Capitolo 7 - Cerco un...

5 0 0
                                    


Entrai di corsa in camera mia, mi sentivo a disagio, come se fossi stato preso fortemente in giro.
Avrei voluto tirare qualche pugno al muro ma sapevo che non sarebbe servito a niente, pertanto provai a rilassarmi stendendomi sul letto con la musica nelle orecchie. La cosa aiutò ma non molto. Non capivo come ,d'ora in poi, mi sarei dovuto comportare con lei... Ma in fondo questo viaggio l'ho intrapreso per me e quindi se proprio dovevo indirizzare i miei pensieri su qualcuno tanto valeva che fossi io quel qualcuno.
Però non smettevo di pensarci. "Avrò fatto bella figura?", "le sarò sembrato più maturo?".
I quesiti mi laceravano e i pensieri mi trascinavano in un baratro nella quale c'erano sì risposte, ma tutt'altro che lusinghiere... e poi si scendeva ancora più giù. "Avrà sentito l'odore della mia sudorazione nervosa?". E lentamente i pensieri vorticavano nella mia mente chiusi, gli occhi e mi addormentai. Avrei voluto che questa non fosse mai esistita.

Il mattino seguente mi svegliai un po' giù di morale, volevo restare attaccato al letto come le cozze sugli scogli ma mi ero imposto degli obbiettivi e quindi mi alzai, con riluttanza, dirigendomi verso la cucina per fare colazione.
Quando entrai vidi quello sporco traditore bastardo vestito di sola canotta e slippino bianchi seduto al tavolo che con una mano reggeva una fetta di pancarrè non tostato e con l'altra scorreva il dito sul cellulare, probabilmente guardava cazzate su internet.
La moka per il caffè era da poco stata messa sul fuoco, segno chiaro che anche lui si fosse alzato da poco. Non è tipo da salutare quando si sveglia o fa colazione, pertanto decisi di rimanere in silenzio, ignorandolo, mi preparai la colazione e la portai al tavolo.
Il silenzio era rotto solo dal rumore delle posate, ma poi...
Mic: Dormito bene?
Gli lanciai un brutto sguardo
Mic: forse no?
Ale: no.
Mic: e perchè no? Hai trovato un pisello sotto il materasso?
Ale: confabula alle mie spalle un'altra volta e ci finisce il tuo pisello sotto il materasso
Mic: esagerato.
Ale: Esagerato IO? Siamo qui da un paio di giorni per iniziare una nuova vita e tu ti scrivi con la mia vecchia fiamma organizzando un'uscita facendomi passare-
Mic: Una bella serata?
Ale: ...Per uno stupido.
Mic: quello lo fai benissimo da solo
Ale: ma vattene
Mic: comunque ti è piaciuto
Ale: no
Mic: non era una domanda
Ale: vale lo stesso "no"
Mic: menti pure a te stesso
Ale:  va a lavarti che tra poco usciamo
Mic: seh seh

E se ne andò con l'aria di uno che crede di aver capito tutto.
Quanto lo invidio... sembra che tutto sia più semplice per lui. Io che smatto per un lavoro e lui che va in giro fuori come se fosse tutto a posto, uscendo con vecchie conoscenze come fossimo in vacanza. Non ricordo nemmeno più come sia una giornata così, figuriamoci provare a viverla.
Subito dopo colazione andai a lavarmi e vestirmi pronto per una giornata di ricerche estenuanti.

in macchina...

Mic: stasera che vuoi fare?
Ale: non abbiamo ancora fatto nulla, come fai a pensare a stasera?
Mic: e tu come fai a non pensarci?
Ale: perchè vivo la giornata un momento alla volta
Mic: no, tu vivi la giornata ansia alla volta
Ale: forse non è così lontano dalla realtà in effetti
Mic: se vuoi mi scrivo a Mar-
Ale: NON osare
Mic: caaaazzo... non ci credo
Ale: che vuoi?
Mic: ci sei ricascato
Ale: cos? Io non ci sono "ricascato"
Mic: disse quello che ieri sudava come il ghiaccio al sole
Ale: il ghiaccio si scioglie, non suda
Mic: lo so, era una metafora
Ale: ah-ah... si vedeva così tanto?
Mic: si
Ale: ...merda
Mic: AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH LO SAPEVO CHE T'IMPORTAVA
Ale: sta zitto.

Milano mattutina è incredibilmente frenetica, un vero inferno se hai l'auto.
Ma poco importava, avevo visto su internet che c'era un colloquio di lavoro presso un negozio di elettronica che si stava espandendo e sapevo che se mi fossi giocato bene le mie carte avrei avuto un posto.
Dio, che ansia. Eppure trovare un lavoro decente dovrebbe essere una cosa facile, allora perchè mi sento come se avessi un cappio alla gola?
Il colloquio era alle 11.
Andai puntuale all'appuntamento, in realtà ero in anticipo di circa mezz'ora, e affrontai il colloquio con una tale paura del rifiuto che quasi mi faceva morire.

"Stiamo valutando anche altri soggetti per questo posto, grazie mille per essersi presentato, le faremo sapere."

Il colloqui finì, ringraziai, e me ne andai cercando di rimanere impassibile, di non lasciare sfuggire nemmeno la più flebile delle emozioni.
Entrai in auto dove mi aspettava Michele a cui bastò uno sguardo per capire che non andò esattamente come mi aspettassi.
Non accesi l'auto
Ale: pensavo...
Mic: cosa?
Ale: pensavo che... avrei voluto che... lasciamo stare
Mic: Roma non è stata costruita in un giorno
Ale: è vero, ma i giorni passano e io non sto costruendo niente.
Mic: dove vuoi andare?
Ale: a casa
Mic: no oh, è presto ancora
Ale: allora guida tu
Mic: sei un bastardo
Ale: scusa, ma per adesso voglio andare a casa

E tornati a casa io mi diressi in camera mia mentre Michele si sedette in salotto a vedere la tv.
"Avrò fatto bene a venire qui? Non è che sto perdendo tempo cercando di fare qualcosa più grande delle mie capacità? Quali sono le mie capacità?"

A pranzo uscii dalla mia stanza per cucinare qualcosa, non avevo molta voglia di mangiare quindi optai per del petto di pollo e insalata, giusto per stare leggero. A Michele non dispiacque anche se nei suoi modi di fare a tavola si capiva che era arrabbiato con me. O perlomeno che non aveva preso bene la mia scelta di tornare a casa così presto.
Mic: stasera usciamo
Ale: non mi va
Mic: non era una domanda. Stasera usciamo
Ale: non ho voglia
Mic: e che vuoi fare? stare chiuso in camera tua a farti le seghe pensando a Mary?
Ale: NON TI PERMETTERE!
Mic: Lei non è più la tua ragazza da anni! Ti ha mollato lei!
Ale: Si ma-
Mic: COSA EH? Che ti aspettavi? Che sarebbe rimasta così senza fare niente come te? o che non avrebbe avuto altre relazioni?
Ale: ...
Mic: stasera usciamo, non puoi stare lì a deprimerti per un lavoro di merda che non hai avuto.
Ale: Parli facile tu, ti sei messi qualcosa da parte quando eravamo giù e ora fai il Bauscia
Mic: ma sentiti, parli come un Milanese. Ti sei ambientato bene in due giorni.
Ale: e tu ancora devi ambientarti
Mic: mi ambiento meglio quando esco la sera. Possibilmente tra le cosce di qualcuna. E tu non puoi stare in casa in queste condizioni, sempre a pensare ai soldi! Vivi la vita per com'è oggi, tanto per lavorare hai tutto il tempo che vuoi.
Ale: Non mi fa impazzire questa tua filosofia, però forse hai ragione, giusto un po'
Mic: DAI CAZZO! Magari stasera conosci qualcuno di interessante.
Ale: Vedremo.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Sep 18, 2023 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Dolce far nienteWhere stories live. Discover now