capitolo 10- Sei bella

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Thomas


Vedo la ragazzina alzarsi ed andarsene, con le gambe tremanti e il viso furente di rabbia. Indossa quel vestitino indecente, che se indossasse qualunque altra sembrerebbe anche troppo pudico, ma su di lei sembra un cazzo di babydoll. Le copre appena le cosce e i miei pensieri più impuri si fanno strada in tutto il mio corpo, fluendo proprio sul mio cazzo.

È una bambina, non sa neanche come potrebbe soddisfare un uomo. Eppure, glielo insegnerei volentieri. Immagino di scoparmela, con tutta la sua innocenza, e di strappargliela via come il depravato che sono. Immagino di averla sotto di me, di domarla come una bestia furiosa, di vederle gli occhi lacrimare a causa del mio impeto selvaggio. Immagino di vederla dimenarsi sotto di me, per quanto la faccio godere, e immagino di bere il suo orgasmo, che sicuramente avrà un sapore più dolce di una caramella.

Ma lei questo non deve saperlo.

Ovviamente si tratta solo di sesso. Voglio dire, lo faccio costantemente, con molte ragazze, e sono molto pretenzioso. Ma la ragazzina è bella, c'è poco da dire. Ha quel classico viso da ragazza innocente, quasi da bambina, ed io glielo sporcherei volentieri con il mio seme.

Me la immagino così, in ginocchio di fronte a me, con tutto il viso sporco e le labbra ancora umide e aperte per me.

Ho detto che non me la scoperei per niente al mondo, ed è vero, ma questo non c'entra niente con il fatto che vorrei farlo. Non lo farei mai e poi mai, ma lo vorrei. Sono un po' contorto, lo so.

«Allora, come siamo messi con quella faccenda?» chiedo a James e Sam ora che ci siamo solo noi e mio fratello. Carmen e Logan sono andati ad appartarsi da qualche parte, presumo.

«Entro la prossima settimana la prendo, te lo prometto, Thomas» mi dice James.

Faccio un bel respiro, per non incazzarmi, dato che l'attesa grava su di me come un cazzo di cappio stretto alla gola. «Va bene, James», dico.

«Invece con la ragazzina?» chiede Sam a me e Tayler.

«È tutto a posto, abbiamo fatto», risponde lui con voce triste.

So che gli dispiace, a Tayler piace davvero questa stupida bambina. Ma abbiamo un compito, e non possiamo certo farci distrarre da un paio di cosce...

Anche se le cosce in questione sono quelle della Sirenetta, sode e morbide al punto giusto. Quando l'ho toccata, ho sentito la sua carne debole e fragile tra le mie dita. Ho visto la sua pelle arrossarsi e riempirsi di brividi lì dove l'avevo stritolata prepotentemente. Se avessi voluto, avrei potuto strappargli quella carne fragile solo con le dita.

Ma io e Tay abbiamo un fottuto impegno, e lui ha quello più grande, per il momento. Lei non deve aver alcun legame, più di quello che è già presente, con noi due.

«É andata via da sola?» mi chiede Tayler, quando si accorge che lei non è più con noi.

E tu devi essere quello sveglio, vero, Tay-Tay?

Sbuffo, infastidito da quella domanda. «Certo che è andata via da sola.»

«È pericoloso, Thomas», mi redarguisce lui.

«E allora? Vacci tu. E poi che t'importa?» Sono seccato dalla piega che sta prendendo questa conversazione.

E soprattutto sono infastidito dal fatto che è da quando se n'è andata che cerco di non pensare a quanto possa essere pericoloso starsene in giro qui, da soli, soprattutto per una ragazza come lei, così pura ed ingenua che credo che non riconoscerebbe un pericolo neanche se le si presentasse di fronte agli occhi.

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