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[ capirete voi quando ascoltarla oppure la potete sentire subito]

POV: izuku

\IZUKU!!!\

Mi svegliai di soppiatto, ero sudato e con il respiro affannato avevo di nuovo fatto quel sogno, l'unico ricordo della mia infanzia in cui incontrai per la prima volta Kacchan, quel ragazzo anche se più grande di me è stato gentile forse solo per la volontà di sua madre e della mia visto che a quell'epoca avevo già pochi amici.

|Cazzo Izuku mi hai fatto prendere un infarto|

 Mi girai dalla parte che secondo me derivava quella voce a me famigliare, visto che la stanza era completamente buia.

|Mi dispiace Shiggy non era nelle mie intenzioni|

 Dissi fra i singhiozzi solo al ricordo di quel sogno avevo ancora paura di quel l'uomo, che mi toccasse ancora, solo al pensiero improvvisamente mi sentivo sporco, volevo togliere quei segni dalla mia pelle, ma mi ritenni solo a sedermi sul posto e accanto a me si posizionò Shiggy e mi abbracciò per consolarmi.

|Hai fatto di nuovo quel sogno?| mi chiese ed io mi ritengo solo ad annuire

|Adesso sei al sicuro, quell'uomo non potrà più toccarti, non ti preoccupare...va tutto bene|

 Disse ancora per calmarmi ma io non ci riuscivo, la mia vista era appannata dalle troppe lacrime, il respiro corto insieme ad alcuni singhiozzi, la testa girava forse per il fatto di stare in apnea  e il sudore che stava bagnando la mia fronte incollando alcuni ciuffetti, sto avendo nuovamente un attacco di panico.   Passarono alcuni minuti in cui Shiggy mi teneva stretto fra le sue braccia sussurrando dolci parole, e finalmente mi calmai in un certo senso.

| Graz.. zie Shiggy. posso chiederti una cosa?| Dissi ancora in preda ai singhiozzi.

|Di nulla, cosa vuoi chiedermi?|

| Dov'eri oggi, non ti sei fatto vedere tutto il giorno mamma iniziava a darti per disperso|

| questo non te lo posso dire mi dispiace zuku, e prossima volta che mamma si preoccupa digli che sono uscito per una commissione| disse scompigliandomi i capelli.

Mentre stavi aprendo la porta tu mi dissi | Un giorno lo saprai Izuku ma non oggi, fidati per favore| in un modo freddo e distaccato chiudesti la porta lasciandomi di nuovo da solo, guardai il telefono che puntava le quattro del mattino decisi di prendere degli antidepressivi che mi aveva prescritto lo psicologo, e di riprendere il sonno per le restanti ore prima che suoni la sveglia.

skip time>>>

Sono esattamente le sei del mattino ho dormito praticamente due ore, sono stanchissimo ma mi devo fare forza; ne approfittai per farmi una doccia ero ancora pregno di sudore e la sensazione di avere le sue mani ancora addosso, questo mi fa sentire putrido e con la sensazione di nausea, presi la divisa e della biancheria pulita e mi fiondai nel bagno e aprì l'acqua calda  e mi gettai sotto.

( attenzione presenza di scene sensibili, per chi patisce può saltare questa parte avviso io quando finisce)

Iniziai con la prima insaponata in tutto il corpo e con la spugna iniziai a grattare in modo ossessivo nei punti in cui sentivo le sue mani, sembravano ardere sul mio corpo come se andasse a fuoco ed era insopportabile ma continuai senza fermarmi come se il mio corpo abbia prese il controllo. Continuai ancora, ed ancora, cinque volte.., sei volte.., sette volte.., undici volte...                                                                                                                                                                                           mi accorsi solo alla quindicesima volta che presi a sanguinare, le vecchie cicatrici si erano nuovamente aperte; guardai le mie mani e ed erano pregne di sangue, il fiato si faceva sempre più pesante quasi impossibile da respirare, indietreggiai di un passo per toccare la superficie gelida della doccia ma poco mi importava cadetti a terra tremante come una foglia e la vista iniziava ad offuscarsi delle calde lacrime, le quali scendevano rigandomi le guance mi mancava l'ossigeno iniziai a boccheggiare in cerca di aria nel mentre il mio corpo continuava a sanguinare; dopo circa cinque minuti mi ripresi dall'attacco di panico che quasi mi sembrava un eternità, mi sciacquai velocemente il sangue insieme al sapone bruciava da morire quasi trattenni un gemito di dolore.

Non me l'aspettavo che eri tu| bakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora