terzo capitolo

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Naruto aveva organizzato tutto nei minimi dettagli. La locanda che aveva scelto per passare la notte era stata sorvegliata per giorni, Neji era lì ad attenderli e fu lui a scortarli nella loro camera. « Perché una? » Chiese il Principe.

« Per la vostra sicurezza. » Spiegò Neji. « Domani mattina.. »

« Lo so. » Lo interruppe il biondo. « All'ora di pranzo. » Naji sparì dalla finestra.

« Devo uscire anch'io. » Sasuke alzò il cappuccio del mantello. « Tornerò in una mezz'ora al massimo. »

« Dove credi di andare da solo? »

« Ho una soluzione per voi, per permettervi di camminare in giro per la montagna senza accusare il colpo di quest'aria. »

« Non avresti dovuto insegnarmelo? »

« Non credo ci sia tempo. »

« Imparo in fretta. »

« Non in una notte. »

Il principe esitò. « Che hai in mente? »

Il moro scosse la testa. « Sono segreti di famiglia e non so neanche se la mia idea è realizzabile. Potrei uscire da quella finestra nel cuore della notte, invece sono qui a rendervi partecipe dei miei piani, a differenza vostra. »

« Perché dovrei lasciarti andare? »

« Perché io non sono un vostro prigioniero, tanto per cominciare. E poi, importa più a me che a voi finire questa cosa. Tornerò con una soluzione per voi. »

Gli scoccò lo sguardo più duro che aveva. « Un'ora. Dopodiché, sguinzaglio la mia Volpe e ti assicuro che se c'è qualcuno in questa stanza che ti odia più di me, è proprio Lei. » Sasuke si limitò ad annuire saltando fuori dalla finestra.

L'ora passò ma Naruto non se ne rese conto, perché quando Sasuke lasciò la camera e lui si stese sull'unico letto della camera crollò in un sonno profondo. Si risvegliò con le prime luci dell'alba, si mise a sedere di scatto pensando al peggio. Sasuke però era steso accanto al camino, il suo mantello fungeva da coperta. Dormiva ancora profondamente, non si svegliò neanche quando Naruto decise si alzarsi e andare in bagno. Si accorse quasi subito che c'era qualcosa di diverso in lui e nell'aria, nel suo modo di muoversi, come se si sentisse sollevato da qualcosa di forte, come se camminasse sulle nuvole. Non capì cosa fosse finché alle sue caviglie non notò due cordini intrecciati di colore azzurro. Cercò di slegarli senza riuscirci. Ritornò in camera a passo svelto, tirò un calcio alla figura di Sasuke ancora addormentata che aprì gli occhi senza sorpresa, ormai si era abituato ai modi del principe. « Cosa sono questi? » Indicò i suoi piedi.

« Buongiorno. » Sbadigliò il moro. Il Principe indossava solo dei pantaloni di velluto nero, il torace era nudo, la pelle pallida e al centro dello stomaco c'era tatuata una spirale nera. Sgranò gli occhi, aveva visto quel disegno su molti libri, era diventato una delle tante storie che gli adulti si divertivano a raccontare ai bambini. Si parlava di una spirale magica, senza quella nulla nel mondo esisterebbe perché aveva il compito di tenere a bada la bestia peggiore di tutte, una bestia che avrebbe potuto radere al suolo un'intera città con un artiglio. Le storie cambiavano, venivano arricchite di particolari e Sasuke aveva figurato nella sua mente quel tatuaggio in cento modi diversi al punto che non credeva fosse reale. « Anche se stavate dormendo, sono tornato dopo un'ora. »

« Cosa sono questi? » Ripeté, scandendo le parole. « Non riesco a toglierli. »

« Non dovete toglierli! Sono degli amuleti, isolano il vostro corpo dal terreno e dall'aria, dovreste muovervi con più facilità. »

the fox and the red glow - /sasunaru/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora