Odio Aprile, il polline che aleggia per aria, l'estate che si avvicina e il pensiero che quattro mesi dell'anno siano passati da quello che doveva essere il mio nuovo inizio ma senza che abbia concluso nulla nella mia vita mi sta facendo impazzire. Tutto quello che faccio nelle giornate è composto da un finto allenamento per convincermi di star perdendo peso in tempo per la bella stagione e una lunga e noiosa alla ricerca di un lavoro che possa quantomeno permettermi di comprare oggetti che mettano un finto gioioso sorriso sul mio volto che mi illuderà un giorno in più in questa ormai faticosa quotidianità.
Ma se c'è una cosa che ancora mi fa stare davvero bene è uscire col mio migliore amico Michele, che considero più come un fratello dato il forte legame che ci unisce. Lo conobbi da piccolo mentre giocavo ad acchiapparella nella piazza del paese, all'epoca era una delle cose che più mi piaceva fare, senza contare interi pomeriggi passati con lui davanti alla tv per giocare a Dragonball sulla playstation, immaginando di poter lanciare onde energetiche e fare fusioni per diventare invincibili. Bei ricordi di tempi innocenti che non avrò più, perchè "la vita è dura" mi dicono ma credo che quella di un venticinquenne sia la peggiore soprattutto se non hai un soldo e vivi in un cittadina pugliese al confine col mare che campa solo di turismo estivo e abusi.
Per carità, qualche spicciolo da parte ce l'ho ma faccio finta di non averli per la paura di spenderli tutti in cazzatine inutili anche perchè, ora come ora non ho più la mia bicicletta ed essendo possessore di una patente devo comprarmi una macchina dato che i miei non mi permettono di usare la loro.Suonano al campanello, si chi è, mi appresto a scendere.
Michele sta al cellulare mentre mi aspetta. Lo vedo che sta messaggiando con qualcuno, probabilmente la sua nuova fiamma che tempo un mese si spegnerà.
"Hai finito?" gli chiedo e lui in tutta tranquillità mi risponde con un cenno di capo mentre mette il cellulare in tasca. "Meh, dove andiamo?" mi chiede lui pur sapendo che il classico "ma che ne so" è li pronto di tutta risposta e quindi ci incamminiamo seguendo la strada sotto i nostri piedi.
Mic: Madò che brutto, mo si tappa il naso
io: allergia?
Mic: seh... manco l'antistaminico ho preso
io: allora devi morire, è giunto il momento. OWARI DA!
Mic: ma vafangul, che senza di me non vivresti
io: non saprei, come mi vedresti?
Mic: spaventato e perso nel buio come tutti quando il sole va via, perchè io sono il SOLE della tua vita
io: ti piacerebbe
Mic: fidati che è così
io: vedremo
Mic: eccome se vedrai! IO SONO LUCE
io: no tu sei megalomane, è diverso
Mic: anche, non c'è nulla di male ad esserlo
io: se lo dici tu mi fido eh
Mic: e dico anche che vista l'ora ci possiamo anche prendere un aperitivo
io: dove?
Mic: nel tuo posto preferito, alla Rotonda!
io: per favore no
Mic: vieni, che ti costa? tanto l'aperitivo te lo pago io.Decisi di seguirlo con enorme fastidio, non mi piace quando mi offrono sempre qualcosa e non ho mai modo di ricambiare.
Il locale "La Rotonda" è un posto vicino al mare, molto frequentato da turisti di varia nazionalità ma quelli che abbondano sono soprattutto americani che, lavorando in un aeroporto militare vicino alla città, portano le loro famiglie ad assaggiare piatti tipici del luogo non rinunciando all'estetica dei bar come nei film di Top Gun che tanto li fa sentire a casa. In altre parole: LO ADORANO!
Prendiamo posto e ordiniamo gli aperitivi che ci vengono serviti velocemente.
Mic: insomma, che hai fatto stamattina?
io: cercavo lavoro
Mic: capito. Che farai domani mattina?
io: cercherò lavoro
Mic: e manco a fà così però eh!
io: ma che vuoi? Io mica sto allegro come te che un lavoro ce l'hai
Mic: capirai, con quello che mi pagano poi.
io: è comunque un'entrata, non scherzare
Mic: che ne dici se ce ne andiamo?
io: e fammi iniziare a mangiare almeno!
Mic: wagliò basta mangiare che tra poco quelli del locale pensano che le balene hanno iniziato a camminare per davvero.
io: grazie eh
Mic: scherzo
io: si si
Mic: tranne sul fatto di andarcene, voglio andarmene seriamente.
io: stavo pensando anche io di andarmene
Mic: ah e dove?
io: Boh, al nord. Bologna, Bolzano...
Mic: MILANO!
io: seh certo, la città dei BAUUUSCIA
Mic: eddai fa il serio
io: ma io lo sono, voglio davvero andare al nord
Mic: facciamolo allora!
io: e come?
Mic: a calci in culo, COME SECONDO TE?
io: è un'alternativa meno costosa del pullman e del treno
Mic: basta parlare di soldi, hai più soldi tu da parte che io che ho un lavoro
io: finiranno prima o poi e non voglio pensarci.
Mic: allora pensiamo ad altro, ti va?
io: mi sembra giusto
Mic: ultimamente mi sono sentito con una persona, una che conosci
io: una che conosco? e chi?
Mic: Maria
Quel nome mi devasta, ho conosciuto altre tante Maria in vita mia ma sapevo benissimo a chi si riferiva.
Mic: in realtà è stata lei a farmi venire voglia di andare a Milano, voglio farmi una vacanza.
io: ecco bravo, vai a farti la vacanza che io ho altro a cui pensare.
Mic: tipo?
io: cercare un lavoro.
Mic: hai rotto il cazzo, il lavoro lo cerchi a Milano mentre io mi faccio la vacanzina, va bene?
io: cambiamo argomento che è meglio
Mic: domani mattina vieni con me
io: non a Milano
Mic: va tranquillo
io: va a fanculoQuella sera tornai a casa con la sola compagnia dei miei pensieri, quella chiaccherata al locale mi ha messo in disagio ma su una cosa Michele aveva ragione: non potevamo più restare.