Quando la fanciulla era ancora molto giovane, sua madre passò a miglior vita. L'unico membro rimasto nella sua famiglia era suo padre, che non restava mai a casa abbastanza perché lei potesse rendersi conto della sua presenza. Per quanto riusciva a ricordare, la ragazzina era sola soletta ed era stata lasciata a cavarsela da sola. Voglio vedere papà, decise un giorno. Lei, che desiderava tanto la compagnia del suo unico membro famigliare rimasto in vita, andò segretamente ad incontrarlo. Tuttavia, fu accolta con modi freddi e noncuranti.
"Perché sei venuta qui?"
"I-io..."
Con voce tuonante, l'uomo redarguì la figlia, che era sull'orlo delle lacrime. "Non venire mai più qui!"
Ella non si aspettava di essere accolta caldamente, poiché era avvezza alla sua algida indifferenza, ma questo ricordo pungente le lasciò una profonda cicatrice. Crebbe sapendo che non v'era spazio per lei nel cuore del padre. Con l'animo ferito, la ragazza diventò grande e fece il suo debutto nell'alta società. La sua cerimonia del raggiungimento della maggiore età fu tenuta in assenza del genitore. Eventualmente, lei abbandonò la sala del banchetto in uno stato di estrema mestizia. Non è venuto perché si vergogna di me... non è così? pensò, con il cuore a pezzi.
Mentre pativa in solitudine, un uomo le si avvicinò, volendo consolarla dolcemente.
"Perché stanno sgorgando lacrime dai vostri occhi, signorina?"
Le sue parole erano piene d'affetto, e il suo sguardo attento. Per lui, si poteva trattare di una gentilezza riservata a chiunque, ma per lei, alla quale per tanti anni non era stato concesso alcun tipo di intimità, fu come se un salvatore fosse disceso dai cieli. Dopo quella fatidica giornata, lo seguì quasi fosse la sua ombra, mendicando il suo amore e affetto finché non divenne la sua amante.
"Ti darò tutto ciò che vuoi. E' necessario soltanto che tu mi ami", aveva detto lui una volta, e lei ne era gioiosa. Sembrava che i suoi sogni si fossero finalmente avverati. Ma la realtà deviò dalla sua volontà, in quanto poco dopo lui mutò casacca. "Non ho più bisogno del tuo amore. Ad essere onesto, mi sono innamorato della principessa. Lasciamoci."
Diede l'addio alla ragazza il cui unico sogno era sposarlo. Dopo la loro relazione durata tre anni, la rottura la devastò.
"Anche tu... mi hai lasciato. Non ti perdonerò mai."
Dopo che del tempo fu passato, la principessa che le aveva rubato il fidanzato ingerì del veleno ad un banchetto e cadde in un profondo coma. Questa cosa destò molti sospetti, poiché molti testimoniarono di aver visto chi aveva offerto il bicchiere avvelenato alla principessa.
"TU! Sei stata tu a cercare di ferirla?!"
La ragazza che conosciamo, la quale era fiorita in una bellissima donna, scosse la testa freneticamente. Benché odiasse la principessa per aver preso il suo posto nella vita dell'uomo che amava, non avrebbe mai voluto farle del male. Aveva semplicemente passato il bicchiere alla principessa perché aveva chiesto una bevanda per dissetarsi.
"No, non sono stata io!" supplicò. Ma nessuno le credette. Le circostanze dell'incidente, assieme al suo solito comportamento, la decretarono colpevole.
Quando questa verità divenne certa, l'imperatore ordinò infuriato, "Portate quella maledetta ragazza nei sotterranei, presto!"
Ma nessuno si mosse per eseguire i suoi ordini. Forse perché sulla donna si stagliava una figura che incuteva più timore dell'imperatore stesso.
"Padre..."
Anche se era sempre stato indifferente nei confronti di Jubelian, nelle loro vene scorreva sempre lo stesso sangue. La giovane donna singhiozzò, tenendogli stretta la mano. Nonostante la sua età, lui possedeva dei tratti molto giovanili.
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Papà, non voglio sposarmi! - Volume 1
Fiksi SejarahTUTTI I DIRITTI DEL CONTENUTO DEL LIBRO SONO RISERVATI ALL'AUTORE/AUTRICE, Hong Heesu. La presente storia non è stata scritta da me, né è la mia una traduzione ufficiale. I diritti per l'immagine della copertina appartengono all'artista, di cui pur...