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"Non c'è niente di permanente in questo mondo malvagio, neppure i nostri dispiaceri".

Charles Chaplin.

Un delizioso profumo invade le mie radici e la pancia si fa sentire, mi giro un po' in quello che penso sia un letto matrimoniale fino a che un peso non non fa sprofondare il materasso accanto a me, dal profumo di muschio capisco subito che quel peso ha un nome ben preciso, Edo. Resta fermo ed in silenzio per un po', poi decide di rompere quel silenzio soave che riempiva la stanza ''principessa è ora di cena, andiamo'' la sua voce è tranquilla e morbida ma allo stesso tempo è roca e sicura, l'incrocio perfetto. Butto la testa sotto il cuscino in segno di protesta, ho fame, ovviamente, ma ho anche sonno, e come potrete sicuramente immaginare la seconda vince sulla prima, non c'è alcun dubbio. Lo sento ridere a causa del mio gesto, che risata che ha mamma mia! Mi toglie di dosso la mia armatura composta da un cuscino e dalle calde coperte, ma resto li, ferma, nella mia posizione con gli occhi chiusi, ho ancora sonno ed il mio corpo non ha la minima intenzione di fare anche solo il minimo movimento. Dalla direzione della porta una voce roca e divertita si fa spazio nel silenzio ricaduto poco fa nella stanza ''andiamo ragazzina ho preparato qualcosa di molto appetitoso per te, prima mangi tu, prima andiamo a caccia noi '' decido di aprire gli occhi contro voglia e lentamente mi volto verso i due scrutandoli attentamente ed osservando di seguito la stanza che mi circonda, è la loro camera da letto, è elegante e molto luminosa illuminata dalla luce del lampadario che pende alla fine del letto, continuo ad osservare quelle quattro mura notando anche il grosso armadio bianco e il divanetto posto sotto la finestra, dopo averla studiata attentamente decido di alzarmi, passo lentamente vicino a Edo ed a seguire sotto il braccio di Valtor che stava attaccato allo stipite della porta e vado verso la cucina, i due mi seguono a ruota '' forza piccola, sei più lenta di un bradipo'' mi prende in giro Edo alle mie spalle, mi volto e sorrido, inizio a correre nella cucina intorno al tavolo ''se sono così lenta vediamo se riesci a prendermi'' lo provoco, sorride a sua volta ''sei sicura piccola bradipo? Guarda che se ti prendo non scappi più dalle mie grinfie eh'' Valtor inizia a ridere e si siede a tavola, lo osservo ridendo '' e tu non partecipi? '' mi guarda con un sopracciglio alzato ma sempre sorridendo '' mia cara, la tua corsa durerà pochissimo solo con Edo, ti lascio la soddisfazione di correre un po', se fossimo in due non riusciresti nemmeno a fare il primo passo '' mi prende in giro, poi volta lo sguardo verso il compagno ''portala a tavola che qui si raffredda altrimenti'' Edo imita il gesto dei soldati con la mano '' agli ordini mio Alfa!'' poi guarda me, con uno sguardo da predatore,  notando che sono sempre ferma dietro al bancone della cucina e, lentamente, inizia a camminare verso la mia direzione, il suo sorriso si allarga ad ogni passo che fa poi, d'un tratto, inizia a correre. Scappo da lui uscendo dalla cucina e fuggendo nel salotto e mi fermo dietro al divano, siamo uno di fronte all'altra, si appoggi alla spalliera con le braccia piegando il busto in avanti, verso di me, e sogghigna ''principessa sei veloce, lo ammetto, ma sei già in gabbia, però ci stiamo anche divertendo ''mette una mano sul mento fingendo di riflettere ''Che ne dici se adesso, io, mi giro di spalle e ti lascio dieci secondi di vantaggio? Ma in questi dieci secondi tu devi correre alla tavola eh. Ti lascio questo piccolo vantaggio così che tu sei felice di correre ancora un po', mentre il lupo brontolone di la, smette di ripetere che la cena si raffredda, per cortesia, non iniziare a correre altrove tanto la casa è piccola, da tante parti non puoi andare'' detto questo si volta ed inizia a contare ad alta voce, mi guardo intorno, ha ragione, la casa è spaziosa ma è piccola, le scale a chiocciola sarebbero una bella idea, d'altronde mi sto divertendo, il cibo può aspettare. Senza pensarci più di tanto corro su per la scala, sto attenta a dove metto i piedi ed arrivo su appena in tempo per sentire il ragazzo finire di contare; mi osservo intorno e noto una portafinestra che da su un balconcino, corro verso di essa fiondandomi fuori e la chiudo con la maniglia esterna, una volta convinta di essere al sicuro mi volto appoggiandomi al balcone in pietra ed osservo le ultime luci del giorno che colorano il bosco di un rosso aranciato, lo stesso bosco che la scorsa notte mi ha regalato una strana avventura. Osservo gli alberi che sembrano dipinti ad acquerello ed il cielo che ha tutta l'aria di essere un pittore che esprime le sue emozioni tramite i suoi raggi, regalando a chi osserva le sue opere un tesoro prezioso. Abbasso lo sguardo e noto d'essere sopra al giardino, è grande, ha una piscina interrata coperta da un telo scuro, un gazebo bianco decorato da dei fiori rampicanti bellissimi e noto con piacere che alla mia destra, sotto un grande albero, sono sistemate delle sedie simili a delle altalene ed un dondolo in legno bianco, già mi immagino le mie letture distesa o seduta che mi muovo nell'aria, finalmente senza pensieri.

La Donna Della TriadeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora