il Regalo

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La mattina seguente fu travolta da lavoro, erano arrivate nuove carte da firmare, nuovi documenti da leggere e proposte di aziende...
Andai nella mia stanza e mi misi un abbigliamento da ufficio.

Sotto al posto di una classica gonna però misi dei pantaloni

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Sotto al posto di una classica gonna però misi dei pantaloni.

Scendemmo in ufficio e vidi la valanga di lavoro che ci attendeva, sarebbe stata una giornata molto lunga e stressante.
Dopo un po' i fogli sembravano non finire più.

Come aggiunta ci arrivò anche qualcosa dalla banca quindi dovemmo anche fare molti conti, era un vero casino, troppe cose da fare in un solo giorno.

Quel giorno non ebbimo il tempo, né di mangiare, né di fare altro, mi faceva un male allucinante alla testa, per tutto il tempo io ed Al non riuscimmo neanche a proferire parola, c'era troppa roba da fare per fermarsi a parlare.

Mancavano ancora tre pile di documenti ciascuno ed era già sera tardi, non ho preso neanche una boccata d'aria, mi sentivo soffocare, avevo un mal di testa allucinante.

"Al...io esco un attimo, non c'è la faccio più"

A:"ok, in effetti si soffoca quà dentro"

Lui mi seguì, andammo appena fuori dalla porta d'ingresso.
Che bello, l'aria era così piacevole, in un attimo il mal di testa sparì e chiusi gli occhi, presi un respiro profondo e lo ributtai fuori, si stava così bene.

A:"quel lavoro è opprimente..."

"Concordo..."

Quel lavoro ti dà un malessere interiore enorme, ti isola dal mondo che ti circonda, ti fa focalizzare solamente sui fogli e sulle scritte.

Eravamo sfiniti ma dovevamo finire.

"Dai entriamo...dobbiamo ancora finire il lavoro"

Mi sedetti alla mia sedia, in neache dieci minuti mi addormentai sui documenti, ero sfinita...

Al mi prese in braccio e mi portò nella sua stanza.

Con uno schiocco di dita mi mise il pigiama.
Poi mi portò sotto le coperte, quella notte ci sarebbe stato abbastanza freddo quindi accese il camino, gli misi le braccia attorno al collo e lui le mise attorno ai miei fianchi.

Potevo sentire il suo corpo caldo, il suo respiro, i capelli morbidi...
Dormimmo abbracciati, ci lasciammo trasportare dal sonno.

La mattina seguente rimanemmo a letto fino a tardi e nessuno venne a svegliarci, sapevano che avevamo lavorato tanto e quanto eravamo stanchi.

Mi svegliai, ma a letto Al non c'era, boh, che strano.
Lasciai perdere, infondo cosa mai poteva fare.
Scesi per andare a finire il lavoro di ieri, entrai in ufficio e non lo vidi, iniziai a preuccuparmi, Al diceva sempre quando e dove andava, quindi chiesi a Charlie che stava pulendo.

"Hey, Charlie...sai dov'è andato Al? Non lo trovo più"

C:"E-ehm...è andato.."

V:"..a fare un po' di spesa"

Ok strano, era ovvio che mentivano, però stetti al gioco e andai in ufficio.

Alastor pov

Allora, non so con quale coraggio e con quale volontà stia andando a prendere un regalo...

Non so cosa mi stia prendendo, però voglio rendere felice T/n.
Voglio regalarle qualcosa che le piacerebbe ma che non ha.
Pensai ad un gatto, i gatti sono carini anche se per quello c'è Husk, un gattino che non si ubriaca forse sarebbe meglio.
Intanto chiesi a Charlie di coprirmi con l'aiuto di Vaggie.

T/n pov

Dall'ufficio potevo vedere che Angel,Charlie,Nifty e Vaggie erano scomparse dietro ad uno scaffale, stavano tramando qualcosa e Al c'entrava.

Chissà forse voleva farmi una sorpresa?non lo so ma comunque rimanetti al gioco, dopo un po' Al rientrò e si comportava normalmente e anche gli altri ripresero a fare le solite cose.

"Al, i documenti che devi guardare sono sulla scrivania il resto lo finito"

A:"ora vado a vedere"
Poi andò nell'ufficio e non lo rivedetti fino alla cena.

"Heyy, ma perché oggi non mi hai parlato?"

A:"avevo da fare e quando sono tornato ho firmato i documenti"

Si ok ma un po' di tempo poteva ritagliarlo per parlarmi, è sembrato un eremita per tutto il tempo.
Senza dire niente andai a tavola dove c'era tutta la truppa.
Stasera Nifty a deciso di essere vegetariana, in tavola c'erano solo formaggi e verdura...
Che palle...

A:"ohh..mia cara, oggi hai deciso di essere vegetariana?"

N:"beh, non c'era molta carne..."
Colte con le mani nel sacco.

"Vaggie non avevate detto di aver incaricato Al di andare a fare la spesa?"

V:"si ma ha detto che non c'era carne"

Mi voltai verso Al e feci uno sguardo come per chiedere spiegazioni, ma non rispose.
Quando finimmo di mangiare era tardi, anche se la roba era vegetariana, era tanta, troppa, tutti andarono nelle loro stanze e al dire il vero volevo dormire anche io, mi misi il pigiami e andai in camera di Al, ormai dormivo sempre lì,non riuscivo a dormire, soffrivo di incubi per colpa del mio passato, entrai ma lui non c'era, boh strano, forse è ancora di sotto a giocare con Husk, mi stesi sul letto a leggere un libro, quando ad un certo punto Al aprì la porta, mi voltai e aveva in mano una scatola con dei buchi sopra, mi aveva preso un animale!!

"Mi hai preso un animale?!"

Poggiò la scatola a terra e la aprì, anche se non veniva fuori niente di vedeva qualcosa, mi misi davanti la scatola e mi abbassai.

"Dai...vieni fuori..."
Uscì un gatto bianco con una macchia sull'occhio nera.

"Oddio...grazie mille Al"

A:"p-prego..."

Misi il gatto sul letto e corsi addosso ad Al, mi prese in braccio e mi posò sul letto, si sdraiò al mio fianco ed io presi il gatto da seduta.

A:"hai già scelto un nome?"
Oddio non ci avevo pensato, ci pensai un momento prima di dirlo.

"Mh..Perla, si perla"
Era bella come una perla e la macchia sull'occhio ci somigliava.

A:"mh...bello, a il muso da perla"
Disse accarezzando la cucciola.

"E tu hai un muso da cerbiatto"
Dissi posando la micia.

Al si buttò sopra di me.

A:"quante volte ancora ti dovrò dire di non chiamarmi in quel modo? Non sono un cerbiatto!!"

"A me non interessa cosa sei, a me interessa cosa sembri"
Dissi dandoli un bacio a stampo.
Fece una sottospecie di broncio e si mise voltato dall'altro lato.

A:"buonanotte!"

"Cosa fai? Sei un ragazzino? A no scusa, sei un cerbiatto?"

Si voltò di scatto e si mise sopra di me.

A:"un giorno ti farò vedere la differenza tra un cerbiatto e un cervo!"

E si rimise di lato.
Non sapevo se essere impaurita, curiosa o eccitata.
Alla fine non riuscivo ad addormentarmi, mi voltai verso Al che era girato dalla mia parte e lo svegliai piano, quando aprì gli occhi feci cenno con le braccia che volevo un abbraccio e lui mi abbracciò.
(Quante ripetizioni)

Quell'Accento Alla Francese (Alastor × Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora