Io sono qui.

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Pur essendo notte, decido di esplorare la villa, insomma, è una cosa che faccio sempre con le nuove case...


Tap Tap Tap


Ho sceso le scale, più in silenzio che potevo... Il rumore della notte viene spezzato dai miei passi, come fosse fragile, come un bicchiere di vetro.

Ho scordato la torcia in camera, mi giro per andare a prenderla ma le scale sembrano attirarmi come un buco nero ad una piccola stella, purtroppo so che una volta entrata nell'oscurità del buco nero questa sparirà per sempre. Sì, ho paura del buio.

Allora decido di lasciare stare, i miei hanno lasciato alcune finestre aperte -chiudendo i vetri ovviamente-. Dunque decido di passare per le parti più illuminate dalla luna, poi penso tra me e me -che coglione.- , ho deciso di sfidare me stesso, mi sposto dove c'è più buio. Insomma, se ci fosse pur qualcosa, le mie urla sveglierebbero i miei genitori che correrebbero da me, e tutto finirà.

Incredibile come nella notte si possa pensare a tante cose.


Sniff Sniff


Sento un pianto in lontananza, cerco di seguirlo, potrebbe essere la mia sorellina che ha deciso di copiarmi e magari si è fatta male... Non sono spaventato, ma per sicurezza porto con me un coltello, non si sa mai... Sì, mi sto letteralmente cagando sotto.

Allora chiamo con voce debole il nome di mia sorella e chiedo anche se stesse piangendo lei, non ho nessuna risposta, ma quando parlavo il pianto si affievoliva al silenzio quasi tombale della villa, segno che qualcuno o qualcosa mi stesse ascoltando.

Lamenti dal campo di fiori.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora