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y/n pov

Le prime luci del mattino mi svegliarono da quella che fu la notte che cambiò la mia intera esistenza.

Aprii gli occhi e la prima cosa che notai fu una presenza al mio fianco.

Voltandomi, mi trovai a pochi centimetri da lui. Lee Minho. Il mio capo. Nonché la mia più grande cotta dai tempi dell'Università. 

Erano pressoché le 7 del mattino e io ero pronta per un'altra ripetitiva giornata di lavoro, o almeno così credevo

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Erano pressoché le 7 del mattino e io ero pronta per un'altra ripetitiva giornata di lavoro, o almeno così credevo.

Arrivata all'ufficio del mio CEO, la quale aveva un'azienda che produceva lingerie famosa in tutto il mondo ma sopratutto in Corea, subito mi accomodai alla mia scrivania per organizzare documenti e meeting per il mio capo.

La mattinata passò abbastanza velocemente fino a quando non arrivò l'ora di pranzo.

Come sempre, la passavo in compagnia della mia collega e migliore amica Ryujin, la quale aveva una grande cotta per il mio migliore amico Hyunjin, anche lui dipendente dell'azienda.

Mentre io e Ryu parlavamo ovviamente di lui, come dice il detto, parli del diavolo e spuntano le corna. Da dietro vedo arrivare proprio lui.

Hyunjin si avvicina a noi salutando educatamente.
Hyun: "Ciao ragazze! Come va?"

Ryujin: "C-ciao H-hyunj-jin." disse balbettando.
Io: "Tutto bene Jinnie! Qual buon vento ti porta qui?" dissi cercando di allontanarlo il più possibile da Ryu poiché stava cominciando ad agitarsi e ad arrossire.

Hyun: "Nulla di che, volevo soltanto dirti una cosa, posso rubarti giusto 5 minuti?" disse il moro.
Mi voltai verso la mia amica che annuì timidamente.

Io e Hyunjin ci dirigemmo in una sala congressi e decidemmo di sostare davanti alla grande vetrata della stanza che dava la vista su quasi tutta Seoul.

Dopo attimi di silenzio decisi di romperlo.
Io: "Allora Jinnie, cosa dovevi dirmi?"
Hyun: "Beh, diciamo che è un po' complicata come situazione.." disse cominciando a diventare nervoso e a grattarsi la nuca.

Io: "Non c'è nulla che tu non possa dirmi Jinnie, lo sai che sono sempre qui per te."
Per me è come un fratello maggiore, anche se molto spesso si comporta da bambinone drammatico.

Senza troppi giri di parole Hyunjin mi prese le mani e cominciò a fissarmi dritto negli occhi.
Il suo sguardo in quel momento mi provocò un brivido che mi percorse la colonna vertebrale mandando piccole scariche elettriche.

Sempre con gli occhi fissi su di me, la distanza tra noi diminuiva sempre più e quando mi resi conto di ciò che stava per accadere, lo spinsi leggermente per consentirmi di guardarlo nuovamente negli occhi.

Hyun: "Oddio y/n s-scusami davvero..i-io n-non.." cominciò ad andare nel panico.
Io: "Oh tranquillo Jinnie, ti capisco ma preferirei essere diretta senza alimentare false speranze-"
Hyun: "Si tranquilla, ho già capito cosa vuoi dire e scusami ancora.." disse lui interrompendomi avendo già capito i miei pensieri.

Ci fu qualche attimo di silenzio quando lo presi e lo abbracciai forte per dimostrargli che tra noi non era cambiato nulla e dopo quell'abbraccio riuscì a tranquillizzarsi.

All'improvviso un rumore mi portò a girare la testa in direzione della porta che era rimasta socchiusa e lì capii che qualcuno aveva assistito a tutta la scena..

ten years of ignoranceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora