che conoscerà il sempre solare Louis...