Imprevisti (Parte due)

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Marianne non ci mise molto a riconoscere lo strambo tipo appena entrato nel pub e che si era appena seduto accanto a lei; a quanto pareva era anche l'unica ad avere capito di chi si trattasse.

Una domanda le sorse spontanea nella mente: nel remoto caso che le cose fossero andate secondo i piani, si sarebbero dovuti affidare alla guida di quello che tutto sembrava tranne che il grande capitan Jack Sparrow? Perché la persona che stava osservando con attenzione e con aria allibita, versava in condizioni assai pietose, per cui non valeva la pena spenderci neanche troppi aggettivi.

Henry cosa diavolo aveva fatto in tutto questo tempo? Aveva già parlato con Sparrow? O nemmeno si erano visti? Ecco, andatevi a fidare... Marianne sollevò gli occhi al cielo: forse avrebbe dovuto provarci lei, ma rifletté che sottostare e farsi guidare da un ubriacone non rientrava affatto nei suoi propositi.

Se gli altri volevano la guida di Sparrow che avessero pure fatto, ma che non l'avessero coinvolta!

Restava anche da vedere se Carina sarebbe stata d'accordo con lei, come sempre, o se stavolta avesse cambiato parte, ma non pensava fosse così: erano amiche da una vita; alla ragazza sarebbe dispiaciuto non avere l'appoggio della sua compagna d'avventure, ma ogni scelta portava con sé le proprie conseguenze.

Magari tutto il suo ragionamento era solo frutto della sua mente, ma andare prevenuti non era quasi mai un errore.

Marianne non si era accorta di cosa fosse successo intorno a sé in quel frangente di tempo in cui era immersa in quei pensieri, ritornò alla realtà solo quando si vide sbattere sul tavolo, davanti al suo muso, un oggetto che a prima vista identificò come una bussola.

Accadde tutto all'improvviso, prima che potesse rendersene conto, lo sgabello su cui era seduta, il bancone, tutto nel pub iniziò a tremare sempre abbastanza violentemente da attirare l'attenzione del proprietario e del resto dei presenti, compreso il proprietario della bussola, il quale alzò le braccia accanto alla testa in segno di sorpresa.

Così come era iniziato, così il tremore si fermò di colpo e la bussola finì all'istante tra gli oggetti abbandonati all'interno di un vassoio malandato ed al suo posto la ragazzina si ritrovò davanti al muso una bottiglia di rum che venne prontamente afferrata dal pirata, neanche gliela volessero soffiare da sotto il naso, particolare che evinse dallo sguardo diffidente che Jack le rivolse.

Ma cosa diavolo era successo?

Senza aggiungere altro Sparrow si allontanò verso l'uscita, mentre Marianne era ancora sconcertata da quanto successo; certo, si poteva pensare: perché farsi tanti problemi per un semplice terremoto? Ma la verità era che la bionda non era affatto convinta che quel tremore avesse origini naturali.

Era ormai abituata a credere in cose fuori dalla norma.

La sua traiettoria visiva si alternò dalla porta dietro cui il pirata era appena sparito, alla bussola che giaceva all'interno del piattino insieme ad altri bizzarri oggetti.

Possibile che...? O era stata solo una coincidenza?

La ragazzina ripeté la stessa azione altre due volte, ma niente, non sapeva proprio cosa pensare sulla faccenda tranne che una cosa: raramente credeva nelle coincidenze, per cui eliminato l'impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, è pur sempre possibile... quel terremoto era stato causato, in qualche modo, da quella bussola nel momento in cui era stata, a quanto pareva, barattata.

Per scoprirne di più Marianne doveva solo adocchiarla più da vicino e se si fosse rivelata fasulla l'avrebbe gettata lì dov'era stata abbandonata dal suo precedente proprietario.

Pirati dei Caraibi: Vita da pirata (In pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora