Capitolo 5 - Pensieri e Parole

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POV DI MICHELE

Sono sempre stato un tipo a cui piace dormire la mattina, ma questa mattina è diversa, questa è la mattina del mio primo giorno da persona adulta e indipendente a Milano! O quasi...
Sentì rumori in casa, mi alzo dal letto ed esco dalla stanza. Era Ale in cucina che prepara la colazione, probabilmente sarebbe venuto a svegliarmi come faceva quando andavo a dormire dai lui quando eravamo piccoli.
io: Buongiorno principessa
Ale: azz, sei già sveglio
io: se non lo vedi allora sei te che stai ancora dormendo
Ale: ed io che pensavo di venire a svegliarti con una secchiata d'acqua gelata
io: che cattiveria, dopo tutta la pioggia che ci siamo presi ieri sera
Ale: una cattiveria che mi avrebbe divertito
io: ti do io un modo per divertirti oggi
Ale: già cominci a dare fastidio
io: azz, acidino stamattina?
Ale: eh direi, dopo la pizza di ieri sera, mi è rimasta un po' sullo stomaco
io: oh ma che dici, la diavola col gorgonzola FA PAURA!
Ale: fa paura al mio stomaco, però è buona.
io: meh mo passami il latte e il caffè
Ale: volevo farlo ma ieri sera ci siamo dimenticati di comprarlo.
io: cominciamo bene la giornata...
Ale: ora capisci come mi sento
io: mmmhhh
Ale: però ho portato il cacao nesquik da casa
io: SANTO TI DEVONO FARE
Ale: no dai, imperatore del mondo magari
io: non ti allargare che poi non entri più nei vestiti
Ale: tu levi la gioia di vivere da ogni cosa
io: AH IO?!
Il resto della colazione fu tranquilla, anche se la mancanza del caffè si sentiva ma una doccia fredda aiutò ugualmente e una volta finita andai in camera a vestirmi, fu allora che ricevetti un messaggio. Il mittente era salvato come "Ginseng".
Ginseng: Hey, ma sei arrivato a Milano?
io: si si, giusto ieri
Ginseng: allora oggi possiamo vederci? Se ti va bene prenoto per le 20 al Sunrise, ci vediamo lì. Ti avviso, potrei fare ritardo. Porto anche un'amica.
io: va benissimo. Anche io porto un amico, la tua come si chiama?
Ginseng: dimmi prima il nome del tuo amico e poi ti dirò quello della mia amica.
io: così non vale, io mica la conosco la tua amica.
Ginseng: e nemmeno io conosco il tuo amico
io: così pensi tu

Visualizzò il messaggio e non rispose, subito dopo non era più online. Forse aveva da fare, ma in verità avevo già capito.
Poco dopo io e Ale uscimmo di casa e andammo in giro in auto per Monza a vedere per qualche lavoro.
Passarono tre ore almeno.
io: Ma tu seriamente vuoi andare in ogni singolo posto possibile per chiedere lavoro?
Ale: è anche un modo per conoscere il posto.
io: non sviare la domanda
Ale: non l'ho sviata
io: si
Ale: invece no
io: senti, vedi di non giocare con me a "invece si, invece no"
Ale: hai un'idea migliore di trovare lavoro in un posto dove non conosci nessuno?
io: tipo usare internet?
Ale: ci serve un lavoro e in fretta, non possiamo aspettare le mail che non arriveranno mai di tizi che nemmeno leggeranno i nostri curriculum.
io: allora andiamo in città
Ale: ci siamo già
io: intendevo l'altra
Ale: non voglio arrivare fino a Milano
io: oh che a mezz'ora di macchina è! Anzi, mezz'ora è pure troppo!
Ale: facciamo così, mo torniamo a casa, mangiamo e poi andiamo in città
io: e ma per allora potrebbe essere troppo tardi per trovare qualcuno che voglia farti un colloqui
Ale: ...
io: andiamo adesso e poi si vedrà, che ti costa?
Ale: la benzina
io: OH MI HAI PROPRIO CAGATO IL CAZZO, TE LA METTO IO LA BENZINA. TU E STI CAZZO DI SOLDI
Ale: va bene, calmati. Però non prendere la nostra situazione sotto gamba che un mese passa subito e se non facciamo qualcosa allora così come siamo venuti a Milano ce ne andiamo.
io: vabbù però non puoi pensare sempre solo ai soldi. Non farti vedere così disperato dalle persone che non ci mettono niente a allontanarti
Ale: anche tu hai ragione...
io: Da muvt
Ale: comunque per mangiare...
io: prendiamo due panini e passiamo avanti
Ale: sono d'accordo.
Mise in moto e ci avviammo verso direzione Milano. Dalla sua playlist di Spotify partì Lake Shore Drive che brevemente riportò quell'atmosfera da road trip che avevamo vissuto durante il viaggio.
Arrivati in città ci ritrovammo nel traffico ma la situazione si sbloccò abbastanza in fretta.
Ale: la prossima volta forse è meglio venire col treno
io: ah e ai costi del treno non pensi?
Ale: non dovevo cominciare a smettere di pensare solo ai soldi?
io: bravo, così si fa
Ale: comunque sarà difficile trovare parcheggio
io: conviene andare ai parcheggi e pagare
Ale: mmmhhh...
io: te lo pago io se vuoi
Ale: ce li ho i soldi, tranquillo
io: ok quindi smettila di pensare ai soldi
Ale: non ci sto pensando
io: bravo, pensa quelle ragazze che passano
Ale: non posso, devo pensare a non tirarle sotto per sbaglio
io: penso che dovremmo smettere di pensare
Ale: è meglio
io: quanto è bella Milano però, mi fa sentire importante
Ale: se devo essere sincero preferisco Roma, qua c'è troppo smog
io: e poi sarei io quello che leva la gioia di vivere da ogni cosa...
Ale: dai dai, come sei drammatico
io: comunque andiamo a prendere parcheggio e facciamoci una passeggia
Ale: assolutamente si

Andammo in un parcheggio e lasciammo lì la macchina, ora potevamo andare in giro per la città anche se ammetto che la mia idea di "andare in giro" era totalmente diversa dalla sua ma non era un problema perchè l'ora dell'incontro si stava avvicinando e anche noi cominciammo ad avviarci verso il quartiere dove si c'era il locale.
io: senti, vista l'ora che ne dici di se andiamo da qualche parte?
Ale: siamo a Milano, dov'è che vuoi andare ancora?
io: dicevo di cenare non di andare a fanculo
Ale: e dov'è che vuoi andare?
io: ci sarebbe questo locale che avevo adocchiato da un po' che si chiama Sunrise.
Ale: che si mangia?
io: è un locale giapponese
Ale: e si chiama "Sunrise"? Ne hanno avuta di fantasia...
io: ecco che cominci con le polemiche
Ale: ma quali polemiche, mi fa ridere che un locale giapponese si chiami letteralmente "Sole che sorge"
io: allora andiamo?
Ale: ok, tanto non mi cambia nulla
io: apposto, controllo su Maps dove si trova di preciso e ci andiamo,  ma non dovrebbe essere lontano
Ale: come sai che non è dall'altra parte di Milano?
io: te l'ho detto che l'avevo già visto da qualche parte e volevo andarci
Ale: mmhhh... ok
io: che c'è?
Ale: niente
io: parla
Ale: dico solo che se volevi andarci da tempo potevi anche dirlo prima, non che mi nascondi queste cose e usi la scusa di andare in città per cercare lavoro
io: oh dai che questa sera è, poi ti prometto che ti dirò le cose
Ale: grazie
io: comunque non è lontano, 15 minuti a piedi. Considera che sono le 19:55, ce la facciamo per l'ora di cena tranquillamente
Ale: allora muoviamoci, mi hai fatto venire fame

ci avviammo in direzione del locale e nel tragitto arrivarono messaggi da parte di Ginseng che chiedeva dove fossimo, la rassicurai dicendole che eravamo vicini, infatti girati un paio di angoli l'insegna del locale ci fu ben visibile.
Ale: Siamo arrivati finalmente
io: e per fortuna non c'è troppa gente
Ale: buon per noi, almeno possiamo sederci e ordinare subito
io: dai entriamo
Ale: ti seguo

entrammo nel locale, aveva l'aspetto di un ristorante tipico giapponese che avevo già visto nei video di vari youtuber che vanno in giro per il mondo. Mi avvicinai al bancone per chiedere al cameriere dove fosse la nostra amica ma prima di cominciare a parlare sentì la voce di Ginseng chiamarmi.

Dolce far nienteWhere stories live. Discover now