Giugno 2011

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23/06/2011

Sono sdraiata sul suo letto con la lettera dell'ammissione all'Accademia. Piango leggendo.
"Cara signorina Paola *****
La informiamo che è stata ammessa alla nostra scuola. Congratulazioni. "
...
Lei non potrà partecipare, lei non potrà più sorridere, non potrà più chiamarmi. Non mi sentirò più chiamare "TUTI".
Caro diario,
Lola è morta. È andata via il 13 giugno del 2011. Aveva solo 14 anni. Voleva diventare un ballerina, voleva prendere la patente, guidare la macchina, voleva trasferirsi in America. Voleva sorridere, voleva vivere.
Non potrà più. È andata via. Non sarà la mia testimone, la madrina di mio figlio. Non litigherá con il mio ragazzo. Non potrà più abbracciare sua madre, suo padre, me.
Non mi spunterà mai più il suo nome sul cellulare. Non andrò più a mare con lei. È andata via.
Gli avevo promesso che sarebbe andata in America, che sarebbe stata bene.
Nella camera entra sua madre. È ancora tutto come lo ha lasciato. La camera ha ancora le nostre foto e i suoi pelouche. Sua madre mi abbraccia. Dovrei essere io a consolare lei. Piangiamo insieme e in silenzio sicure che se Paola fosse qui ci avrebbe preso a botte.

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