Chapter 2: Rosso Guinzaglio, Rosso di Rabbia Abbaglio

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Minuti prima...


«Non tirare, Red Riot».

Eijiro ora camminava più lentamente. La sera era un enorme ostacolo per lui e il fatto che lavorasse nella cucina di un panificio fino a tardi non gli rendeva certamente le cose facili. Aveva turni stabiliti ma spesso e volentieri erano pomeridiani-serali, anche per via del fatto che studiasse con un insegnante privato a casa.

Quando si era presentato lì in panetteria con una delle sue mamme, il proprietario aveva deciso di assumerlo un po' perché erano clienti affezionati da anni e anche perché Eijiro era da sempre stato come un figlio per l'affabile e gentile Yoichi Shigaraki.

«Ma signore... anche se sono molto onorato per questa possibilità, io sono ipovedente e non credo potrei mai-».

«Però hai muscoli forti, sei affabile e possiedi un ottimo udito. Non ti ricordi ma da bambino ti divertivi sempre ad aiutarmi ad impastare e credo che la tua forza mi potrebbe tornare utile. Che ne dici? Vuoi fare un tentativo?».

Eijiro non se l'era sentita di rifiutare, così aveva accettato ed era stata la miglior decisione mai presa in tutta la sua vita. Aveva imparato ad essere molto più conscio dei suoi altri sensi e a scoprire che, volendo, avrebbe davvero potuto essere autonomo.

Grazie a lui, tra l'altro, la panetteria era migliorata molto!

«E' merito anche del tuo fascino, Eijiro! Molte ragazze vengono qui solo per vederti!».

Il rosso crinito aveva arrossito quando il suo datore di lavoro gliel'aveva svelato. «Mi dispiace illuderle... ma io sono interessato ai ragazzi. Quando ho fatto coming out avevo appena quattordici anni e le mie mamme mi hanno elogiato molto».

«Come te ne sei accorto?».

Eijiro era tornato a impastare con energici colpi di mani; sul suo viso capeggiava un'espressione dolce. Dietro agli occhiali neri i suoi occhi dischiusi che si muovevano lentamente sembravano ripercorrere bei momenti passati.

«Il mio corpo bruciava di passione al suono della voce dei ragazzi o quando mi capitava di sfiorar le loro mani grandi. Oppure quando annusavo dell'acqua di colonia. Tutto questo non mi era mai capitato con una ragazza e anzi, tendo a sentirmi molto insicuro o a disagio con loro».

«Eppure hai due mamme» aveva ridacchiato Yoichi.

«Sono un'anomalia vivente!».

Improvvisamente, Red Riot ringhiò.

I bei ricordi si infransero rumorosamente nella sua mente. Eijiro tornò vigile per via del continuo strattonare del cane. Il suo prezioso amico gli era stato regalato dalle sue mamme al compimento degli otto anni.

«Tu hai fatto un regalo a noi quando sei approdato nelle nostre vite, con il tuo essere speciale, piccolo mio» gli aveva detto dolcemente Tsumugi, la mamma che vestiva sempre come un uomo ma decisamente meglio e con gran classe.

«Quando sei venuto al mondo è stata una grande festa per noi due. Ti sei sempre fatto sentire con tutto il tuo vigore fin da dentro la mia pancia» aveva aggiunto teneramente Reira, la donna dai capelli rossi e l'amore per i vestiti a fiori. «Sai, Eijiro, quando ci avevano detto che saresti stato speciale abbiamo capito che anche per noi lo saresti stato ed è per questo che, per il tuo ottavo compleanno, abbiamo deciso di regalarti ciò che avevi sempre desiderato».

Il piccolo Eijiro si era illuminato a tal punto da iniziare ad agitare su e giù i pugni.

«Un cane?».

Happiness... dal collare rosso! - KiriBakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora