Bene, siamo giunti qui, a parlare come già accennato, di qualcosa ancora più triste. Cosa? Beh.. il momento in cui mia madre dovette lasciare la Romania per cercare fortuna altrove, in Italia.
Oh boy, penso che questa parte di storia sarà molto lunga. Prepare yourself.
Lei nel lontano 2004, ebbe la possibilità di andare in Italia per lavorare e darci la la possibilità( a me e a mio fratello) di avere abbastanza soldi per avere una vita migliore.
Ciò perché quel non dico cosa di mio "padre" ogni qual volta ne aveva la possibilità, rinunciava al lavoro per stare a ubriacarsi(eh sì.. le storie brutte con me non finiscono mai) e i soldi in casa di certo non arrivavano per magia.
E so che non dovrei parlare male di nessuno perché mi piace cercare di essere neutro ma non si può, o meglio, non voglio esserlo più. Preferisco raccontare tutto per quel che è.
Il punto è che ancora ricordo quanto piansi quando vidi mia madre con le valigie e il pullman che stava per partire da quel buco di non dico cosa del villaggio in cui vivevamo.
Avevo 4 anni, ma ero comunque abbastanza "maturo" da capire che non sarebbe stato facile per me da quel momento.
Con mio fratello litigavo di continuo perché eravamo molto diversi(ricordo che abbiamo 9 anni di differenza) e lo facevo anche con mio padre.
Non sopportavo di vederlo bere di continuo e dormire per colpa appunto dell'alcool. Ma anche per i ragionamenti che faceva di tanto in tanto.
Per quel che ricordo, ci sentivamo più o meno ogni giorno con mia madre, e quando tornava, mi portava tutte le schede di plastica per le ricariche che usavo per giocare(mi divertivo con poco :)).
E si per fortuna ritornava ogni tot tempo, e soffriva tanto ogni volta che doveva ripartire.
Quando me lo disse(giusto qualche mese fa) stetti davvero male.. perché non ci avevo mai pensato a quanto fosse difficile a 35 anni andarsene dal proprio paese e ricominciare il tutto da 0, lontano dai propri figli.
Ma come ho già detto, io ci soffrivo ancor più perché non mi piaceva stare in casa, uscivo sempre per distrarmi e non pensarci più.
E soprattutto uscivo per cercare qualcuno con cui passare il tempo.
Adoravo stavo in compagnia e ascoltare gli altri parlare e raccontarmi storie di vario genere. Come per esempio le vecchiette che c'erano in giro per il villaggio o persino i miei vicini che adoravo.
Loro avevano una panchina(molto piccola) di ferro davanti al muretto di casa e ci passavo spesso le ore li, o a giocare con la sabbia( cosa molto comune che facevo) o a guardare le nubi, che erano sempre così libere e accompagnate da altre nuvole.
Ogni tanto trovavo anche qualche bambino di qua e là, ma erano rari perché il villaggio era piccolo(1500 abitanti) di cui la maggior parte era molto grande.
Ma spesso andavo dai miei cugini che abitavano a circa 500 metri da casa mia.
E si, a 4-5 anni camminavo tanto e stavo sempre fuori di casa. Vi ricorda qualcosa? Si i ragazzi di strada. Lo ero anche io. Ma ero uno dei buoni, che si faceva si influenzare dagli altri ma in maniera limitata.
Adoravo passare le ore anche da una vecchietta che abitava all'angolo della mia strada, era come una nonna. Chiacchieravamo di continuo e giocavo nel frattempo con i rami del grosso salice piangente che avevano nel loro cortile.
Purtroppo si, questo era ciò che facevo quando stavo solo, senza mia madre in Romania.
Andavo in giro cercando di non pensare al fatto che stavo con mio padre e mio fratello, con i quali non avevo un ottimo rapporto ecco.
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La mia vita in molte righe
Ficção Geralvoglio raccontare a me stesso tutto quello che è successo da quando sono nato fino ad ora. sarà divertente riscoprirmi. beh se caso mai qualcun altro dovesse leggerla.. attento/a: è piena di storie tristi. cosa ti aspettavi? in fin dei conti, è la m...