E ti volti. Ti volti verso di me, ma non mi guardi. Non mi guardi sul serio, perché in realtà non ci sei. Ti sogno, ti sogno nelle notti, in quelle notti da incubo in cui non riesco a toccarti. Sei un fantasma. Anzi no, sei una sagoma incisa nei miei occhi, nel mio cuore. Appiccicata alla mia anima. Sei morto, anzi no, sei vivo, sei vita sfumata, sei un sogno intoccabile, sei... anzi no...sei morto. Non ci sei. Non ci sei più. Non ti vedo più, non ti posso toccare più. Sei morto. È come se non esistessi, come se potessi dimenticarti, ma non riuscirò mai a farlo. Sei morto, sì... è la brutta verità. È crudele. È straziante. Fa male. E tu continui ad essere morto. Nonostante il dolore, nonostante la voglia di abbracciarti, di ridere insieme a te. Rimani comunque morto. Ma per me... per me sei vivo, vivo anche se non ci sei. Come questa poesia bastarda che mi sta facendo piangere il cuore. Come quella malattia bastarda che ti ha portato via. Sei morto, ma per me non lo sarai mai. Ti amo.
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Parole sprecate
Poesia~E di parole sprecate ce ne sono tante, ma il bisogno di esprimerle è più forte dell'insoddisfazione di non essere ascoltata.~