Serpe

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Se la tua essenza potesse parlare, non parlerebbe, sorriderebbe.
Un sorriso di quelli da pazzo. Quasi mi ricorda il ghigno di Hannibal Lecter, il demonio nei suoi occhi, e nei tuoi.
Se il tuo sorriso potesse parlare, non parlerebbe. E staresti in silenzio.
Conosci la potenza del tuo sguardo, pupille scure quanto il buio dei tuoi pensieri, il taglio, fine, raro, e le ciglia, lunghe, dolci.
Sei bella, e lo sai bene.
Rimpiazzi persone con altre, cerchi, evidentemente, qualcuno che sia alla tua altezza, e non lo trovi.
Vomiti bellezza sulla testa altrui, e vivi nell'attesa. Attendi che il veleno faccia effetto, attendi che un pesce abbocchi alla tua esca, aspetti solamente il momento in cui potrai nutrirti della sua serenità.
Mangi il cuore che gli stupidi donano a te, regina.
Accresce la soddisfazione, il sorriso muta definitivamente in ghigno maligno, e, avvolta nelle lenzuola del tuo letto ti abbandoni al pianto. Sfoghi il male che, per natura, hai dentro, ti liberi della maledizione, risvegliandoti il giorno seguente, ancora, in cerca della preda.
Sei falsa, serpe. Bevi il tuo veleno, e rinascerai purificata.

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