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"Odio me stessa, odio tutti, non sopporto nessuno siete tutti cosi felici, cosi falsi."
Ogni mattina la stessa storia, svegliati presto, lavati, vestiti evitando lo specchio, vai a lavoro in quel bar cosi squallido, frequentato da persone ancora più squallide del bar..questa vita la sto odiando più di quanto odio me stessa.
Mi dirigo a lavoro svogliata al massimo, avrei proprio bisogno di una svolta ma sono 20 anni che l'ho dico, ma niente sempre la solita vita, le solite cose.
"Ciao Helita, sei splendida sta mattina." dice Cristian, il proprietario del bar.
"Ciao" rispondo io.
"Sei sempre cosi acida, hai fatto colazione?"
"Cristian taglia corto, è prima mattina e non mi va di sentirti blaterare stronzate".
Lui si gira di scatto fulminandomi con gl'occhi, mi passa vicino prende le chiavi dell'auto appoggiate dietro di me nel bancone e se ne va.
Come al solito la giornata non passa mai, ci sono quattro vecchi ubriaconi, che puzzano e mi fissano dall'alto al basso mi giro verso di loro e gli strillo "Che cazzo avete da guardare?" uno di loro si alza e si avvicina a me, tenta di accarezzarmi il viso ma lo spingo via, cacciandolo dal bar.
Sono le 7 di sera, Cristian sarà qui a momenti per chiudere il bar e finalmente me ne vado a casa, sono esausta e voglio solo farmi una doccia e andarmene a dormire, tanto domani sarà la solita storia! Eccolo, lo guardo stranita e gli dico "Sempre puntuale mi dicono caro Cristian" mi guarda, mangiandomi con gl'occhi e mi risponde "Eh cara helita, sono successe delle cose, scusami non risuccederà hai avuto problemi con qualcuno oggi?".." Il solito vecchio, oggi mi ha stancato e l'ho cacciato, guai a te se lo fai rientrare, mi ha stancato!" mi giro e me ne vado senza attendere la sua risposta.
Voglio tornare a casa, salgo in macchina mi dirigo verso una pizza al taglio, ho fame ma non troppa..
"Salve vorrei un pezzo di pizza bianca grazie." "Buonasera signorina va bene così?" dice indicando un quadrato di pizza, gli faccio cenno di si con la testa, pago e salgo in macchina, finalmente diretta verso casa..

Finalmente..casa dolce casa!
Oggi è stata una giornata molto pesante, e questa casa mi mette tanta tristezza..è formata da un angolo cottura dove ce un fornello vecchio, un lavello, e qualche scaffale per le padelle e le pentole, c'è una vecchia poltrona e un televisore, di quelli vecchi che ormai non si usano più, poi c'è una camera da letto abbastanza grande da contenere un armadio a sei ante, ed un letto matrimoniale, un comò con un' altra tv, ed infine ce un bagnetto con una doccia abbastanza grande un wc, un lavandino ed un bidet..è tutto abbastanza vecchio, i muri cadono a pezzi ma per ora non posso permettermi una casa nuova..
Sto mangiando la pizza comprata poco fa, sono quasi le 21:00 ed io ho già sonno, e per di più mi sento sola ho bisogno di parlare con qualcuno ma per colpa del mio carattere da persona cinica, acida e fredda allontano chiunque tenta di avvicinarsi..
Ho vent'anni, non ho mai avuto un ragazzo, non ho mai avuto un'amica e la cosa più triste è che non ho mai avuto nemmeno una famiglia, che vitaccia. Sono stata messa in istituto alla tenera età di 5 mesi, non ricordo l'aspetto di mia madre ero troppo piccola, non so il motivo per cui mi ha abbandonata..nessuno me lo ha mai voluto dire, comunque sono sempre cresciuta nel istituto, fin da piccola ero diversa da tutte le altre ragazze, loro giocavano tutte insieme, ridevano e scherzavano e poi c'ero io sempre chiusa nella mia stanza, dormivo di giorno mentre di notte mi mettevo vicino alla finestra a fissare le stelle, mi sono sempre piaciute e mi facevano riflettere anche se ora preferisco guardarle al mare, sdraiata sulla sabbia fredda, ascoltando la dolce melodia delle onde che si infrangono sugli scogli.
Tornando nella realtà guardo l'orologio e mi accorgo di essermi immersa nei miei pensieri troppo a lungo, sono le 21:45 devo farmi la doccia ed andare a dormire..
Finita la doccia, sono troppo stanca non mi va nemmeno di vestirmi, fa caldo, ho sonno.
Spengo tutte le luci, chiudo a chiave la porta, accendo la tv e mi infilò sotto il lenzuolo, come al solito crollo in un sonno profondo, sognando la vita, la vita che vorrei..

Bloody loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora