Sapori d'infanzia

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«Cos'hai in mente?» chiese Stella, tra un cucchiaino di grattachecca e l'altro.

Da quando erano bambine, si avvicinavano sorridenti all'uomo annerito dal sole che trascinava sulla sabbia il chioschetto itinerante. Sventolavano una banconota inumidita o facevano tintinnare gli spiccioli nelle mani sudate e dopo rimanevano indecise a scrutare le bottiglie di sciroppo. Alla fine, sceglievano i soliti gusti: Viola grattachecca all'amarena e Stella al limone. Le grandi mani del venditore ambulante scoprivano un lungo blocco di ghiaccio, da cui venivano grattati cristalli con una spatola di acciaio. Infine, il ghiaccio veniva infilato nei bicchieri e lo sciroppo colorato cascava abbondante, filtrando attraverso il ghiaccio tritato. Le sorelle inspiravano, estasiate, l'aroma che diffondendosi nell'aria si mescolava alla salsedine. Coi capelli gocciolanti, se ne tornavano sotto l'ombrellone, a gustare quella fresca semplice meraviglia oppure passeggiavano sul bagnasciuga, godendo della lieve brezza pomeridiana.

A distanza di anni, anche stavolta la scena si era ripetuta pressoché identica. 

«Gusti?» aveva chiesto l'uomo dai perenni occhiali scuri.

Stella e Viola si erano guardate negli occhi, sorridendo, e subito dopo avevano risposto in coro: «Una al  limone e una all'amarena!». Erano scoppiate a ridere, felici di quella complicità che nessun altro poteva comprendere e che né gli anni trascorsi né la distanza avrebbero mai potuto cancellare.

Le ragazze andarono a sedersi sugli scogli una accanto all'altra e minuscole goccioline di acqua di mare pungevano la loro pelle. La spiaggia si svuotava lentamente ed era quello il momento che le sorelle amavano di più, quando il sole calava lentamente dietro l'orizzonte  e la sabbia si raffreddava rapidamente. Era un vero e proprio spazio per loro, una nicchia temporale in cui amavano chiacchierare, tirare le somme, fantasticare, programmare.

«Sai bene quanto mi piaccia cucinare» cominciò Viola, dopo aver ingoiato un cucchiaino di grattachecca. «Adoro farlo per gli altri, quindi vorrei spalancare le porte della mia cucina. C'ho riflettuto tanto, sai? - continuò. - Non ho intenzione di aprire un ristorante: troppo asettico, impersonale... e soprattutto troppo impegnativo per me. Aperture nei giorni festivi, orari non regolari: si tratterebbe di deviazioni dalla routine troppo accentuate. Sai bene di cosa parlo - e nel frattempo Stella annuiva, mentre dentro infiammava la curiosità. - Così, ho pensato che potrei cucinare a casa mia, tra le mie cose, sui miei fornelli e per poche persone alla volta». Viola prese un altro cucchiaino dal bicchiere bianco e lo portò alla bocca. Assaporandolo, sembrò fissare l'orizzonte, mentre il vento le portava i capelli neri dietro le spalle.

Infine chiese: «Che te ne pare? - e poi, senza aspettare una risposta: - Sto cercando di dare forma concreta a questa idea».

Stella deglutì il boccone di ghiaccio e sciroppo. Assunse di colpo un'espressione seria e pensosa. Dopo un istante di silenzio, con le labbra indolenzite, rispose: «Wow. Mi hai spiazzato - senza neppure tentare di dissimulare lo stupore di fronte a quella idea. - Così, su due piedi, mi viene da commentare che sarebbe molto bello, che si tratterebbe di un compromesso davvero niente male. Potresti esprimerti pienamente attraverso la cucina, che tanto ami, senza stravolgere la tua vita e i tuoi ritmi e rispettando le tue esigenze. - Si asciugò col dorso della mano un rivolo di acqua al limone che si faceva strada sul mento. - Da sorella, però, non posso non esprimere le mie perplessità. Hai pensato anche al rovescio della medaglia? - e sollevò il sopracciglio mentre le rivolgeva un'occhiata indagatrice. - A me vengono inevitabilmente in mente alcuni contro in cui potresti imbatterti avventurandoti in questa scelta. - Si guardò la mano destra e diede inizio a un elenco numerato, allungando un dito per ogni punto importante e toccandone la punta con l'indice della mano sinistra. - Tanto per cominciare, faticherai molto di più a mantenere la casa pulita. Immagina: gente che entra senza togliere le scarpe, il tuo incubo!» e si sciolse in una risata beffarda. Amava prendere in giro sua sorella.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 01, 2023 ⏰

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