IN QUELLE NOTTI DI OTTOBRE... (PRIMA PARTE)

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"Riflessioni"

Gli esami finirono dopo un bagno di lacrime e di sudore, mentre la mia primissima settimana nella nuova scuola passò veloce come un lampo.
L'autunno era alle porte... Anzi! direi che le aveva già spalancate ed era pure entrato.
Le serate di Ottobre accompagnavano i pensieri ossessivi che mi impedivano di chiudere occhio durante la notte.

Tutto sommato la prima impressione che ebbi sulla nuova Scuola non fu neanche malaccio, passai la prima settimana in modo discretamente gradevole.
Per il mio carattere piuttosto chiuso, taciturno e selettivo non sono riuscito a farmi molti amici all'interno della classe: per fortuna che c'era Carl! All'inizio dell'anno accademico facemmo richiesta per farci smistare assieme, e fu la mia salvezza.
Degli altri compagni invece non avevo molto da dire, in realtà. C'era di sicuro chi si faceva notare di più rispetto agli altri, ma non gli ho mai dato molta importanza, tanto da non ricordare bene neanche i loro nomi.

Ad inizio anno avevo però solo un pensiero fisso in testa: volevo rivedere Jude, il Presidente del Consiglio Studentesco.
Dall'episodio della penna a stilo durante gli esami d'ammissione non l'avevo più visto, anche se lui mi aveva apertamente invitato a fargli visita di tanto in tanto, dicendo che mi trovava "divertente poiché imbranato".

D'altro canto pensavo che "uno come me" non dovesse avere a che fare con "Tipi come lui", e che gli avrei solamente arrecato danni infangando la sua posizione scolastica, essendo Jude uno studente modello.
Non so da che pulpito si scaturì in me questa malsana convinzione, ma mi limitai solamente a reprimere il mio desiderio di andare da lui durante gli intervalli, e accettai la condizione di rischiare di non vederlo mai più.

Credevo che sarebbe stato meglio così per entrambi, ma la cosa mi intristì talmente tanto da spingermi a non presentarmi più regolarmente a lezione. Me ne stavo a casa in panciolle davanti alla televisione, e mi chiedevo continuamente se stessi facendo o no la cosa giusta.
Potevo permettermi di marinare la scuola ogni volta che volevo: Vivevo da solo, del resto.

Quando ancora frequentavo il vecchio istituto ero solito essere mira dei bulli:
Questo perchè ero un ragazzino dal carattere aggressivo e spericolato, ed amavo prendermela con chi fosse più forte di me per dimostrare la mia "superiorità".
Un brutto giorno però decisi di scherzare troppo con le persone sbagliate, e mentre stavo tornando nella mia vecchia casa, finite le lezioni, passai per il quartiere malfamato della città dove quattro universitari alti come dei grattacieli mi stavano aspettando per derubarmi, pestarmi e farmi un occhio nero. All'inizio lo fecero solo per impartirmi una lezione, ma lo trovarono talmente soddisfacente che in poco tempo entrò a far parte della mia quotidianità.
Non ne parlavo con nessuno, però. Avevo troppa paura per denunciare i fatti e vivevo con il terrore costante di uscire di casa.
Venendo alterata la stessa cognizione che avevo di me stesso, e convincendomi che la colpa di quell'orribile situazione fosse soltanto del mio pessimo carattere: sviluppai autonomamente una sorta di "Guscio di protezione", cioè una personalità fittizia che non mi rispecchiava per niente, ma che mi avrebbe protetto dal mondo esterno e dai guai che avrebbe potuto causare la mia caparbietà o la mia incoscienza,
Divenni timido e timoroso, e nessuno mi riconobbe più.
L'ennesima volta che tornai a casa pieno di lividi, mia Madre ne ebbe abbastanza:
Anche se fino ad allora ero stato io a pregarla di non farne parola con nessuno, si sa! nulla può fermare una casalinga autoritaria intenta a proteggere il suo unico figlio.
Agli albori del nuovo anno, mi propose di trasferirmi qui: nella Cittadina di Golden Hills, in California; ed iniziare una nuova vita.
In quattro e quattrotto impacchettai le mie cose, salutai i miei due cagnolini, e partii per realizzare il mio "Sogno Americano"!... Ovvero, Vivere una vita degna d'essere vissuta.
(Sembrerà un Sogno poco ambizioso, ma la mancanza di una pianificazione del futuro si sentiva parecchio nei ragazzi di quell'età).

~Ad un Passo da Te...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora