I'll take it one day at time soon you will be mine

H. 1„ oh but I want you now

17 settembre 2078.

È impressionante il tempo che impiegava per fare la spesa. Per spesa s'intende quello che si riescono a permettersi. Sfamare quattro bocche in un lurido e modesto appartamento non era mai rientrato nei suoi piani per il futuro. Soprattutto se l'unica bocca che, alla fine, non sgranocchiava qualcosa da ormai giorni era senza dubbio la sua. Per fortuna, i suoi amici lo aiutavano a guadagnare qualche spicciolo, altrimenti sarebbero sull'astrico sotto un ponte, magari pelle ed ossa, o peggio, con un arto chissà dove, oppure in un ruolo peggiore... schiavi di uno di quei cosi infernali. I Demoni: la "razza superiore". Al solo pensiero Harry fa una smorfia, non li odia, anzi. Solo, non li sopporta, non sopporta il fatto di essere sottomesso a loro insieme a tutti gli altri esseri umani. Sì, okay, possono avere poteri soprannaturali, forza sovraumana, intelligenza più evoluta, vista acuta, furbizia, ma non hanno umanità. Non hanno problemi ad uccidere un bambino indifeso, solo per puro divertimento o gusto di farlo. Non hanno pietà. Harry si lascia sfuggira un sospiro, odia sentirsi così vulnerabile e costantemente sotto pericolo, come se girandosi potesse incontrare uno di quei mostri e trovarsi decapitato. Dopo aver scacciato via dalla mente questi pensieri macabri, continua a camminare verso casa e, con due scatti, fa aprire la porta frettolosamente. Si imbuca dentro, e un sospiro esce dalle sue labbra rosee socchiuse, sicuramente già stanno dormendo tutti.

«Ragazzi?» li chiama a gran voce, dirigendosi poi a passi felpati in cucina, e posa la busta di plastica sulla superficie piatta del tavolo. Nota con grande sorpresa che nonostante la busta si sia rotta, nulla dei prodotti è altrettanto danneggiato e sorride.

«Amore.» il ragazzo che gli si presenta davanti lo fa rilassare ancora di più, e apre le braccia in cerca di un urgente abbraccio. «Stai bene?» Nick affonda la testa nell'incavo del collo del suo ragazzo, e espira il dolce profumo della sua pelle tiepida.

«Ora sì.» risponde l'altro stanco, e avvolge le braccia alla fine della sua schiena liscia, spingendoselo maggiormente contro. «Tu? Hai dormito?»

«Sì, quando ti ho sentito urlare ero già sveglio, e quindi sono corso subito qui. Mi sei mancato.» ed Harry sorride, sorride perché sa che in mezzo a tutta questa merda c'è qualcuno che lo ama e lo dimostra ogni giorno, magari non nel modo in cui vorrebbe lui, ma pur sempre trova il tempo di farlo sentire speciale.

«Anche tu mi sei mancato.» ribatte sinceramente, anche se è stato via solo mezz'ora buona. «Liam e Niall dormono?» aggiunge poi, staccandosi dall'abbraccio e cominciando a mettere in ordine tutto ciò che ha comprato.

«Sì, uno sopra l'altro.» Nick ridacchia e si preoccupa di aiutare il suo fidanzato a mettere apposto, quest'ultimo gli regala un altro sorriso. «Devo ammettere che però mi mancano come coppia..»

«Anche a me ma sai, forse è meglio così..» l'altro annuisce stringendo le labbra in una linea sottile, e si siede sulla sedia dopo aver finito il suo lavoretto.

«Dicono che i Demoni domani sera daranno un'altra festa, sempre al solito posto, per scegliere altri schiavi...» il bicchiere che Harry tiene in mano cade ai suoi piedi. No, non è possibile. Un'altra festa no. Non può essere, dopo un lasso di tempo così breve. «Harry ti prego, dobbiamo ridurci come dei stracci di nuovo: le borse sotto gl'occhi, l'alito pesante, i vestiti strappati, i capelli elettrizzati e l'aria da barboni. Non voglio che ti portino via, o che portino via me. Come farei senza il mio bimbo al mio fianco?» il ragazzo si lascia scappare un verso tremante mantenendo il contatto visivo con il riccio, e per poco le lacrime non minacciano di solcargli le guance da un momento all'altro.

«È una promessa Nick, faremo come sempre, e continueremo così fino alla fine, va bene?» Harry si inginocchia di fronte a lui prendendogli il viso tra le mani. «Non ti abbandono facilmente.» sorride.