Ancora in ufficio

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Le giornate trascorrono lente, se poi ci metti anche l'ambiente di lavoro, ecco che tutto si blocca.
Anche oggi faremo tardi.

Anche oggi come al solito mi toccherà tornare a casa tardi, in quanto la mia collega come al solito non ha ancora finito. Già assaporavo il tepore di casa, la libertà di girare nudo e libero, le chiacchiere in videochat, un bel film sul divano con il plaid sulla mia pelle nuda.

E invece sto qui a massaggiarmi attraverso il jeans con l'ennesimo video di youporn. Stavolta non mi dispiace, ormai con la mia collega abbiamo una certa confidenza, e sinceramente non mi dispiace disturbarla. Mi tocco, ansimo, lei ormai lo sa. Vede sotto la scrivania la mia mano che gioca in mezzo alle mie gambe, vede che sono distratto, indaffarato, eccitato.

Mi guarda, mi sorride, ma continua a lavorare. Sono immerso nel mio porno, ma vengo distratto dal movimento delle sue gambe, da un qualcosa che si muove: una mutandina viola scivola via, le pende sulle caviglie. La guardo. Mi guarda. Sorride. Sorrido.

Sono bloccato, vorrei, non vorrei ma se vuoi, lei mi fa capire che devo star fermo e così a parte il mio membro, rimango immobile a guardarmi la scena. L'altra scena, quella sul mio pc non è più importante, seguo quell'erotico reale della mia collega, che sfila la mutandina, la poggia sul tavolo, continuando a far finta di lavorare.

Muove le gambe la mia collega, un ipnotico apri e chiudi, che lascia intravvedere della peluria li in mezzo. Si ferma, guardando i documenti che ha davanti, cerca con la mano la borsa, la trova, rovista dentro, tira fuori un arnese fucsia, oblungo con la coda, gommoso... li avevo visti solo nei porno.

Lo prende, si accarezza il seno, lo infila tra i bottoni della camicia, e poi scende sempre più giù.

Il mio pisello è durissimo, spinge il tessuto dei jeans, vorrei liberarlo anche perchè il contatto con i bottoni della patta mi da dolore; guardo la mia collega che mi sorride, quindi sbottono la patta e infilo la mano, non lo voglio tirare ancora fuori.

Lei prosegue nel suo gioco, accarezzandosi le gambe e tirando ancora su la gonna.

Poi la vedo fermarsi e scrivere al cell. Poco dopo ricevo un suo messaggio, con un link e una applicazione da scaricare, vado su App Store, scarico e lei mi aggiunge al suo gioco, la guardo con fare interrogativo, ma vengo distolto dal lovesense che entra in mezzo alle sue gambe, lo vedo chiaramente che accarezza le labbra, è umidissima. L'attrezzo infernale entra dentro, prima la punta poi tutto viene risucchiato lasciando fuori solo la coda.

Vedo una espressione di piacere sul suo volto e poi un altro messaggio: "Ora tocca a te".

Smanetto con l'app scaricata e trovo il modo di attivare quel coso, muovo il sensore e sento il rumore della vibrazione, e il volto della mia collega che cambia, che sorride, che mugola di piacere. Mi appoggio allo schienale della mia poltrona e tiro fuori il pisello, il cell sulla gamba e cerco di andare al tempo tra la sega e l'attivazione del vibratore. Spingo al massimo, voglio vedere fino a quando resiste, lei ride contorce le gambe, le stringe, si contorce i seni, ansima, fino a che soffoca un grido di piacere, la guardo divertito, mentre io sono pieno, assuefatto da quella visione, godo nel vederla così stimolata, sono così concentrata su di lei che me ne vengo addosso!

Rido, mi guardo, ho lo schizzo sulla camicia e sui jeans bianchi!

Quando mi rendo conto di essere tutto macchiato è troppo tardi. Mi ritrovo la collega a fianco, si piega, prende il pisello in bocca e succhia tutto il seme rimanente.

" Spogliati, vedo di darti una ripulita"

[...]

Schiavo esibizionistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora