Quindi continuavo a trattarti come un quasi amico, come fondamentalmente eri. Forse è davvero così, noi siamo sempre stati in un limbo. Ci avrà fregato ciò.
Amavo sentire le tue stranezze, come quella volta, sulle panchine della hall, che ti feci una sorta di intervista su quello che ti piaceva mangiare. Mi hai parlato dei tuoi gusti ed io, come ancora oggi, ti rinfaccio di quando hai messo del purè su un pezzo di pizza. Disgustoso! Ma a me quello faceva più ridere che ribrezzo. Tutto di te mi faceva ridere.
Forse è vero che ti ho sempre trovato abbastanza cringe ma a me quel lato di te è sempre piaciuto.Leonardo che voleva farti mettere con sua sorella! Un discorso che è venuto fuori quando a pranzo ne parlavo con Nadia.
I miei vicini di casa non mi conoscono molto bene, ma è bastato loro poco per capire che persona sono ed hanno ben pensato di chiamare mamma una sera.
Eravamo a tavola io e papà, stavamo mangiando, appena tornati da un matrimonio.. eravamo distrutti.
Allora mamma ha detto che sarebbe salita su perché quella ragazza le aveva detto che aveva bisogno di parlare.
Non ci ha pensato due volte e preoccupata, è salita.
Una volta tornata a casa ci siamo subito resi conto che fosse sbiancata e incredula.
"Aveva una richiesta per te Sofi" mi ha detto. Quindi ho creduto subito fosse qualcosa inerente all'informatica (visto che la trovavo l'unica cosa sensata).
Allora mi ha detto che mi avevano chiesto la mano per il nipote di lei, che abita a Londra.
"Pensiamo sia una ragazza per bene, mai scomposta, educata e acculturata." Io amo sentirmi riempire di complimenti ma sinceramente in questo caso mi sono un attimo messa a ridere spaventata.
Ovviamente mamma l'ha ringraziata e le ha detto che siamo nel 2022 e che rispetta le loro usanze ma non le condivide e che le sue figlie avrebbero sposato solo colui di cui si sarebbero innamorate.
Parlando di ciò Leonardo è intervenuto raccontando di come al matrimonio vi abbia fatto mettere vicini apposta. Ma non è scoccato niente. Ha scherzato su come lei dicesse che uno come te se lo mangia.. perché mi ci sono rivista un po'.
Poi mi chiedevi di fare dei percorsi nella natura. Ho sempre pensato che me lo chiedessi perché non avevi nessun altro con cui farlo. Ti ho sempre creduto solo. Non sei uno che parla tanto degli amici o di altro, quindi molto spesso pensavo di essere ossessionata dall'idea di starti vicino perché trovavo assurdo a 25\26 anni che tu fossi così per le tue. Mi chiedevo sempre "ma lo avrà qualcuno con cui sfogarsi quando torna a casa?" eppure niente, eri pure il primo ad ammettere senza pensarci due volte che una volta uscito dal lavoro non facessi niente di che.
A novembre dicevo che non ti capivo. Andavi via quando andava via Nadia, altre volte aspettavi il mio arrivo alle 14 dalla lezione e restavi con me. Non ho mai capito se quando restavi lo facessi per me o perché appunto non avevi di meglio da fare.
Abbiamo pensato a come restaurare casa tua. Ti avevo chiesto un video e me lo avevi fatto così avevamo trovato la tipologia di mobile – per esempio – da mettere su, dove hai il tuo salottino. Avevo visto tutta casa tua da un video e l'unica cosa che mi va di dire su questo è che dal video sembrava più grande.
E quando dovevamo vederci e mi hai dato buca? Quando dicevi "vado a casa e ti dico come fare sta cosa al pc" e non lo facevi mai. Non so se tu ti sia sempre dimenticato e quindi non ti andasse o se impacciato come sei cercavi di evitare la mia esuberanza per paura. Che poi, a dire il vero, della mia esuberanza e tutto un po' ne hai fatto cenno più avanti, sulla paura nei confronti del mio carattere esplosivo.
Quando Nadia andò in ferie cambiò tutto. Mi pare fossimo a fine agosto inizio settembre.
Sono stati dei giorni spensierati, felici, tu eri presente. Parlavamo di tutto: i tuoi sogni, i miei, i tuoi pensieri ed i tuoi ideali. Mi ascoltavi ed io ascoltavo te come fosse la cosa più naturale del mondo. Ci siamo entrambi accorti in quel periodo quanto la nostra connessione mentale fosse forte. Nella nostra stranezza (forse un po' più tua) abbiamo capito di tenerci molto più di quanto ci aspettassimo l'uno all'altra. Me lo hai ammesso molto tempo dopo che avevi capito di starti aprendo molto ad una semi sconosciuta e che ti stavi affezionando. Me lo hai spiegato quando ti chiesi spiegazioni molti mesi dopo su una cosa che accadde in quel periodo:
i miei a settembre dovevano partire e necessitavano di uno di quei zainetti per l'aereo. Allora parlando a lavoro di ciò uscì fuori che probabilmente alla Decathlon ne avessero.
Mamma continuava a dirmi che dovevamo andarci subito dopo il lavoro ed io ripetevo un bel no, stanca morta, non esisteva andare subito fin là. Così ti sei intromesso dicendomi che saresti venuto anche tu perché lì al centro commerciale c'è anche un supermercato e dovevi fare la spesa.Una volta usciti tutti insieme, tu eri fermo dentro la macchina che aspettavi, così io son partita. Solo quando hai svoltato e mamma mi ha sgridata dicendomi che avrei dovuto seguirti ho capito che tu eri serio quando hai detto che saresti venuto con noi là, perché io fino a quel momento pensavo scherzassi. Così ti ho mandato un audio e ti ho spiegato che non avevo capito, poi ti ho chiesto se saresti venuto comunque e mi hai risposto di sì, ci saremmo visti là.
Siamo entrati e abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Poi siamo andati via, con te che dicevi che la spesa comunque l'avresti fatta vicino casa. Mi sembrò strano infatti mamma mi disse che eri venuto solo per me. Non ci credevo, veramente.
Quella stessa mattina a lavoro mi dicesti che avevi avuto i capelli lunghi quando eri più piccolo e che avresti ritrovato la foto per mostrarmela. Io una volta tornata a casa dopo la Decathlon ti ho scritto per ricordartene.
Il mattino dopo? Gelo. Eri sfuggente, sembravi arrabbiato, sembrava che facessi di tutto per evitarmi. Così in quei giorni ci siamo considerati poco ed ovviamente io dopo averti ignorato a mia volta ho chiesto spiegazioni. Ti domandavo se avessi fatto qualcosa di sbagliato, se avessi detto qualcosa di offensivo o che so se semplicemente avessi bisogno di parlare.Ma tu niente. Allora dopo qualche giorno ti chiesi se avessi appuntamenti di pomeriggio e ti ho costretto a venire con me a prendere un caffè. Tu restasti di più a lavoro e allora ti salutai dicendoti che avrei aspettato apposta le 17. Tu non mi hai scritto, io nemmeno. Rimandai degli appuntamenti per vedere te, ma tu non volevi vedermi.
Poi ho scoperto che mi stavi evitando perché ti sei reso conto di provare qualcosa. Ma tu per me qualcosa hai sempre provato e, come oggi, lo rinneghi. Lo rinneghi perché probabilmente non mi reputi alla tua altezza, nonostante continui a negare. Ma neanche io ti reputo alla mia altezza, sai? Né io, né chi ci conosce. Assurdo che il coltello dalla parte del manico l'abbia tu.
In quel periodo ci fu un mese di guerra fredda. Poi non ricordo come ci fu un riavvicinamento ma ricordo che fosse freddo rispetto agli inizi.
Ho sempre pensato che fossi anche un po' timido agli inizi, ma poi ho capito fossi un menefreghista. Non mi hai mai mandato un messaggio, mai niente. Anche quando a novembre mi operai e restai a casa per un mese. Tu solo dopo qualche giorno mi scrivesti per chiedermi come stessi, d'altronde neanche in chat privata ma su un gruppo. La chat privata ti sembrava troppo?
Hai avuto parecchie volte dei comportamenti strani. Ci siamo ignorati, ci siamo dimostrati affetto, abbiamo riso. Addirittura mi aiutavi in lavanderia a piegare asciugamani.
Volevamo andare al Treno di Dante! Volevamo fare camminate e altre esperienze. Ma non ci siamo mai riusciti. Nemmeno da fidanzati.
piano piano se riesco cerco di caricare più parti!
fatemi sapere <3
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Coscienza
RomanceSofia è una ragazza che si è innamorata a prima vista di un collega, nonostante lui fosse un concentrato di caratteri che lei odiava. Non è mai stato il suo prototipo eppure c'era qualcosa di lui che la incuriosiva e la attraeva in maniera esagerata...