Capitolo 2

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Il corpo della vittima era stato sistemato all'interno di uno studio dalle pareti di un bianco spettrale, prive di anima come il suo macabro protagonista.

Il suo volto era stato lavato accuratamente, ma la sua vista risultava comunque insopportabile difronte a occhi delicati. Questo, però, non rappresentava l'aspetto più atroce di quella figura che appariva fuoriuscita da un dipinto di Theodore Gericault. Spostando leggermente lo sguardo si incontrava l'arteria recisa e quella stretta gola, abituata a essere adornata dai gioielli più vistosi, era attraversata da un unico indelebile girocollo. Una lama aveva poi lacerato il muscolo tirojoide arrivando fino alla cartilagine. Nonostante il precedente mortale taglio era un'altra la vera causa della morte: un profondo fendente aveva reciso il ventre partendo dalla linea d'alba fino a raggiungere l'esile fianco della giovane.

L'uomo intento a osservare quelle spoglie però non appariva turbato da quella visione, anzi, esaminava da vicino ogni singola ferita. I suoi occhi si spostavano lentamente, con meticolosa attenzione e la sua iride scura veniva attraversata da uno sfavillo ogni qualvolta incontrava un dettaglio degno di nota. I suoi movimenti erano pacati ma continui. Il medico si spostava senza sosta dal corpo alla sua scrivania dove appuntava frasi sconnesse su un diario dalla copertina scura. Solo un istante si fermò per asciugarsi qualche goccia di sudore, quando ormai i ricci bruni erano incollati alla fronte umida. Si sedette un attimo e afferrò il suo quaderno, un sorriso soddisfatto gli comparve in volto.

Elinor si tormentava le mani mentre la carrozza procedeva senza sosta lungo le vie londinesi. I suoni della città le arrivavano attutiti, si sentiva prigioniera nella sua ostrica di paure e interrogativi.

Lo scalpiccio degli zoccoli si fece all'improvviso più lento e l'agente seduto a cassetta ammonì agli animali di fermarsi. Una volta che la vettura si fu arrestata il signor Harker si sistemò la sua bombetta scura per poi spalancare lo sportello. Un bellissimo panorama investì i loro occhi. Si trovavano in Bond Street dove videro, impeccabile nel suo candore, un elegante villa preceduta da un viale fiorito. Allungando leggermente il collo si poteva scorgere un curato giardino all'inglese nel quale faceva da padrona una serra colma di piante e, infatti, un intenso profumo di fiore aleggiava nell'aria.

La signorina Hardcastel si sentì investire da una profonda tristezza mentre attraversava l'ingresso che le chiuse la bocca dello stomaco. Provava imbarazzo a violare in quel modo la casa in lutto. Al suo passaggio i domestici alzavano lievemente il capo per poi tornare alle loro malinconiche espressioni. Procedettero silenziosi lungo le stanze della villa. Erano raffinate, come ci si aspettava ammirando la casa dall'esterno. La maggior parte dei mobili ricordava lo stile barocco con le sue numerose decorazioni dorate.

Prima del tragico evento la casa doveva apparire piena di gioia. Alla ragazza ricordò la sua vecchia residenza scozzese e già si immaginava tutte le feste che in passato erano state tenute tra quelle mura: abiti colorati, gonne svolazzanti, tintinnare di bicchieri e cristalline risate mentre i sottofondo risuonavano violini. Con un piccolo battito di ciglia la musica scomparve e lei e il sergente Tom si ritrovarono in un salottino illuminato dalla luce solare. Nell'unico angolo in penombra vi era un giovane uomo abbandonato su una sedia di fronte a uno scrittoio. Con la mano destra reggeva una penna, ferma a mezz'aria, l'altra sorreggeva alla fronte. Quando il maggiordomo annunciò i due visitatori si sollevò di scatto. Era rosso in volto, una lacrima ormai secca si era depositata nell'angolo dell'occhio. Il suo sguardo era un misto tra lo spaventato e il distrutto.

Una volta acquistata lucidità si sollevò in piedi e si diresse con passo malfermo verso Harker.

<< Buon giorno signori, sono Lucas Crowl>> disse porgendo la mano. Era fredda e leggermente umida, forse se ne accorse egli stesso perché la ritrasse velocemente. Con un debole gesto del braccio invitò Elinor e Tom ad accomodarsi in un chiaro divanetto posto al centro della stanza, lui si sistemò nel gemello posizionato parallelamente al primo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 10, 2023 ⏰

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