CAPITOLO 2

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Rosa's pov:

"Che sta succedendo qui?"

La voce improvvisa di Tonino mi fa sobbalzare, ma sono sollevata dal fatto che ci abbia scoperti, altrimenti, considerando la strana piega che stava prendendo la situazione non ho idea di cosa sarebbe potuto succedere, o meglio, il solo pensiero mi fa accapponare la pelle.

Il piecuro si stacca da me allontanandosi e solo in quel momento mi sembra di ricominciare a respirare.

"Tu esci, sbrigati."

Afferma Tonino rivolgendosi a me che faccio come dice raggiungendo gli altri, cerco di regolarizzare il respiro ancora affannoso ma non posso fare altrettanto con il battito del mio cuore, il quale sembra non avere nessuna intenzione di rallentare.

"Calmati Rosa, cosa ti prende?"

Questa domanda continua a balenarmi nella mente senza però che io riesca a darle una risposta, il fatto è che non ho minimamente idea di cosa mi stia succedendo nè riesco a spiegarmi il motivo di questa insolita reazione da parte del mio corpo.

"We che succede? Hai una faccia..."

Domanda Silvia raggiungendomi e posizionandosi di fianco a me che me ne stavo con le braccia conserte in piedi dietro un bancone.

"Qual faccia? Chest è l'unica ca teng."

Affermo seria ed un po' stizzita guardandola, è una brava persona, sto imparando a conoscerla e stiamo facendo amicizia ma se c'è una cosa che non riesco a tollerare è l'invadenza delle persone, non mi va di parlare dell'accaduto e meno sa meglio è.

"Dimmi pure cosa ti pare ma io non ti credo, secondo me in quel magazzino tu e Carmine avete fatto scintille, non è così?"

Continua lei con aria divertita
Non rispondo. Nemmeno io so bene cosa sia successo lì dentro, l'unica cosa che so e di cui sono certa è che è stata un esperienza da dimenticare.
Ad un certo punto distolgo lo guardo da quello di Silvia, lo vedo di fronte a me che scherza insieme a Pino come se non fosse successo nulla, vorrei avere anch'io la sua stessa leggerezza e spensieratezza, ma purtroppo non è così e fin quando non gli avrò strappato quel sorriso ebete dalla faccia non mi darò pace.

"Allora ragazzi, finalmente possiamo iniziare: per prima cosa vorrei che facessimo un giro di presentazioni"

Afferma Tonino, ma do poca importanza alle sue parole, che percepisco risuonare sempre più lontane e confuse, devo escogitare un nuovo piano e questa volta spero funzioni, deve farlo.

Passo tutto il tempo a pensare, quasi ossessivamente, connettendomi al mondo reale solo quando strettamente necessario fino a che l'attività non finisce, così mi tolgo il grembiule e mi lavo le mani per poi defilarmi il più in fretta possibile via dal laboratorio uscendo in cortile e sedendomi su una panchina di fronte al campetto da calcio intenzionata a godermi l'ora d'aria che abbiamo a disposizione prima di essere riportati nuovamente in cella dalla quale usciremo soltanto all'ora di cena. Mi perdo nuovamente tra i pensieri che rappresentano per me l'unica via d'uscita: se il corpo deve rimanere per forza qui dentro, con la mente è possibile viaggiare, tornare indietro nel tempo in modo da poter rivivere i momenti felici ed evadere da questa realtà in cui siamo intrappolati, volutamente o meno, la fantasia è l'unico posto in cui non ci siano catene, barriere ed ostacoli, in cui possiamo sentirci veramente liberi.

"Pccrè, t veg pensierosa, c succer?"

La voce di Silvia, dapprima lontana e ovattata, si fa sempre più marcata ridestandomi improvvisamente. Mi volto in sua direzione notando che è seduta accanto a me e mi guarda con aria confusa in attesa, da chissà quanto tempo, di una risposta da parte mia.

Passione fatale|| Rosa e Carmine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora