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Questo capitolo contiene
riferimenti sessuali esplicitiRosa's pov:
È mattina ed i primi raggi del sole penetrano dalle serrande della finestra non del tutto abbassate illuminando la stanza, apro gli occhi girandomi dall'altro lato e noto che Carmine non è più accanto a me, mi siedo sul letto prendendo il suo cuscino per poi stringerlo tra le braccia, respirando il suo profumo.
Sapevo che se ne sarebbe andato, dopo ciò che è successo ieri dovevo aspettarmelo ma non nego di esserci rimasta ugualmente male, avrei voluto scusarmi per il mio atteggiamento, ringraziarlo per il suo aiuto, ma non c'è e non posso farlo.
Ho la testa che mi scoppia e lo stomaco sottosopra a causa dei postumi della sbornia, le immagini della sera precedente si susseguono una dopo l'altra nella mia mente: non so cosa mi sia preso, ero sotto effetto dell'alcol ma una parte di me era consapevole di quel che stavo facendo ed i miei sentimenti, il mio istinto e le mie emozioni hanno avuto la meglio sulla razionalità perché per quanto mi costi ammettrlo sono innamorata di Carmine e lo desidero, come nient'altro al mondo, so che questo amore è sbagliato e senza futuro ma non posso fare a meno di provare quello che provo, pur essendo divorata dai sensi di colpa verso Nina e verso me stessa.
Vorrei tanto poter sapere se davvero è lui ad aver ucciso Ciro oppure se dietro la sua morte c'è un'altra persona come ho iniziato a pensare da un po', in questo modo non sentirei una sorta di pugnalata al petto ogni volta che i suoi occhi così ipnotici ed espressivi si incastrano nei miei.
Avverto un improvviso senso di nausea, così mi alzo dal letto correndo in bagno, mi avvicino al water inginocchiandomi dinanzi ad esso e liberandomi della quantità di alcol ingerita, dopo svariati minuti finisco alzandomi e tirando l'acqua per poi lavarmi i denti.
Una volta terminato osservo la mia immagine riflessa nello specchio: capelli scompigliati, trucco e rossetto sbavato e lo stesso vestito di ieri.
Me lo sfilo per poi entrare all'interno della doccia, apro l'acqua posizionandomi sotto il getto gelido iniziando ad insaponare il mio corpo, le mie mani si muovono su di esso e la mente viaggia, tornando come accade ormai troppo spesso a condurmi all'ultima persona che vorrei ritrovarmi a pensare, rivedo tutto davanti a me, come se lo stessi rivivendo una seconda volta: riesco quasi a percepire il calore dei nostri corpi vicini, è come se sentissi il suo sguardo bruciare su di me, la sua eccitazione premere contro la mia pelle.
Così, faccio scendere lentamente la mano lungo il corpo fino ad arrivare ad un punto preciso, con le dita sfioro la mia apertura indugiando un po', non posso vedermi ma a giudicare dell'imbarazzo che sto provando e dalle guance che sento andare a fuoco sono sicura di essere arrossita, non è la prima volta che mi procuro piacere da sola ma è la prima che ai miei pensieri corrispondano un volto ed un nome ben precisi: muovo le dita in modo incerto, e dei gemiti strozzati mi escono spontaneamente.
Penso alle sue labbra carnose, ai suoi occhi magnetici, ai suoi bicipiti scolpiti messi in risalto dalla canotta che tante volte mi sono soffermata ad osservare, ai suoi ricci scuri ribelli e a quel sorrisetto provocatorio ma sincero che mi riserva ogni volta...aumento la velocità dei miei movimenti massaggiando di tanto in tanto quella sporgenza di pelle che, se stimolata rappresenta il punto più sensibile ed in grado di regalare maggiore piacere, mi mordo le labbra e chiudo gli occhi continuando così ancora per un po', fin quando non raggiungo l'apice stringendomi attorno alle mie dita.
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Passione fatale|| Rosa e Carmine
RomanceRosa Ricci e Carmine Di Salvo, due ragazzi reclusi all'interno del carcere minorile di Napoli entrambi con un passato burrascoso ed una cosa che li accomuna: l'appartenenza a due famiglie camorriste tra le quali è in corso una faida decennale. Lui d...