Capitolo 2 - La storia di Silvana

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La mia storia comincia qualche anno fa quando cominciai a lavorare presso un'agenzia di pubblicità. Ero giovane, inesperta e fresca di maturità insomma una ragazza spensierata e con la testa tra le nuvole. Fu proprio qui che conobbi un giovane affascinante, un adulatore. Avevo capito fin da subito che tipo era, il solito uomo che esce con una ragazza diversa ogni sera. Ha cercato di catturare anche me nella sua rete ma resistetti.
Finché un giorno all'ennesima provocazione, se così vogliamo chiamarla, mi invitò a cena. "Non devi accettare, non devi accettare" continuavo a ripetermi ma avevo bisogno di svagarmi un po' e sopratutto avevo voglia di conoscerlo. Scelse un ristorante modesto ma molto carino e ben curato. Quella sera risi come una pazza, non ridevo così da ormai troppo tempo. Mi divertii a sentire le sue avventure di gioventù e di tutte le cavolate che aveva combinato nel periodo della scuola. E la serata continuò così io e lui seduti su un tavolo a ridere come pazzi mentre sorseggiavamo buon vino.
Mi invitò a casa sua e quella sera facemmo l'amore come non lo avevo mai fatto. Fu un momento bellissimo che non scordai mai. I giorni successivamente ci fidanzammo e pensai che finalmente era cambiato e non potevo crederci. Passammo momenti indimenticabili assieme tra viaggi e cene al lume di candele, insomma la relazione perfetta che ogni donna sogna fin da bambina.
Finché un giorno uscendo dall'ufficio lo vidi con un'altra ragazza in atteggiamento promiscuo finche non si baciarono e la portò via in macchina. Decisi di salire anche nella mia macchina io e li seguì fino al ristorante. Aspettati qualche minuto, scesi dalla macchina e mi avvicinai alla vetrina dove lo vidi seduto ad un tavolo con quella ragazza. Sentì il cuore frantumarsi, non potevo crederci. Mi avvicinai al vetro e rimasi con la mano appoggiata ad osservarli finche sopraffatta dalla rabbia me ne andai.
Tornata a casa scoppiai in lacrime e dovetti anche correre al bagno perchè cominciò un po' di nausea. Scopri anche di essere in dolce attesa, non potevo crederci, non volevo crederci. Quel verme è sempre stato così e non cambierà mai. Mi trovavo così con un figlio in grembo e l'uomo che mi aveva giurato amore eterno uscire con un'altra donna. Non sapevo che fare. Presi anche in considerazione l'aborto ma il giorno dell'operazione non riuscì ad entrare nella clinica. Non riuscì a mettere fine a quella vita dentro di me che alla fine era frutto di un amore che cera stato, almeno credo.
Fatto sta che decisi di tenerlo. Nei giorni successivi mi licenziai e lasciai una lettera sulla scrivani al padre di mio figlio in cui spiegavo la condizione in cui ero e che me ne andavo un po'  per lui ma soprattutto per me, perché avevo bisogno di trovare un posto per me stessa, un posto dove io e il mio bambino avremmo potuto vivere tranquillamente.
Una mia collega mi raccontò che quella lettera lo lasciò al quanto turbato, tanto da non farlo uscire più con nessuna donna. Cercò di contattarmi in mille modi ma io sono riuscita a scomparire dalla circolazione per un po' e non farmi più trovare da nessuno, almeno per ora. Orami avrà capito la lezione e probabilmente un giorno lo perdonerò, ovvio solo se sarà veramente cambiato e non cederà più agli istinti della carne.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2023 ⏰

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