the fox and the red glow - /sasunaru/

nono capitolo

All'inizio dell'estate arrivarono le prime buone notizie da castello.

Gaara, insieme ai suoi combattenti più fidati, riuscirono a catturare Sasori e Deidara che però, pur di non rischiare di lasciarsi scappare informazioni importanti, si uccisero a vicenda.

"Purtroppo, non siamo riusciti ad ottenere molte informazioni." Temari era arrivata al Clan di primo mattino, aveva immediatamente richiesto un incontro e, come sempre, Naruto aveva rifiutato di incontrarla. Di solito Shikamaru faceva le sue veci, ma adesso, era Sasuke la persona con più rilievo dopo il Principe. A scortarlo fu Shikamaru, conosceva la ragazza, le presentò il Protettore, ma come si aspettava, a Temari non importava chi si presentava ai suoi incontri purché non incontrasse mai il Principe. "Ci sarebbe piaciuto scoprire perché sono alla ricerca della Forza Portante, ma per ora ci accontentiamo di aver reso nuovamente il castello un posto sicuro." Erano inginocchiati al centro della stanza che di solito il Clan utilizzava per incontri informali e politici. Gli era stato servito del tè, ma Temari l'aveva rifiutato. Aveva l'aria di chi odiava ogni momento di quel breve incontro: odiava essere seduta in una stanza buia e fredda, abituata al caldo della sua Terra della Sabbia, la foresta degli Hyga restava fresca anche nei mesi più caldi. Odiava lo sguardo di Sasuke su di lei, seppur tranquillo e attento, il fatto che potesse da un momento all'altro mostrare i suoi occhi, la disgustava. E odiava Shikamaru, per aver portato con sè qualcuno di cui non le importava nulla, qualcuno di superfluo, visto che lui era sempre stato perfettamente capace di gestire qualsiasi questione di tipo politica, privandole così degli unici momenti che passavano insieme. "La vostra permanenza qui può terminare."

Sasuke le porse nuovamente una tazza di tè caldo. "Non sarebbe meglio parlarne con il Principe?" Nessuno gli aveva davvero spiegato perché dovesse presenziare da solo.

Temari lo fulminò. "E' la quarta volta che rifiuto la tua tazza di tè, non ci sarà una quinta. Mi assicurerò che sia ancora bollente e che versandotelo addosso..."

"Temari." La richiamò Shiakamru, divertito. "Ti ricordo che stai parlando con il Protettore. Il Principe non presenzia mai a questi incontri." Spiegò poi, con calma.

Sasuke si lasciò scappare una risata. "Al castello non cadeva foglia che scappasse al suo controllo."

Temari sospirò pesantemente, alzandosi in piedi. "Il castello vi aspetta."

Shikamaru scattò in piedi a sua volta "Via già via?"

"A differenza tua, io non ho vacanze."

"Parti con noi." Le propose Shikamaru. Lo sguardo di Sasuke, ancora seduto, si spostava fra i due. "Sarai stanca per il lungo viaggio."

"Perché dovrei essere stanca?"

"Il villaggio della Sabbia dista due giorni da qui." Osservò ancora. "Ti conosco, avrai viaggiato senza sosta."

"C'è qualcosa nel mio aspetto che lascia intendere che io sia stanca?"

"I tuoi capelli." Azzardò.

"I miei capelli?" Temari si irritò visibilmente.

"Dovresti dargli una sistemata." Si corresse. Shikamaru non era mai in imbarazzo, mai in difficoltà. Sempre serio, sempre attento, eppure in quella stanza non era neanche più un membro della Guardia. Shikamaru incrociò lo sguardo di Sasuke solo per qualche secondo, e non scorse l'odio che fino a pochi attimi prima c'era, ma era quasi uno sguardo di supplica e in un attimo il moro capì. Era innamorato di lei?

"Il Principe sarebbe felice di ospitarti per la notte." Sasuke si alzò in piedi. "Potresti riposare e ripartire insieme a noi fra qualche giorno."

"Credi che mi importi cosa vuole il Principe?" Sbottò la ragazza. "Io sono quei perché mi è stato ordinato dal mio Principe, quello che voi chiamare Consigliere Gaara." La mano di Sasuke scattò verso la sua katana ma Shikamaru lo bloccò con uno schiocco di dita, le sue ombre erano sempre più veloci.