Capitolo 11

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POV ALEX

Mi sveglio per andare a lavoro, vado nel tappeto per farmi una corsa, devo mantenermi se devo straziare qualche persona! Appena finisco vado in bagno per farmi una bella doccia, sono tutto sudato, oggi ho fatto un ora e mezzo di corsa. Mi guardo allo specchio mentre finisco di vestirmi. Metto il mio orologio e vado in cucina, la solita routine, il mio frullato energetico che non deve mancare mai per affrontare una giornata di lavoro stressante.

Bevo il succo tutto d'un fiato per il suo odore davvero sgradevole.

Scendo giù nell'ascensore, come tutte le mattine incontro sempre la solita signora con la sua bambina piccolissima. E' biondissima, davvero dolcissima! Penso dovrebbe avere 5 anni visto il suo linguaggio anche se direi che è molta avanzata.

"Piccolina come stai oggi? Stai andando a scuola?" Gli accarezzo i capelli morbidi, alza il suo faccino e mi sorride ingenuamente.

"Certe come tutti i giorni tu vai a lavoro ripetendo sempre le stesse cose." Faccio un sorriso, è troppo intelligente vorrei avere una figlia così. Aspetta chi ha parlato di figli? Io?

"Beh piccola mia, quando crescerai anche tu andrai a lavorare proprio come me." Gli accarezzo i capelli e saluto la mamma con la sua piccola.

Esco dall'ascensore camminando verso l'atrio andando nella porta girevole. C'è Peter che mi sta aspettando per andare a lavoro, è sempre puntuale.

"Buon Giorno Signore, come andiamo questa mattina?" Peter.

"Direi piuttosto bene! Hai saputo qualcosa su Abigail? Sai dov'è andata ieri?" Alex.

"Signore, ieri la Signorina Kyle è andata con Joseph al faro, credo che siano stati insieme per almeno 2 ore e mezzo circa. Subito dopo l'ha riaccompagnata a casa." Peter

Silenzio.

Sta giocando con il fuoco e la farò bruciare se non smette di vedere Joseph credo che io non la smetterò di provocargli ancora lividi. Io sono l'unico a portarla in un posto così. Mi fa stare male vederla tra le braccia di un altro, certo... Una ragione me la posso fare!

Ho strappato la sua verginità senza neanche consultare il suo parere, non ho avuto nemmeno il suo consenso. Ho strappato la sua dignità! Lei adesso mi odia, anche io sarei così se qualcuno mi avrebbe fatto questo. Ma è più forte di me! E' come se devo sfogarmi da tutta la rabbia che ho dentro dall'abbandono di mio padre, dalla morte di mia madre. Non so come spiegarmi la mia vita in questo momento per quello che ho fatto. Adesso mi ritrovo delle persone contro per Ben, lui dice che è il mio papà che mi ha insegnato tante cose ma non è così, mi sento vuoto e adesso non so che cosa dare a quella piccola, alla mia piccola Abigail che ne sto uscendo pazzo.

Sono davanti il mio vero impero costruito con l'aiuto di mio padre ovvero Cassel, scendo dall'auto salutando Peter che va via.

Cammino verso la porta principale, prendo l'ascensore e vado nell'ultimo piano nel mio studio. Entrando trovo Mena che non fa altro che guardarmi il genitale.

"Buon giorno Mr. Ross, come andiamo oggi? Ci sono delle cose da firmare nel suo ufficio arriverò a momenti." Mena.

"Non c'è ne bisogno Mena te le lascerò nella tua scrivania non appena avrò finito." Sembra mortificata dalle mie parole ma non voglio assolutamente farmela, non oggi, magari sempre.

"Ah, Mena puoi chiamarmi Joseph e dirgli di salire? Grazie." Alex.

Mi chiudo nel mio ufficio sedendomi e girando con la sedia verso il panorama bellissimo della città. Sembra quasi che tutte le cose belle assomiglino ad Abigail alla bellezza che ha conquistato me, il mio cuore. Perché non riesco a smettere di pensarla? Lei non mi merita, merita Joseph.

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