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DOVE TUTTO EBBE INIZIO

Tutto ebbe inizio in Cina, nella città di Quig Quig, circolò la notizia della nascita di un bimbo luminoso

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Tutto ebbe inizio in Cina, nella città di Quig Quig, circolò la notizia della nascita di un bimbo luminoso. Uno dopo l'altro spuntarono bambini dai poteri straordinari di cui nessuno riusciva a capirne l'origine. Senza rendercene conto lo straordinario divenne ordinario e il sogno realtà. Ad oggi la società è composta da superuomini, l'80% della popolazione mondiale dispone di un potere. In un mondo dominato dal caos, una professione fino ad allora irraggiungibile si ritrovò sotto le luci della ribalta. La professione dell'eroe.

Tutto ebbe iniziò lì, dove credevo stesse arrivando la mia fine, dove il mio cuore si stava spezzando sempre di più, ripensando a tutte le parole che lungo il corso degli anni mi avevano detto.

"Mi dispiace, Izuku"

Mia madre...

"È meglio se rinunci ragazzo"

I medici...

"Sei soltanto un deku senza quirk"

Kacchan...

"Se vuoi sapere se puoi essere un eroe senza un quirk la risposta è no"

All Might...

"Hai intenzione di rimanere sotto la pioggia ancora a lungo? No perché per me non c'è problema ma prima cosa ti prenderai una broncopolmonite, seconda cosa sei seduto sull'altalena di un parco abbandonato sotto la pioggia mentre piangi, e sembra la scena di una serie tv penosa e piena di cliché."

Una voce mi risveglia dai miei pensieri. Alzo lo sguardo e mi trovo davanti un bellissimo ragazzo, ha i capelli di due colori da un lato rossi e dall'altro bianchi, in più ha anche gli occhi eterocromatici l'iride destra é grigia mentre l'iride sinistra é azzurra ed é circondata da un'ustione, ma nonostante questo è il ragazzo più bello che abbia mai visto.

"Allora?" dice il bicolore notando che mi ero perso a fissarlo, mentre inizia a ghignare cosa che lo rende ancora più bello di quello che è.

Nel tempo in cui connetto il cervello alla realtà, inizia ad avvicinarsi sempre di più fino a farmi stare sotto il suo ombrello.

"Allora... ti dico che il fatto che tu ti sia avvicinato a me, e stia condividendo il tuo ombrello con me è ancora più cliché di me che piango sotto la pioggia" gli rispondo a tono io.

Certo, può essere bello quanto vuole e io posso anche star morendo dentro ma l'ironia non me la toglierà mai nessuno é ormai parte del mio DNA.

Lui soddisfatto della mia risposta mi porge una mano "Se vuoi puoi venire con me e andiamo in un posto al chiuso così magari parliamo e mi dici cosa sconvolge così tanto la tua vita dal piangere in un parco abbandonato sotto un acquazzone".

Gli prendo la mano e sorrido come un bambino a cui hanno regalato le caramelle mentre mi alzo da quell'altalena che da qualche ora era diventata spettatrice della mia crisi esistenziale.

"Izuku"

"Shoto"

Side Effects || Tododeku villainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora