"𝙖 𝙡𝙞𝙗𝙚𝙧𝙖𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚"

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La mattina seguente mi svegliai più felice e mi alzai dall'letto per poi andare su quello di Lorenzo e mi stesi al suo fianco e lo abbracciai, si girò per guardarmi e chiese con la voce impastata dal sonno
"che ci fai qui?"
"buongiorno biondo"
"giorno"
"alzati, facciamo colazione e usciamo,su"
mi alzai e mi diressi in bagno per lavarmi e non appena entrai ci trovai Leonardo e sgranai gli occhi
"che diamine ci fai tu qui?" chiesi chiudendo subito la porta
"dovevo fare pipì, son venuto a prendere te e Lorenzo e tuo padre mi ha fatto entrare" spiegò col suo calmo tono di voce
"così hai deciso di chiuderti nel bagno"
"non è che ho deciso per mia scelta Diana, ho fatto pipì. Tu non la fai?"
"si che la faccio"
"e allora zitta"
"zitto tu"
si avvicinò a piccoli passi e lo guardai immobile
"c'è una canzone sai" disse
"e come fa?" chiesi non capendo dove volesse andare a parare
posò una mano sul mio fianco e sussurrò canticchiando
"your lips, my lips, Apocalypse" 
sorrisi mentre si avvicinò sempre più con il viso al mio e sfiorò le mie labbra e posai gli occhi sui suoi mentre continuò a cantare
"go and sneak us through the rivers, flood is rising up on your knees" prese il mio polso e lo posò dietro il suo collo e l'altra mano afferrò la mia e iniziò a dondolare piano mentre posò la mano libera sulla mia vita
"Oh, please. Come out and haunt me I know you want me,come out and haunt me"
Conoscevo perfettamente quella canzone, la cantavo sempre perché era del mio gruppo preferito, così iniziai a canticchiarla con lui 
"Sharing all your secrets with each other, since you were kids" canticchiammo e si avvicinò lentamente al mio viso e sorrisi mentre inclinai di poco il volto per far avvicinare di più le nostre labbra e dopo le posò sulle mie mentre passò la mano che prima vi era sulla vita sulla schiena e mi strinse a sé. 
Iniziò a muovere delicatamente le labbra sulle mie e sentimmo bussare, un campanello d'allarme mi rimbombò fortemente nelle orecchie e lo spinsi verso la doccia
"che cazzo?-" disse piano
"rimani qua." chiusi le porte in vetro della vasca e sospirai per calmarmi 
"chi è?" chiesi
"Diana, Paul ha detto che c'era Leo in bagno, è lì?"
"non è qui, perché è venuto a casa?" chiesi mentre mi spogliai dal tessuto della maglia, abbassai le bretelle del reggiseno sportivo e mi avvolsi intorno al corpo un'asciugamano perché sotto avevo i pantaloncini e non si notavano, aprii piano la porta e uscii solo il viso che avevo inumidito con dell'acqua
"voleva prenderci per uscire, dai finisci di lavarti e andiamo" annuii e lo vidi sparire dietro l'angolo dove c'era il bagno degli ospiti. Chiusi la porta a chiave e tornai da Leonardo
"esci forza"  dissi
"perché?"
"perché non puoi stare qui Leo"
si fermò dinanzi a me e mi guardò da sopra
"spiegami perché"
"perché si farebbero strane idee"
"sarebbe la realtà" rispose
"no, non è vero"
"e ieri? non era nulla per te?" 
"si che lo è ed è qualcosa di grande, ma son-" mi bloccai e mi ricordai di Enea
"ho tradito Enea"
"Diana ti stai preoccupando di una persona che per te non si è mai preoccupata e hai baciato una persona che si preoccupa di te e non poco"
"l'ho comunque tradito Leo e ora sarò una puttana" delle lacrime iniziarono a invadermi gli occhi offuscandomi la vista e il respiro iniziò a diventare affannoso, Leonardo posò le mani sul mio viso e mi guardò
"guardami Diana" sussurrò piano ma non lo sentii presa dal panico
"guardami Muffin" disse con tono ancora più calmo e rauco e fù in quel momento, in quell'esatto momento che mi riaffiorò il ricordo più recondito che avevo di noi.

𝘌𝘳𝘢 𝘱𝘰𝘮𝘦𝘳𝘪𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘓𝘰𝘳𝘦𝘯𝘻𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘮𝘦,𝘱𝘢𝘱à 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘯𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘪 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘥𝘰𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘦 𝘮𝘪 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘢 𝘢𝘪𝘶𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘢 𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘳𝘦; 𝘪𝘯 𝘥𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘢𝘷𝘦𝘷𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘨𝘰𝘯𝘯𝘦𝘭𝘭𝘪𝘯𝘢 𝘤𝘦𝘭𝘦𝘴𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘪 𝘱𝘰𝘪𝘴 𝘣𝘪𝘢𝘯𝘤𝘩𝘪 𝘦 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘣𝘪𝘢𝘯𝘤𝘢. 𝘗𝘰𝘤𝘰 𝘥𝘰𝘱𝘰, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘱à 𝘢 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘵𝘢𝘷𝘰𝘭𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘳𝘦𝘯𝘥𝘢 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘪 𝘣𝘶𝘴𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘦 𝘴𝘰𝘳𝘳𝘪𝘴𝘪 𝘦 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘪 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘴𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘪 𝘮𝘪𝘰 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘰𝘵𝘵𝘰𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰, 𝘢𝘳𝘳𝘪𝘷𝘢𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘦 𝘷𝘪𝘥𝘪 𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘢 𝘊𝘢𝘳𝘰𝘭𝘪𝘯𝘦, 𝘭𝘢 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘓𝘰𝘳𝘦𝘯𝘻𝘰, 𝘦𝘥 𝘦𝘯𝘵𝘳ò 𝘤𝘰𝘯 𝘓𝘰𝘳𝘦𝘯𝘻𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘶𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘮𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪ò 𝘦 𝘶𝘯 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰.
𝘎𝘶𝘢𝘳𝘥𝘢𝘪 𝘪𝘭 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘰 𝘢𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘊𝘢𝘳𝘰𝘭𝘪𝘯𝘦 𝘦 𝘮𝘪𝘰 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘴𝘪 𝘴𝘦𝘥𝘦𝘵𝘵𝘦𝘳𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘶𝘤𝘪𝘯𝘢 𝘯𝘰𝘪 𝘭𝘪 𝘴𝘦𝘨𝘶𝘪𝘮𝘮𝘰 𝘦 𝘪𝘭 𝘣𝘢𝘮𝘣𝘪𝘯𝘰 𝘣𝘳𝘶𝘯𝘰 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘴𝘦 𝘪𝘯 𝘴𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰 «𝘤𝘩𝘪 è 𝘭𝘶𝘪? è 𝘮𝘶𝘵𝘰? 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢? 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é è 𝘲𝘶𝘪?» 𝘦𝘳𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘤𝘶𝘳𝘪𝘰𝘴𝘢 𝘦 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘮𝘰𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘓𝘰𝘳𝘦𝘯𝘻𝘰 𝘮𝘪 𝘧𝘶𝘭𝘮𝘪𝘯ò 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘴𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘰 «𝘭𝘶𝘪 è 𝘓𝘦𝘰𝘯𝘢𝘳𝘥𝘰 𝘋𝘪𝘢𝘯𝘢, è 𝘶𝘯 𝘮𝘪𝘰 𝘢𝘮𝘪𝘤𝘰 𝘦 𝘥𝘰𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘨𝘪𝘰𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦» 𝘮𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘦 𝘓𝘰𝘳𝘦𝘯𝘻𝘰 𝘦 𝘪𝘰 𝘢𝘯𝘯𝘶𝘪𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘱𝘰𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘮𝘪.𝘜𝘯𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘢𝘯𝘥𝘢𝘮𝘮𝘰 𝘢 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘳𝘦𝘯𝘥𝘢 𝘦 𝘮𝘪𝘰 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘢𝘳ò 𝘪 𝘮𝘶𝘧𝘧𝘪𝘯 𝘦 𝘭𝘪 𝘢𝘮𝘢𝘷𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘭𝘭𝘪𝘢, 𝘮𝘢 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘢𝘴𝘵𝘪𝘤𝘢𝘪 𝘪𝘭 𝘮𝘶𝘧𝘧𝘪𝘯 𝘳𝘪𝘴𝘪 𝘦 𝘮𝘪 𝘢𝘯𝘥ò 𝘥𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘦 𝘴𝘶𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘴𝘪 𝘧𝘪𝘰𝘯𝘥𝘢𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘴𝘶 𝘮𝘦 𝘦 𝘮𝘪 𝘢𝘪𝘶𝘵𝘢𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘰𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘦 𝘦𝘵à.

Lo guardai e sorrisi tra le lacrime e non so spiegare il perché ma qualcosa mi disse di farlo e lo feci, avvolsi le braccia al suo collo e mi fiondai sul suo viso posandogli un bacio sulle labbra che venne subito ricambiato e sorrisi sulle sue labbra, una sua mano scivolò sul mio fianco e mi strinse al suo corpo rigido nella quale mi lasciai andare. Dopo qualche istante mi allontanai per riprendere fiato e lo guardai negli occhi e sorrise
"oggi dovrò parlare con Enea" spiegai lui i miei piani
"cosa gli dirai?"
"che non mi piace come mi tratta perché non mi va bene"
"capito, di noi?" chiese, non credevo di aver sentito bene e feci una faccia interrogativa dove le sopracciglia si arricciarono piano
"gli dirai di 𝘯𝘰𝘪?" richiese e il mio cuore in quel momento perse un battito 
"dovrei dirglielo?"
"te la senti?" chiese
"di affrontarlo ora no"
"allora gli dirai dopo di 𝘯𝘰𝘪" disse mentre con i ruvidi polpastrelli mi carezzò il volto e sospirai annuendo lasciandomi toccare.

Uscimmo dal bagno e scesi prima io e poi lui per non dare nell'occhio
"dove diamine eravate?"chiese Lorenzo furibondo
"io ho finito di prepararmi" spiegai
"vi stavo cercando" disse, invece, Leonardo
"vabbè su, andiamo ora"
annuimmo tutti e salutammo mio padre con un bacio sulla guancia e io lo abbracciai sorridendo e sussurrai piano "dopo ti devo dire una cosa" e lui mi rispose con un bacio tra i capelli e un "credo di saperlo già principessa" sorrisi e raggiunsi Lorenzo e Leonardo ch'erano già fuori e prima di chiudere la porta diedi un bacio volante a mio padre che, strinse il pugno e lo posò al cuore, sorrisi e chiusi la porta. 
"dove si va Leo?" chiese Lorenzo
"a liberare la mente" rispose 

Sorrisi felice di trovarmi loro due nella vita e Leonardo si avvicinò alla sua Lamborghini Huracan Evo nera opaca e Lorenzo andò al fianco alla sua Bentley Continental verde smeraldo ed entrò alla guida e Leonardo mi guardò
"entri o stai lì?" chiese
"entro" dissi per poi entrare dentro la macchina e mi misi al fianco del guidatore dove poco dopo si sedette Leonardo che accese la macchina e mi guardò
"pronta per un pò di spasso?"
sorrisi e annuii 
"prontissima"

Mise il piede sull'acceleratore, cambiò marcia e andammo via. 

C𝘰𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘤'è 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘦𝘭𝘭𝘦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora