Cap.10

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Parker spalanca la porta su una suite luxury niente male.

Gli interni caldi ed accoglienti sui toni del legno e delle sue sfumature mettono in perfetto contrasto gli elementi chiari dell'ambiente. Non ha una metratura così ampia come ci si potrebbe aspettare da questo genere di camere in posti così, ma non è niente male. Proseguo il tour alla scoperta del bagno: finestrato vista oceano e con una vasca idromassaggio interrata che fa angolo nella stanza; credo abbia la stessa metratura della camera da letto in sé. Mi sono superata devo ammettere.

Vista oceano e strada, la doppia esposizione tanto richiesta da Parker al momento della prenotazione. Osservo i raggi della calda giornata estiva irradiarsi ed illuminare l'intera stanza e per un momento, per un solo momento, assecondo quell' irrazionale richiesta; ha ragione, è perfettamente stupendo.

"Abbiamo un meeting per visionare i documenti degli immobili prima dell'asta di domani" richiama la mia attenzione appoggiando il borsone su un tavolino ai piedi del letto. Lo osservo e poi realizzo non appena il mio sguardo si posa su di lui. Cazzo c'è solo un letto. "Che hai?" mi riprende.
"Niente" svio il discorso scrollando leggermente la testa da una parte all'altra consapevole del fatto che ormai non possa tirarmi più indietro da questa situazione.
"Dicevo, dovremmo cambiarci" continua iniziando a sbottonarsi i bottoni della camicia. Faccio correre gli occhi alle mani che gli hanno raggiunto il petto, le vene in rilievo per la pressione esercitata su quei piccoli cerchietti. Non mi lascia nemmeno il tempo di realizzare di essermi imbambolata che porta le stesse mani all'altezza della vita dei pantaloni per sfilare l'unico bottone che li tiene insieme abbassandoli per rimanere con i soli boxer addosso. Il suo fisico scolpito mi fa perdere regolarità nel respiro. Credo di aver indugiato particolarmente sulla V che i suoi addominali creano verso l'inguine. In tutto ciò fa come se io non fossi lì, nella stessa stanza con lui. In tutto ciò faccio l'ultima cosa che mi sarei immaginata di fare: viaggio con la fantasia godendomi lo spettacolo di un uomo che non sopporto ma estremamente attraente. In un attimo mi ritrovo a pensare a come certe cose possano cambiare così velocemente: da un 'lei' formale a questo: condividere una stanza di albergo con il mio capo mezzo nudo di fronte a me.
"Si" deglutisco nervosamente per ripristinare la salivazione che si è quasi del tutto azzerata.
Lui cerca i miei occhi per riservarmi un ghigno malizioso mentre infila una manica della camicia azzurra perfettamente inamidata.

Apro il trolley in cerca dell'outfit che avrei indossato. Rovisto in cerca di un completo estivo azzurrino. E' fresco e leggero, forse leggermente trasparente, fortuna che ho portato quasi tutto l'intimo color carne. Parker è impegnato a finire di rivestirsi. Afferra la giacca e mi osserva con ancora il cambio in mano "scendo a chiedere delle informazioni per il casinò dell'hotel così ti cambi"
"Posso andare in bagno" sussurro sentendomi in difetto.
"Tranquilla. Dovrei farlo comunque. Ci vediamo giù"

Si richiude la porta alle spalle ed io non posso ignorare le vampate di calore provocate dal ricordo del suo corpo quasi nudo. Mi do una rinfrescata veloce in bagno ed indosso il completo con ai piedi le décolleté nere. Un po' di trucco leggero. La solita borsa da giorno sottobraccio come accessorio e scendo da Parker.

Lo trovo impegnato a parlottare con lo stesso signore della reception. Alza lo sguardo richiamato dal rumore dei miei tacchi sul pavimento. Lo raggiungo a passo deciso. Lui saluta il receptionist con una stretta di mano ancora prima che io possa arrivare al bancone. Mi viene incontro afferrandomi per un fianco e piazzandoci sopra la mano "ti rendi conto che potrei vedere l'intero tuo corpo se solo ti mettessi contro luce?"
"Non credo ti dispiacerebbe" lo rimbecco strafottente.
"Magari a me no, ma a te si" mi avvicina ancora di più a lui con un movimento deciso del braccio, la distanza tra i nostri corpi è praticamente annullata "ho visto quanto eri nervosa prima" mi sussurra all'orecchio provocandomi una scia lungo tutto il fianco a contatto con lui. Mi irrigidisco e lui lo percepisce grazie al suo tocco ancora saldo su di me. Sorride soddisfatto di essere riuscito a mandare a segno un colpo così bene assestato. Ed io taccio, perché non posso fare altro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 09, 2023 ⏰

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