Ecco, questo è il momento in cui mi sento nel mio posto, oltre a quando sono in giardino a disegnare. Sono in biblioteca, cercando di studiare, anche se oggi l'umore non è dei migliori. Piove ed il mio essere meteoropatica mi distrugge in questo tipo di giornate, ma devo abituarmi al tempo uggioso di Londra. Certo, Parigi non è questo fiore di città in cui splende sempre il sole, ma sicuramente in questo era meglio di Londra. Anzi, solo in questo oserei dire.
Sono passate ormai tre settimane dal mio primo giorno e sto sempre meglio. Ho girato quasi tutto il castello, ormai posso dire di conoscerne praticamente ogni angolo e soprattutto ho imparato quali sono gli orari giusti per stare tranquilla in un determinato posto. No, tranquilli, non sono una sociopatica, però quando mi serve pensare, disegnare o studiare ho bisogno della mia tranquillità. Certo, la sala comune Corvonero cade in un silenzio tombale quando tutti studiano, però io preferisco qui. Mi piace il profumo dei libri vecchi che mi circonda, mi piace potermi alzare in qualunque momento e prendere il libro che mi serve o che semplicemente attira la mia attenzione in un attimo di pausa.
E poi vogliamo parlare delle persone? Insomma, sono quella nuova ma sembra di essere stata qui da sempre. Mi salutano nei corridoi, mi sorridono, mi aiutano. Mi sento parte di questo posto come tutti gli altri ed è meraviglioso, non mi sono mai sentita così inclusa prima d'ora. È come far parte di una enorme famiglia.
In questo momento sono piantata con la testa sul libro di Difesa contro le Arti Oscure. È forse quella che trovo più ostica come materia. Certo, interessante, però non è semplice e poi avere un insegnante che bacchetta tanto gli studenti ogni singolo secondo della lezione, di certo non aiuta. Un po' perché fa perdere il filo del discorso, un po' perché mette un'ansia che mi viene terrore al solo pensiero di dover aprire quel libro.
"Sempre qui, eh!?" – qualcuno mi fa sobbalzare. Alzo lo sguardo con una mano sul petto, come a voler fermare il cuore che batte all'impazzata e davanti mi ritrovo gli occhi color ghiaccio di Draco, che è scivolato sulla sedia di fronte a me silenzioso come un ghepardo ed ora siamo praticamente faccia a faccia.
"Sei impazzito!?" – gli dico, cercando di tenere la voce più bassa possibile, siamo pur sempre in biblioteca – "Sta per prendermi un infarto" – continuo, allontanandomi dalla sua faccia e appoggiando le spalle allo schienale della sedia, quasi sprofondando su questa.
"Esagerata" – risponde lui – "Però è stato divertente" – gli faccio una smorfia come a canzonarlo.
"Cosa vuoi?" – gli chiedo secca.
"Niente, volevo solo disturbarti un po'" – mi risponde, poggiando anche lui le spalle allo schienale e facendo spallucce.
"Beh mi dispiace doverti dare questa delusione, ma non è proprio il momento giusto. Ci sto perdendo la testa su questo libro"
"Andiamo Ally, rilassati. Sei qui da solo tre settimane e vuoi già divorarti tutti i libri e diventare la prima della classe?"
"Non voglio diventare la prima della classe. Voglio solo essere preparata nel caso in cui Warvor faccia qualche test a sorpresa"
"Sei terrorizzata da quell'uomo" – faccio spallucce ed abbasso lo sguardo, praticamente ammettendo che abbia ragione – "Beh, direi che comunque una pausa puoi farla no? Pochi minuti, così ti riprendi"
"Fuori piove, non avrebbe neanche senso" – rispondo io.
"Quanto sei noiosa. Proprio perché piove è il momento giusto di uscire fuori a prendere una bella boccata d'aria fresca. Sei proprio una triste e noiosa Corvonero" – il mio cervello coglie solo la prima e l'ultima prima parte della frase. Sono una persona che coglie sfide in qualunque frase, figuriamoci in questa che lo era in modo alquanto palese.
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Hogwarts, my new home.
FantasyCiao a tutti! Sono nuova qui ed ho deciso di pubblicare per la prima volta una mia storia. In realtà l'avevo scritta tempo fa, tipo nel 2013 circa, e pubblicata su efp. Ultimamente così, ho voluto rileggerla ed ho pensato a quanto fosse scritta male...