capitolo 13 "La brevità della Vita"

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POV Marcus

Sono passati due giorni dalla morte della mia bimba, abbiamo fatto il funerale, sono seduto sul letto, morto dentro e sperduto, il suo profumo è nell'aria, ogni angolo di quella stanza mi ricorda una sua risata, eravamo un noi da poco più di due settimane, e ora non siamo più niente, si è rotto tutto, la mia anima, il mio cuore, ho dato tutto per lei è ora lei non c'è più, non porre più sentirla ridere, urlarmi contro perché siamo in ritardo, non potrò più sentite i sui "ti amo", non potrò più sentire le sue piccole mani giocare con i miei capelli, non potrò più vedere le sua faccia confusa durante l'ora di storia dell'omicidio...

Non potrò più ...

Bussano alla porta, aprono è Lex

-ei Marcus ti aspettiamo giù per la colazione?

-Non lo so vedo...

-Ok...

Richiude la porta, devo vedere ancora una cosa, una curiosità un piccolo mistero che mi ha lasciato prima di morire... chi se non lei mi poteva dare un mistero da scoprire prima di morire se non lei

"Seneca la brevità della vita pagina 27" questo è quello che mi aveva detto, lo prendo e lo sfoglio e a pagina 27 trovo un foglio con sopra scritto "X l'amore mio - Laira" lo apro e inizio a leggere

" ciao amore mio,

Se stai leggendo questa lettera vuol dire che qualcosa non è andato a buon fine e io sono lassù ora mai. Ti scrivo per dirti che sei stato l'unico e sei stato il mio amore più grande, che la sera mentre ti guardavo dormire abbracciato a me pensavo al nostro futuro, a vivere insieme al mare, crescere nostro figlio insieme e chissà forse sposarci. Questi sogni sono però stati sfumati, infranti da un qualche fattore. Quanto avevano ragione gli antichi a dire «CARPE DIEM» io l'ho fatto, e ho vissuto le due settimane e mezzo migliori della mia vita, quindi ho vissuto te, perché te sei arrivato come un ciclone e sei diventato la mia vita. Sei una creatura fantastica Marcus e io ti ho amato tanto, sei stato la mia aria, la mia droga, il mio rifugio, il mio tutto. Ti amerò sempre bimbo mio, avrei voluto vivere con te ma il destino ci ha divisi, ricordati sempre di me piccolino e che ti amo.

Tua per sempre Laira"

Lacrime. Dolore. Non c'è la faccio... quanto aveva ragione Laira quando mi ha raccontato della sua storia "non si torna indietro dal conoscermi" o quando mi aveva detto "noi non siamo come gli altri Marcus, ma è bello per questo, anche se questo vuol dire sangue, morte e dolore degli altri, ma noi vediamo la vita con un'altra passione" lei era la mia vita e la mia passione, lei era quella che mi aveva fatto capire di non essere un mostro, lei era la mia ragione di vita e ora non c'è più.

Non siamo nelle favole, non c'è un lieto fine

prendo una pasticca, cianuro, me la metto in bocca, la mordo

- arrivo amore mio

Tutto diventa buio, tutto si stringe e finalmente finisce tutto, la mia storia e la sua.

La mia storia e sua // Marcus LopezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora