𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟗

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Reece osservava la giovane mezzavampira aprire le tende affinché entrasse un po' di luce dalle finestre.

«Voglio farmi una doccia» proferì lui dal letto, Zaira si voltò verso di lui.

«Non dovresti affaticarti ancora».

«Saprò quando mi sento sporco» lei fece una smorfia.

«Va bene, ma ti aiuto a raggiungere il bagno» gli si avvicinò, «Aggrappati a me».

E lo aiutò a raggiungere il bagno.

«Dove vai?» le chiese quando fece per andarsene.

«Mi fa male la spalla non riesco a togliermi la maglietta, mi aiuteresti?» continuò lui, lei tornò da lentamente indietro e lo aiutò con la maglietta; quando fu tolta nessuno disse nulla.

Lei lo osservò e le sue guance si tinsero di rosso alla viste del petto nudo scolpito del vampiro; «Ehm... Il resto credo che... Puoi cavartela da solo» e con queste parole la giovane mezzavampira fuggì uscendo dal bagno il più velocemente possibile.

Solo quando si furono allontanati entrambi si resero conto di aver trattenuto il fiato.


Il vampiro si infilò nella doccia cercando di dimenticare le sensazioni che aveva provato nello stare così vicino a lei

Sensazioni sbagliate che non poteva esserci. 

Lui aveva un compito e doveva portarlo a termine. Non doveva distrarsi.


***

Quando Zaira tornò dal vampiro lo trovò vestito che guardava fuori dalla finestra, assorto. «Siamo in mezzo al bosco» asserì lui di punto in bianco.

«Non potevo portarti in città. Primo le persone avrebbero fatto domande e secondo non sono forte come Obelix» il vampiro accennò un sorriso e il cuore di lei perse un battito.

All'improvviso si sentì il rumore di un motore e di una macchina che veniva spenta; entrambi guardarono fuori dalla finestra, vi era un auto da cui uscì un uomo sulla cinquantina.

«Accidenti!» esclamò la mezzavampira.

«Chi è?»

«Mio padre» sospirò lei con una smorfia quasi di dolore. 

«Non deve assolutamente vederti» lei si avvicinò al letto e cercò di rifarlo mentre il vampiro rimaneva immobile dov'era.

Si sentì il rumore di una porta che si apriva e si chiudeva, la porta d'ingresso.

«Nasconditi in camera mia, non uscire e non fare rumore» gli disse e lui lo fece, si chiuse in camera della mezzavampira e rimase nel silenzio più assoluto mentre lei correva giù per le scale verso il pianoterra.


«C'è qualcuno? Chi è là?» domandò Robert Claithings entrato in casa.

«Ciao papà» lui non poteva crederci, sua figlia era tornata.

«Sei viva...» Zaira si lasciò abbracciare e pianse insieme a suo padre.

«Qui non è cambiato nulla da quando sei andata via» le disse e le lacrime non cessarono, anzi, scesero più copiose sulle guance della giovane.

Si staccarono dall'abbraccio e Zaira si asciugò le lacrime accennando un piccolo sorriso.

«Hai già visto la tua camera? Non ho spostato nulla...» la mezzavampira andò nel panico quando vide il padre incamminarsi verso le scale, sicuramente per andare nella camera di lei. 

𝐼𝒍 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝑨𝒎𝒐𝒓𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora