Capitolo 1 - Un sentiero percorso mille e mille volte

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Fili d'erba secchi spaccavano l'asfalto, ondeggiando sotto la brezza autunnale. Una luce tiepida accarezzava la pelle della ragazza che stava calcando il bordo di quella stradina secondaria con i suoi pesanti anfibi. I suoi capelli biondi e ricci, stavano raccolti dietro la nuca, celati alla vista da uno spesso cappuccio nero. Illuminata dagli ultimi raggi di un sole che stava via via declinando verso la cima dei monti innevati, procedeva con il viso rivolto leggermente verso l'alto, godendosi il venticello che le sfiorava le guance pallide.

- Chissà se domani sarò abbastanza preparata per il test di biologia? -

Ellison lo mormorò tra sé e sé, come si ritrovava a fare spesso quand'era da sola.

Sapeva di essere pronta, ma molte nozioni avevano faticato ad entrarle in testa, il che la rendeva irrequieta. La ragazza era stata tutto il pomeriggio con il capo chinato sui libri e solo dopo quattro intense ore di studio, Sadie era arrivata in suo soccorso, uggiolando per pregarla di portarla a fare due passi.

Mentre procedeva sulla strada accanto al bosco, la ragazza si strinse nel cappottino a balze, un lieve broncio pensieroso che incurvava all'ingiù le labbra piccole, dal taglio a cuore. Nelle mani stringeva il guinzaglio in cuoio di Sadie, una tozza e dolce esemplare di labrador dal pelo bianco panna. L'animale era intento ad infilare l'enorme naso a tartufo in mezzo ai piccoli ciuffi d'erica e zolle di terra smosse. Annusava con cura ogni cosa che gli passava sotto le narici ampie e frementi, sbuffandovi poi sopra con aria soddisfatta, prima di trotterellare contenta accanto alla sua umana.

Ellison si fermò, continuando a snocciolare a mezza bocca nozioni sulle nomenclature di alcune piante, bloccandosi spesso e volentieri a riflettere mentre qualche altro termine le sfuggiva dalle labbra e dalla testa, portandola a sospirare frustrata calciando un sassolino sulla strada. Non riusciva a concentrarsi, specie con la cagnolina che, una volta finito di annusare a terra, la strattonava per poter andare più in là ad analizzare un altro po' di terreno. Osservò la coda di Sadie dondolare mentre scodinzolava contenta: doveva aver trovato qualcosa che le interessava parecchio, visto che impiegò un paio di minuti ad annusare il ciuffetto d'erba ingiallito su cui si era concentrata. Ellison ficcò una mano nella tasca e ne estrasse il cellulare: tanto valeva svagarsi un po'. Era un modello vecchio di qualche anno, l'angolo dello schermo attraversato da una sottile crepa, su cui la ragazza passò delicatamente il pollice, come a sincerarsi che reggesse ancora, quindi sbloccò lo schermo, nell'intima speranza di aver ricevuto un messaggio per ingannare l'attesa: tanto conoscendo Sadie ci avrebbe messo ancora un po' ad annusare tutto per bene.

Fu proprio quando aprì la home della sua pagina Instagram, che la cagnolina sollevò testa e orecchie. I suoi occhi dorati cominciarono a guardare attentamente il fitto bosco di betulle che costeggiava quella stradina, le grosse narici vennero aperte a dismisura, captando ogni odore portato dalla lieve brezza autunnale nella sua direzione.

Ellison arricciò il naso in una lieve smorfia, un po' delusa di non aver trovato niente d'interessante scorrendo tra foto e video. Con aria arresa aprì i messaggi.

" Quindi? Che cosa vuoi fare questo week end? Domani è venerdì."

Il suo messaggio giaceva ancora senza risposta. Aveva scritto a Brian più di due ore fa, di solito non era così lento a risponderle, poi all'improvvisò rammentò che quel pomeriggio aveva gli allenamenti di baseball. Che ore erano? L'orologio digitale in alto a sinistra segnava le diciassette e tre minuti, quindi ne avrebbe avuto ancora per una mezz'ora abbondante, senza contare le docce e le chiacchiere coi compagni di squadra. Ellison scosse la testa, pensò un attimo, poi digitò ancora:

"Ci vediamo al Mama Doe dopo gli allenamenti? Ho bisogno di parlare. A proposito di Mary."

Esitò con il pollice sospeso sullo schermo, poi inviò.

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