Capitolo 1

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Un concerto di pioggia si abbatteva su Tokyo.
I passi lenti di Light riecheggiavano nella tromba delle scale all'interno del palazzo di Elle.
Light sentiva il suo cammino forte e chiaro finché non si fermò davanti a una piccola porta di servizio col maniglione dal colore verde: lo spinse.
Subito il rumore d'acqua sovrastò ogni altro suono.
La terrazza del palazzo era tanto immensa e tanto deserta, tranne che per una piccola figura che guardava in alto, verso il cielo grigio mentre i palazzi altrettanto grigi gli facevano da sfondo.
< Che ci fai lì Ryuzaki? > chiese Light ben attento a rimanere sotto la tettoia.
Il ragazzo dalla schiena incurvata però non si voltò.
< Ryuzaki! > urlò allora il castano.
Elle si voltò lentamente: aveva i capelli neri bagnati appiccicati al volto e la sua maglia larga aderente al corpo.
< Che ci fai lì? > ripetè Light
La bocca di Elle si incurvo in un sorriso, sporse un orecchio e ci avvicinò la mano come a chiedere di ripetere.
< Che ci fai lì? >
Elle enfatizzò il gesto e anche il sorriso.
Light sbuffò, poi fece qualche passo immergendosi sotto la pioggia. Presto i suoi filamenti castani gli si appiccicarono alla fronte e stessa cosa fecero i vestiti col suo corpo.
Appena fu vicino al ragazzo dagli occhi nero pece disse per l'ennesima volta la domanda che gli aveva posto, ma questa volta con un tono più basso:
< Che ci fai qui Ryuzaki? >
< Le campane... fanno un baccano assurdo > disse Elle assorto tornando a guardare le nuvole.
~ Ma che dice? Qui non ci sono campane o campanili.. siamo in mezzo ai grattacieli ~ pensò Light stranito: < Campane? >
< Si... è da tutto il giorno che vanno avanti, come fai a non sentirle? >
~ Ma che assurdità dice ~
< Smettila con queste sciocchezze Ryuzaki! >
< Scusami... finisco sempre per dire cose strane > disse Elle piano.
Calò il silenzio tra i due, il rumore della pioggia andò a colmarlo.
Il castano continuava a fissare l'altro stranito ma ormai lo conosceva abbastanza da non stupirsi più di tanto al sentire le sue stranezze.
< Si è vero Ryuzaki, dici sempre cose strane... se dovessi dare retta a tutto quello che dici diventerei matto > sospirò: < Dai rientriamo sennò ci ammaleremo >
< Si... >
Elle si voltò verso l'altro che si era già incamminato verso la porta, ed era a qualche metro da lui.
< Light >
Il castano si fermò e senza voltarsi ascoltò Ryuzaki: < Però lo stesso vale anche per te... dimmi, da quando sei nato, c'è stata almeno una volta... in cui hai detto la verità? >
Light sussultò impercettibilmente, i secondi passavano.
< Che stai dicendo Ryuzaki? Certo a volte anch'io mento... del resto chi in questo mondo non ha mai detto una bugia in vita sua... non esiste nessuno tanto perfetto >
Le pupille di Elle si insinuavano in quelle di Light in una faticosa lotta che ormai entrambi erano diventati bravi a sostenere. Nessuno dei due aveva intenzione di ritirarsi.
< Però... io sono sempre stato attento a non dire bugie che ferissero altre persone... ecco la mia risposta > disse Light calmo.
Elle gli lanciò un ultima occhiata, poi abbasso la testa interrompendo la sfida.
< Immaginavo avresti risposto così, Light > disse Elle con un sorrisetto stanco: < Torniamo dentro, siamo bagnati fradici >
< Si.. >

< Accidenti, per poco non ci beccavamo un malanno > disse Elle, accompagnato dall'eco della grande sala in cui si erano rintanati, adagiandosi l'asciugamano appena preso sulla testa che gli risaltava gli occhi tondi.
< È colpa tua direi, stare sotto una pioggia di questo genere è del tutto da fuori di testa > si lamentò Light sfilandosi infastidito le scarpe e i calzini mezzi, e sedendosi sulle grandi scalinate all'interno dell'edificio. I suoi vestiti crearono un'alone d'umido intorno a lui.
< Hai ragione, scusami >
Elle gli andò davanti, qualche gradino più in basso, e si accovacciò. Poi velocemente ma con garbo afferrò l'asciugamano che teneva sul capo e con l'altra mano prese delicatamente uno dei piedi freddi di Light: < Ma che stai facendo?! > disse il castano ritraendosi velocemente.
< Pensavo di darti una mano, voglio asciugarti per bene i piedi > rispose Ryuzaki ritirando verso sè il piede di Light e guardando quest'ultimo negli occhi castani.
< Lascia stare, non è il caso >
Light voltò lo sguardo da una parte.
< Lascia almeno che ripari al mio errore... sono bravo sai >
Il castano sgranò leggermente gli occhi e tornò a guardare Elle: < Fa.. pure come vuoi >
Ryuzaki allora calò lo sguardo e con delicatezza avvicino l'asciugamano al piede che iniziò ad accarezzare.
Light a quella sensazione sussultò.
< Sta calmo, ti abituerai subito >
Sorrise, mentre il csstano era rimasto incantato sul ragazzo davanti a lui.
Un colore roseo si impossessò delle sue gote mentre con occhi imbarazzati osservava Elle che con cura gli stava strofinando l'asciugamano sulla pelle.
< Tic... tic >
Delle piccole gocce bagnate iniziarono a percorrere la strada dalla testa di Elle e poi attraverso i suoi filamenti neri arrivare a cadere nel vuoto atterrando sul dorso del piede di Light.
Il ragazzo, che percepì subito la sensazione di bagnato, allungo la mano fino all'asciugamano che teneva Elle tra le sue. Lo afferrò e lo avvicinò alla fronte di quest'ultimo.
< Sei ancora bagnato > disse piano, mentre gli passava l'asciugamano sui capelli ricadenti sulla fronte e dietro l'orecchio.
< Grazie Light > disse Elle sorridendo quasi impercettibilmente e scrutando l'altro con i suoi grandi occhi, ma questa volta senza nessuna sfida.
Si guardavano, con le goccioline che dai loro corpi atterravano sul pavimento e gli facevano da sottofondo.
Si guardavano, con i loro occhi così diversi ma allo stesso tempo così simili.
Elle ruppe l'incanto di quel silenzio armonioso: < È così triste... tra poco dovremo dirci addio >
Light sgranò lievemente gli occhi.
~ Ma.. il mio piano.. come fa a esserne a conoscenza? ~
Deglutì.
~ No, non è possibile.. Sta bluffando, vuole vedere la mia reazione... Beh sappi caro Ryuzaki che ormai ogni tuo sciocco piano per scovarmi è una perdita di tempo... devi arrenderti, arrenditi al solo e unico vero Dio ~ sogghignò internamente, faceva una fatica immane a mantenere la facciata seria davanti a Elle.
Light faceva proprio fatica a mantenere la propria faccia, Kira rideva troppo forte, però doveva, tutto per il suo obiettivo.
Elle e Light continuavano a fissarsi seri ma infondo sereni, le loro pupille profonde spaziavano nei loro occhi.
< Drinn - drinn >
Uno squillo assordante interruppe quell'etereo scambio tra i due ragazzi.
Era il cellulare di Elle.
Stranamente però Ryuzaki non si lasciò distrarre: continuava a guardare Light, adesso però con un luccichio di curiosità negli occhi.
Lentamente il castano vide sempre più vicino il volto di Elle. Quest'ultimo infatti si stava piano sporgendo verso di lui.
Light era rimasto impietrito mentre Ryuzaki era a pochi centimetri dal suo volto.
Si sporse. Sempre più vicino.
Il castano poteva sentire il suo respiro lento e caldo.
All'improvviso Elle interruppe il loro scambio di sguardi chiudendo gli occhi.
Dopo qualche millesimo di secondo Light sentì le proprie labbra appoggiarsi su quelle dell'altro.
Il ragazzo sgranò gli occhi sorpreso: ~ Ma che diavolo.. sta succedendo?! ~
Il castano appoggiò le proprie mani sul petto del ragazzo dagli occhi neri, mentre quest'ultimo stava lentamente scavando le labbra di Light con la lingua permettendo loro di divaricarsi leggermente.
Una presenza umida si insinuò nella bocca del castano che continuava a rimanere immobile, paralizzato.
Il ragazzo vedeva il volto di Elle attaccato al proprio mentre sentiva la sua lingua muoversi nella propria bocca.
~ È ammattito! ~
Light canalizzò le proprie forze sulle mani che teneva ancora sull'esile petto di Ryuzaki.
~ No! Io non voglio questo! ~
Stava per spingerlo via quando... le sue mani persero la forza e caddero di peso sulle ginocchia dell'altro. I suoi occhi si socchiusero mentre la sua lingua iniziò lentamente a muoversi intorno a quella di Elle, finché si abbandonò completamente a quel bacio languido.
E tra quella lenta effusione, gli squilli di cellulare cessarono.
Passarono secondi su secondi.
Elle allungò la mano verso la guancia liscia di Light che accarezzo lentamente.
Il castano iniziò a muovere le sue di mani sul busto esile di Ryuzaki: aveva la maglia ancora bagnata e incollata al biancore della sua pelle.
Le loro labbra, le loro lingue, i loro volti, nel mentre danzavano un lento gli uni con gli altri.
< Ryuzaki che cosa stiamo facendo? > disse all'improvviso Light scostando con le mani l'altro ragazzo da sè.
Elle non sembrava stranito o turbato dal rifiuto, aveva la sua solita espressione indecifrabile: < Non stiamo facendo niente di particolare... solo il naturale susseguirsi delle cose >
Light spospirò, allontanando lo sguardo da quello dell'altro.
< Che c'è? > chiese Elle.
Il castano si voltò.
< Hai paura, Light? >
~ Paura?! Io non ho paura di niente Ryuzaki, specialmente che di te! ~ pensò il castano infastidito.
Accigliò gli occhi mordendosi leggermente il labbro inferiore, poi con forza strinse la mano che riavvicinò al petto di Elle intorno alla sua maglia. Con uno strattone lo spinse verso di sè, verso il suo volto: con foga prese le labbra asciutte di Ryuzaki nelle sue morbide.
Iniziò a esplorare l'antro dell'altro ragazzo con la propria lingua e a dare il via a una passionale lotta.
I loro respiri formavano un'opera sinfonica: quelli di Light erano veloci e smezzati, quelli di Elle invece erano lenti e profondi.
Presto le mani del castano scesero sempre più in basso fino ad arrivare al bacino di Ryuzaki e con voracità si insinuarono sotto la sua maglia andando a tastare e ad assaporare col tatto la sua pelle diafana.
Il suo addome, le sue costole in rilievo, i suoi piccoli pettorali erano nelle esperte mani del giovane uomo.
Dopo la sorpresa iniziale, le dita affusolate di Elle andarono a circondare la nuca di Light e a legarsi ai suoi filamenti castani. Poi, dopo qualche secondo, scesero passando dal collo, dalla sua giugulare in rilievo, fino alle sue clavicole sporgenti che tastò con leggera pressione.
Esplorava le sue spalle con la concentrazione di un non vedente lasciando le sue impronte sull'alto petto di Light.
Quest'ultimo sospinto da intense vibrazioni fece andare le mani dal busto di Elle alla sua schiena, sentendo la colonna vetebrale tirò a se il corpo di Ryuzaki facendolo andare a cavalcioni su di lui e facendo aderire il suo busto al proprio.
I loro corpi a contatto si cercavano come cercatori d'oro, si desideravano come fossero sogni nel cassetto.
Si stavano unendo come un torrente impetuoso che si getta il una calma laguna.
Il loro bacio sempre più profondo, il loro esplorarsi sempre più intenso, sempre più appassionato.
Si volevano, si volevano sempre di più.
Ormai il loro era un bacio scomposto, impaziente, profondo, erano spinti da tutta la loro voglia.
Light fece scivolare la sua bocca fuori da quella di Elle trascinando con sè un filamento di saliva. Le sue labbra arrivarono fino al suo collo candido. Il castano iniziò a baciare la pelle di Ryuzaki inumidendola.
Elle emetteva a quel tocco versi concitati. Entrambi erano travolti dall'emozione.
All'improvviso però Light percepì con la lingua un nervo del collo di Ryuzaki irrigidirsi.
Il corvino aveva smesso di emettere ciascun rumore. Il silenzio era tornato ad aleggiare nell'aria.
Light di scatto guardò il volto di Elle: aveva gli occhi spalancati con i capillari in rilievo, la bocca semiaperta da cui non penetrava quasi alcun respiro, il suo colorito invece era di un biancore ancor più forte del suo solito pallore.
< No! > urlò Light, che dopo lo shock iniziale si rese conto che Elle aveva un attacco cardiaco... stava morendo, davanti ai suoi occhi: < Ryuzaki... no... ti prego >
~ Cazzo! Rem! ~ iniziò a ghignare internamente, Kira iniziò a ridere trionfante.
Elle si portò a fatica una mano al petto, dove ormai il suo cuore era come stretto da un pugno: < L-Light >
Il ragazzo sobbalzò: < Ryuzaki.. >
Elle aveva dei leggeri spasmi ma con sforzo sorrise debolmente: < Incontrarti è stata la cosa peggiore che mi potesse capitare... ma anche la più bella >
Light sgranò gli occhi.
< Addio Kira > il sorriso di Ryuzaki si spense e così fecero anche i suoi occhi, i suoi muscoli smisero di far forza e di peso il corpo si lasciò andare in avanti, su quello di Light che, ancora inebetito, lo accolse nelle proprie braccia.
Silenzio.
Solo silenzio.
Poi un verso. Un ghigno si fece posto nel volto di Light.
Una risata malvagia iniziò a riecheggiare nella sala, sempre più forte, sempre più intensa.
Light era fuori di sè, teneva il cadavere tra le sue braccia ed era travolto da una risata incontrollabile.
Kira rideva, rideva così forte che l'urlo straziante di Light venne internamente soffocato.

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