"C si rimast sul tu"

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Vediamo Edo arrivare e tutti gli amici gli vanno incontro per fargli gli auguri.
Dopo andiamo da lui anche io e mia sorella.
Rosa: "Cor mij, tanti auguri e figli maschi Eduà" lo abbraccia e gli da i soliti davi sulle guance.
Gaia: "FINALMENTE VITA MIJ! So truopp cuntent Eduà tanti auguri." gli salto in braccio dalla felicità, oggi al colloquio Edo ha fatto la proposta di matrimonio a Carmela che ha ovviamente accettato.
Fatti gli auguri ci incamminiamo solo noi tre.
Edo:"tutt appost?" si rivolge a Rosa vedendola strana.
So già il motivo, ma Edo ancora non sa niente quindi li lascio parlare restando appiccicata ad Edo, credo che se qualcuno non ci conoscesse direbbe con certezza che stiamo insieme.
Rosa: "Nun c so riuscita Eduà, nun so stat capac d'accirr o'Piecr"
Edo: "chian chian, nun avere fretta" gli da un bacio in fronte e ovviamente non poteva mancare l'arrivo di...DI SALVOOO
Com'è che si dice? Parli del diavolo...
Ci giriamo tutti e tre a guardarlo.
Di Salvo: "Eduà, augur" gli porge la mano per poi continuare.
Di Salvo: "la famiglia è na cosa sacra, proteggila"
Edo si limita a guardarlo, poi si aggiunge Gaetano e anche lui fa gli auguri ad Edo.
Ad interrompere il momento è Liz che porta via me e Rosa sempre con i suoi modi molto poco "delicati".
****
Stiamo in sala comune.
Io, Rosa, Silvia e Gemma siamo tutte sedute al tavolo a giocare a carte mentre fumiamo.
Sottofondo Cardio che suona il pianoforte e canta.
*******
Io e Silvia stiamo in cella quando arriva Maddalena, da una lettera a Silvia che subito la legge.
Mentre la legge gli scappa un sorrisino e la mia curiosità esce fuori.
Gaia: "ma chi è o nnamurat toij"
Silvia: "nahh, è un mio cugino che non sentivo da un po' "
Gaia: "e ch t'ha scritt?" chiedo ancora appoggiando una mano al muro.
Silvia: "dice che sta in vacanza con una ragazza, che la ama, e vorrebbe stare tutta la vita con lei"
Gaia: "e vissero felici e contenti" alzo gli occhi al cielo e faccio per allontanarmi ma riprende la parola.
Silvia: "tu non sei mai stata innamorata?" a questa domanda mi viene in mente mio fratello, lui mi ha sempre tenuta lontana da tutti i ragazzi, sia a me che a Rosa, diceva che prima di tutto doveva conoscerlo lui, poi se aveva la sua approvazione andava bene altrimenti era bocciato.
Un senso di vuoto mi sale nello stomaco ma cerco di non darlo a vedere rispondendo a Silvia
Gaia: "non ho mai trovato quello giusto...e poi fratm Ciro l'ha semp fatt girà larg, a tutt quant"
Silvia: "manc' ij, so tutt quant sbagliat"
Gaia: "l'unica cos ch cont è a famigl" dico avvicinandomi all'armadietto dove c'è la foto di Ciro.
Gaia: "'mammt, patt e i frat toij, chill p me è l'unico amor over"
Maddalena ci porta giù e mentre usciamo in cortile vedo Silvia fermarsi a dare la lettera del cugino a Di Salvo.
Mi metto a fumare una sigaretta con Rosa e gli parlo della lettera di Silvia.
Giochiamo a pallavolo e Rosa ne approfitta per indagare.
Rosa: "il tuo cugino lontan cunusc pur O'Piecr"
Silvia si limita ad un sorrisino per poi riprendere a giocare.
**********
Siamo alla lezione di pizzeria (o quello che è)
Oggi non ho potuto saltare in nessun modo e sono costretta a partecipare anche io.
Sto facendo l'impasto (con zero voglia di vivere) al tavolo di fronte a mia sorella quando OVVIAMENTE arriva la pecorella che si rivolge a Rosa mettendosi di fianco a lei con il suo impasto.
Di Salvo: "e mettic nu poc chiù e entusiasm ia"
Rosa: "fatt e cazz toij, a sacc fa sol ij"
Io resto a guardarli, o meglio, a guardare con sguardo omicida Di Salvo, continuando ad impastare quella palletta appiccicosa destinata a diventare pizza.
Arriva il pizzaiolo che non so neanche come si chiama che interrompe la magnifica conversazione tra i due.
Purtroppo solo per pochi secondi.
Di Salvo: "e m tien semp l'uocch nguoll, par quas ch nun me vuò chiù accirr"
Stavolta precedo mia sorella prendendo parola.
Gaia: "o sai ca sì propr nu senz pall? Ti basta una letterina per piangere come una femminuccia"
Ricevo un'occhiata fiera da Rosa.
Di Salvo: "e pcchè uno s'adda mettr scuorn e chiagnr? Scuorn r tenè nu compagn? Serij però, no a parulell. Vuij l'avit mai tenut?"
Non rispondiamo.
Lui prende l'impasto di Rosa e inizia a maneggiarlo.
Di Salvo: "waa fa paur. Pienz e nun to merità, ma è a cos chiù bell ca vit t po da"
Rosa: "e quanta bontà piecr, m par nu prevt"
Io continuo a impastare sta specie di coso cercando di mantenere la calma, anche se sembro un gatto che si fa le unghie sulle coperte.
Di Salvo: "nu prevt ca cunusciut l'odio, a muort, a famm r accirr" fa una pausa e diventa serio, poi per sfortuna delle mie orecchie continua. "m'hann ammazzat a mujer innanz a l'uocch mij e ij n'agg potut fa nient. Agg tenut a forz r ricomincià ra cap, p mia figl, sol p ess. E mo l'unico desiderio ch teng è essere un buon padre per lei. O sai ch vuo ricr?" Mi stava salendo la voglia di spalmargli quella palletta sulla faccia e soffocarlo, il discorso stava diventando sentimentale e non lo sopportavo più ma ringraziando Dio viene interrotto dal comandante.
Che però entra con una faccia preoccupata è dispiaciuta e indovinate chi guarda? Me e Rosa.
Mio Dio fai che non sia quello che penso che sia.
Si avvicina al nostro tavolo.
Comandante: "we pccrè" dice rivolgendosi ad entrambe.
Rosa: "ch è succiess" è visibilmente preoccupata anche lei.
Comandante: " ha chiamato l'ospedale, vostro padre ha avuto un peggioramento, devono operarlo d'urgenza"
Sento crollarmi il mondo addosso per la terza volta da quando sto qua dentro, non posso perdere anche lui.
Rosa molla l'impasto all'istante, gli occhi ci si caricano di lacrime.
Comandante" se volete andare a salutarlo...c pens ij, vi faccio accompagnare da Maddalena."
Annuiamo tristi, il comandante se ne va, mi ripulisco le mani velocemente, lo stesso fa Rosa.
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Arriviamo all'ospedale, Maddalena ci apre la porta della stanza di papà e quando lo vedo in quelle condizioni il mio cuore si spezza, lui è sempre stato quello forte e potete della famiglia, quello che rassicurava tutti e trovava una soluzione ad ogni problema e vederlo così indifeso, senza possibilità di fare o dire nulla fa male.
Entrate nella stanza ci sediamo ai due lati del letto abbracciandolo (per quanto possibile).
Gaia: "papà" le lacrime prendono il comando sui miei occhi e iniziano a scendere ininterrottamente.
Rosa: " papà t preg nun c lassà sul a nuij"
Gaia: "c si rimast sul tu"
Ci sfiliamo i rosari dal collo e li intrecciamo con le mani di papà iniziando a pregare.
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Tornate all'ipm.
Edo: "we Gaià, avete avuto notizie dall'ospedale?"
Gaia: "l'operazione è frnut ma papà ancora nun sè scetat" dico con la voce ancora strozzata.
Edo: "Salvatore è nu lion, nun moll"
Milos: "oh pccrè, nun v proccupat, nun v lass sule"
Milos distrae Maddalena così Edo e Rosa si allontanano per parlare.
Maddalena si libera da Milos e innervosita riprende me e Rosa per portarci alle celle.

MARE FUORI\\Gaia RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora