4- incontro prt.2

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Deku's pov:

Ho la testa che sta esplodendo, dio che dolore, naturalmente l'attacco era finito, ma il mio corpo continuava a tremare e i brividi passavano per la schiena, sudavo freddo; uscì finalmente dal bagno, mi guardai, e mi disgustai alla vista del me stesso, avevo la faccia pallidissima, sotto agli occhi delle occhiaie mostruose con qualche segno rosso segno di aver pianto per quasi tutta l'ora, gli zigomi risaltavano avevo tutti i segni del cranio sporgenti, sono dimagrito un sacco, sono tutte pelle e ossa. *Fantastico tanto questa giornata non poteva andare peggio di così*.

Constatai l'orologio e si erano fatte già meno un quarto tra poco suonerà la campanella, meglio che mi affretti ad andare in infermeria a prendere le pillole, e poi andare in classe.

skip time>>>>>>>

Menomale che l'infermiera me li ha dati anche se la ricetta era di qualche mese fa, ne presi due come in prescrizione e poi le misi in tasca e continuai a camminare fino alla classe, finalmente ero davanti davanti alla porta, presi un momento per prendere coraggio e prepararmi psicologicamente a questo tipo di tortura che dovrò subirmi ancora per un'ora e poi ci sarà il fatidico momento in cui kacchan ed io ci incontreremo forse anche per l'ultima volta, chissà...

Presi un respiro profondo, pensai velocemente alla scusa più bevibile che il prof non mi faccia la ramanzina sul mio ritardo, feci scorrere la porta e nel mentre la campanella finalmente suonò.  Nel mentre aprì la porta attirai l'attenzione di tutti... di nuovo quei sguardi brucianti, accusatori, pieni di ripugno nei confronti del sottoscritto; non feci molto caso e mi avviai al mio posto sotto lo sguardo di tutti anche quello del prof. Muragai che sembrava più che altro sorpreso, poco importava oramai; mi sedetti al mio banco controllando la sedia prima di sedermi, ma non c'era nulla * molto strano devo dire* , mi sedetti, penso che adesso la mia espressione facciale sia spenta, non sento neanche i muscoli facciali fare accenno, oramai il sorriso di una volta, la felicità, la spensieratezza, penso che mi abbiano abbandonato in quel giorno caldo di estate, quando papà ci aveva abbandonato e mia madre aveva iniziato ad odiarmi.

Te ne sei accorto che dal quel giorno era cambiato qualcosa? a te Kacchan, ti sei mai domandato come stavo veramente dietro a quella piccola smorfia quasi simile a un sorriso fin troppo falsa, del fatto che qualcosa in me fosse cambiato?

Te lo sei veramente domandato?

Te ne sei mai accorto? Oppure, eri veramente presente quando stavi insieme a me?

Allora Kacchan, dimmi un po'...

Autrice pov>>>>>>>

Izuku si era lasciato a queste domande, nel mentre aveva iniziato a prendere il materiale necessario per la lezione del professor Muragai di matematica; durante l'ora Izuku stava attento si lasciò alle spalle quel che erano domande fra se stesso che non avrebbe mai avuto risposta, e di cercar di capire le intenzioni del suo amichetto. I minuti passarono così come anche l'ultima ora del giorno, il verdino chiuse tutto e ripose nello zaino lascando spoglio il banco con ormai ogni insulto possibile ed immaginabile, minacce di morte e consigli su come farla finita, ma questo non lo sminuì più di tanto, era diventata la sua routin dall'inizio delle medie, in cui i ragazzi sono dei coglioni galattici e non pensano affatto delle conseguenze, facendo le loro "Ragazzate" così dicevano i professori; pensando a questo Izuku si mise in cammino verso l'uscita, mise le scarpe e uscì finalmente da quel manicomio e si incamminò verso il retro della scuola, e lì c'era lui ad aspettarlo, e sembrava già su di giri, e questo proccupava non poco il verde.

Izuku's pov>>>>>>>>

|Kastuki|  lo chiamai per nome, ma non so neanche in quale modo o con quale coraggio riesca a pronunciarlo così tranquillamente; nel mentre lui si voltò dalla mia parte con una smorfia in faccia quasi infastidita da qualcosa, ma cosa di preciso? chi lo sa, solo lui saprà il motivo di quell'espressione, mentre la mia non faceva alcun segno, fredda e distaccata come ormai il mio tono di parlare.,

|Perché?| mi domandasti

| Perché cosa?| risposi di getto senza neanche pentendomi di aver detto

|Non prendermi per il culo Deku, lo sai benissimo anche tu, o devo dire Teacher's pet, forse si addice di più a una troietta come te che permette... anzi no che concede il proprio corpo a un cazzo di professore di quasi mezz'età| A quelle parole sbiancai totalmente, come può saperlo, impossibile, non è che ci ha sentito poche ore fa? No, non doveva accadere, lui se lo deve scordare quell'avvenimento, se lo verrebbe a sapere il professore non immagino cosa mi farà, e cosa gli succederà, cosa penserà di lui la propria famiglia. Lui no... no non deve ... no no no no no no... NO.

| Che c'è deku, il cane ti ha morso la lingua? perché non reagisci? Non dirmi che ho fatto centro, Eh Deku?!|

| Sta zitto| dissi quasi sussurrando

|Come scusa non ho sentito, potresti ripetere formando una frase di senso compiuto e senza balbettare| Disse ribattendo un po' irritato

Presi un forte respiro e dissi:| Ho detto stai zitto, non dovresti sapere neanche di questa questione| dissi buttando tutta l'aria nei miei polmoni.

| AHH! Tu chi cazzo ti credi di essere per dirmi di starmene zitto e in disparte| dopo avermi detto questo, in tempo zero mi trovai un'esplosione dritta in faccia, mi fece perdere l'equilibrio e andai a sbattere contro il muro dell'edificio e trattenni anche un gemito di dolore a causa della forza dell'esplosione, i timpani fischiavano e facevano malissimo a tal punto da stordirmi, intanto anche il mio flacone si era rovesciato al suolo.

| CHE CAZZO DI INTENZIONI HAI EH?! Prima mi assecondi dandomi i soldi evitandomi per tutto il tempo e adesso ti permetti di dirmi di starmene zitto? E poi queste che minchia sono? Happy Pils, certo come no adesso fai la puttana che cerca attenzioni dal suo amato professore, che prende anche antidepressivi, ma non prendiamoci per il culo!?| Disse più incazzato di prima, leggendo l'etichetta del flacone arancio-trasparente.

Prese i miei capelli con violenza tirandomeli, e nel mentre lo supplicavo di lasciarmi cercando di dimenarmi, ma fu tutto inutile faceva più male se mi agitavo, nel mentre mi stava trascinando verso la fontana con la vasca in cui all'interno cerano i pesci rossi; No non è possibile quando ci siamo ritrovati a questo punto? NO. I-io devo fermarlo non può farmi questo!

| NO. LASCIAMI TI PREGO!!!!| lo dissi supplicandolo di mollare la presa ma lui non cedette e continuava a strusciarmi a terra finché non ci trovammo davanti, mi fece mettere in ginocchio davanti a questa fontana e mise più pressione sui miei capelli.

| TI PREGO NON FARLO! NO.| Dissi quasi sull'orlo di piangere dalla disperazione, ma lui non si ostinava a fermarsi, tirò la mia testa indietro e poi con tutta la forza che aveva la spinse fino ad immergerla completamente sott'acqua, continuava a premere verso il basso e mi impediva di risalire per prendere ossigeno, cercai con le mie mani di togliere le sue ma fu tutto invano, erano passati all'incirca due secondi e già l'aria nei polmoni, ho bisogno di respirare, Pensa Izuku, pensa...; smisi di dimenarmi e lasciai cadere le braccia lungo i fianchi, e sentì che la sua presa si fece nulla e lasciai far galleggiare la testa, e nel mentre avevo sentito la sua voce dir qualcosa che a me era incomprensibile. Aspettai il momento giusto per attaccarlo di sorpresa... aspetta.... ancora, non adesso.... aspetta........... ADESSO!!! Mi girai di scatto sollevando la testa bagnata dall'acqua e cercai di tirare un pugno in faccia ma lui prontamente lo schivò e mi prese per il collo, sollevandomi anche da terra, la sua stretta si faceva sempre più forte, nel mentre cercavo anche invanamente di toglierle ma non ci riuscivo, l'assenza di aria si faceva sentire e continuavo a dimenarmi sotto la sua presa,

| L-L'asciam-mi ahh, pe-er f-fav-vor-re aah| nel mentre lo scongiuravo cercavo di prendere boccate d'aria ma il risultato era che la gola aveva iniziato a bruciare e a formicolare, le lacrime fecero capolinea, e da parte sue udì uno schiocco di lingua e lasciò la sua presa facendomi cadere nella vasca, aprì il flacone delle mie medicine e lo rovesciò sulla mia testa.

Se ne andò, lasciandomi da solo dentro la vasca.

Non me l'aspettavo che eri tu| bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora