𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟎

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Reece aveva sentito la mezzavampira lamentarsi e borbottare frasi sconnesse nel sonno e quando l'aveva sentita, l'aveva presa tra le braccia ed erano rimasti così fino a che non ella non si calmò.

Si staccò da lei per tornare al suo giaciglio, ma una piccola mano gli afferrò il polso trattenendolo.

«Resta» disse Zaira ancora immersa nel mondo dei sogni; il vampiro sorrise e tornò ad accoccolarsi accanto a lei. La guardò per un po': sembrava più calma, un sorriso le aleggiava sulle sue labbra e il respiro era regolare.

Inseguito anche gli occhi del vampiro si fecero pesanti e iniziarono a chiudersi, portando così anche lui nel mondo dei sogni.


Dunque gli abitanti di quella casa dormivano tranquilli; facendo sogni bellissimi, forse irrealizzabili, ma nel mondo dei sogni nulla è irrealizzabile...

Loro ignoravano che alcuni in quell'esatto momento tramavano loschi piani; essi avrebbero fatto di tutto per metterli in atto... Qualsiasi cosa.

Ognuno di loro voleva la stessa cosa.

Ognuno di loro odiava la Pace.

Ognuno di loro voleva vendetta.

Ma solo uno... Solo uno era al vero comando.

Solo uno era quello astuto; la vera mente.

E solo lui voleva una persona al suo fianco... Una regina.

L'aveva trovata.

L'aveva scelta tra mille.

Aveva deciso che sarebbe stata lei al suo fianco, seduta su quel trono.

C'era solo un problema: Doveva ritrovarla dopo averla persa.

Era solo questione di tempo...

***

La giovane Zaira aprì gli occhi.

Vide, come prima cosa, il viso del vampiro a poca distanza dal suo. Assolutamente troppo vicino.

In neanche un secondo la mezzavampira saltò fuori dal letto svegliando Reece di soprassalto: «Ma cosa diamine-» disse con voce impastata dal sonno lui.

«Cosa ci facevi nel mio letto?!» chiese lei per nulla calma.

«Dormivo mi pare ovvio» rispose il vampiro tranquillamente sdraiato sul letto; lo sguardo di Zaira scese sui muscoli che la maglietta gli evidenziava ed arrossì distogliendo lo sguardo.

«Sì, ma perché?» domandò lei.

A quella domanda il vampiro fece un'espressione strana; «Non te lo ricordi?» disse.

Zaira scosse la testa confusa.

«Ieri notte hai avuto un incubo e mi hai chiesto di restare a dormire con te» la giovane si sentì in imbarazzo. Non era la prima volta che lei chiedeva a lui di dormire insieme.

A lui piaceva vederla arrossire.

«Allora scendi o no dal mio letto?» chiese ancora lei con le guance ancora arrossate.

«Sei a conoscenza che parli nel sonno» fece Reece scendendo dal letto. Il rossore di Zaira si accentuò e il vampiro sorrise vittorioso, godendo del suo imbarazzo.

«Io... Io vado in cucina a...» tentennò «A preparare la colazione» e corse letteralmente fuori dalla camera.


𝐼𝒍 𝑺𝒂𝒏𝒈𝒖𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝑨𝒎𝒐𝒓𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora