Capitolo 1

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Dedicata a xtomljnsonx

Vuota,completamente deserta.

La metropolitana era stranamente silenziosa quel giorno d'inverno,quel giorno nel quale quel vento così freddo non decideva di cessare.
Si intrufolava sotto ai tessuti,lasciando brividi su tutto il mio corpo.
Solitamente li a Holmes Chapel era un via vai di gente e viaggiatori sorridenti,che arrivavano e che come me,invece,se ne andavano.
Non so se poteva essere paragonata a me una metropolitana,ma in entrambi i casi il vuoto ne era padrone.
Quello che si udiva quel giorno,alla fermata del treno,oltre all'incessante e persistente soffio del vento era il mio affannoso respiro.
Non sono mai stato bravo a parole, ne tantomeno a capire come funzionassero gli arrivi e le partenze dei treni.
A proposito di arrivi:un ragazzo poco più basso di me,mi aveva appena superato.
Portava una felpa blu scuro,con dei pantaloni color ruggine.
I suoi capelli un po spettinati dal vento,erano di un bellissimo color nocciola,con tanti riflessi dalle sfumature più chiare.
Sembrava assorto,forse così tanto da non essersi nemmeno accorto della mia presenza,ma dovetti fermarlo comunque,perché la mia testa di treni,arrivi e partenze non ne voleva proprio sapere.

-"scusa!?-"

Per un attimo pensai di aver fatto la scelta migliore,infondo chiedere aiuto non era un male.
Ma mi accorsi quando si girò che forse,la scelta migliore da fare era scappare e andar via.
Non avevo mai pensato che il mio cuore potesse arrivare a battere ad una velocità come quella a cui era arrivato, nel momento in cui i miei occhi verdi avevano trovato il colore di quegli occhi così azzurri ma così grigi da fare forse,quasi male.
Non erano perfettamente azzurri
Azzurro era il colore del cielo in estate.
Quegli occhi assomigliavano al mare che studiavo da più di due anni dal balcone di casa mia.
Studiavo quel mare così tanto che ormai una copia di quel colore,era da qualche parte nella mia testa e come un radar,ogni volta che ne trovava uno simile a quell'azzurro me lo associava ad esso.
In poche parole,gli occhi di quel ragazzo, li associavo al mare,al mio mare.

-" si?-"

E quella voce.
Era così dolce,rilassante
Sicuramente era poco mascolina però.
Aveva un timbro abbastanza basso da sembrare quasi quello di una ragazza.
Restai a fissarlo per qualche frazione di secondo,assimilando il fatto che anche lui mi stesse studiando.

-" Mi sai dire quand'è l'arrivo del treno?-"
Un colpo d'aria fredda mi entrò sotto la felpa facendomi tremare.

-"Non ci sono treni per qualche giorno,la ferrovia è bloccata.-"

-" Come?Merda.-"

Lo vidi sorridere,forse per la mia imprecazione.
Un altro colpo d'aria,un altra scarica di brividi.
Non ero sicuro fossero dovuti al freddo,ma non mi posi nemmeno la domanda.
Odiavo cercare domande e perché inutili,tanto non avrebbero comunque risolto nulla,e sicuramente non avrebbero spiegato il motivo per cui quel ragazzo dagli occhi mare qualcosa in me stava facendo.

-" Sto andando al bar per un caffè,preferisci stare qui ad aspettare un treno che non arriverà o preferisci seguirmi?-"

Ero già nella situazione più strana che mi fosse mai capitata,quindi perché non portarla fino in fondo?

-" No sono qui fermo da un bel pezzo,mi sto congelando.Preferisco seguirti al bar -"

Era in parte vero,in parte no
Più che altro avevo usato la scusa del freddo come pretesto per poterlo seguire.

-" Comunque,io sono Louis,piacere-"
-" Harry,piacere mio-"

E adesso il mio mare aveva anche un nome.

Time |Larry Stylinson|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora