Los Angeles
Una mattina appena scesi a fare colazione non pensando che mia madre mi avrebbe sganciato una "bomba così potente". Vi starete chiedendo cosa mi disse. Bhe dovevo trasferirmi a Miami da mio padre perché lei è Phil dovevano partire per Madrid per avverare i sogni di Phil. Così il giorno dopo mi ritrovai su un aereo diretto a Miami dove mio padre mi aspettava in aeroporto. Potrei dire che sono fortunata ad avere mio padre come sceriffo, ma in realtà penso che la cosa migliore sia allontanarmi un po' dal caos di una grande città come Los Angeles , anche se non sapevo che avrei preferito rimanere dov'ero, ma andiamo con ordine.
<<Non mi ricordavo che il tempo era così piovoso>> dissi rendendomi conto della perenne distesa di nuvole grigie.
<<E si, qui il tempo è perennemente uggioso>> disse mio padre sorridendo leggermente senza staccare lo sguardo dalla strada.
Miami era molto diversa rispetto a Los Angeles anche perché era molto piccola con all'incirca 2000 abitanti e come avevo accennato prima mio padre era lo sceriffo: il capo Alejandro Cabello.
<<Hai i capelli più lunghi>> disse cercando di eliminare il silenzio imbarazzante che si era creato.
<<In realtà dall'ultima volta che ci siamo visti li ho tagliati>> dissi sentendomi un po' a disagio.
<<Oh, allora sono ricresciuti>> disse per poi cadere in un silenzio tombale.
Arrivammo nella casa dove vissi fino ai miei 2 anni d'infanzia per poi trasferirmi a Los Angeles con mia madre. Aiutami mio padre a scaricare le valigie e mi occompagnò nella stanza che usavo ogni tanto quando andavo a Miami per le vacanze estive.
Dopo che disfai tutti i bagli senti una furgoncino fermarsi nel vialetto di casa mia e vidi scendere un ragazzo castano chiaro che aveva si è no un anno in meno di me prendere una sedia a rotelle dal retro e dopo vidi scendere un uomo sulla cinquantina anche lui con i capelli castani, ma un po' sbiaditi dalla vecchiaia sedersi sulla sedia e andare a salutare mio padre che si trovava sotto il portico, così decisi di uscire anche io per fare la loro conoscenza.
<<Ciao, tu devi essere Camila. Sai Alejandro non smetteva più di parlare di te>> io annuì e lui fece un sorriso che ricambiai.
Appena l'uomo si mise a parlare con mio padre io mi voltai per guardare meglio il ragazzo, il quale era appoggiato al furgone con le braccia strette al petto e non potei notare una massa muscolare ben definita.
<<Ciao, io sono Shawn, sai quando eravamo piccoli giocavamo sempre al parco insieme>> disse sorridendo timidamente.
<<Oh si, ricordo>> dissi anche se non ricordavo molto la mia infanzia lì.
<<Allora che ne pensi?>> ci interruppe mio padre colpendo con la mano il tetto de furgone.
<<Di che?>> chiesi confusa.
<<Del tuo regalo di benvenuto>> disse cose se fosse ovvio, sorridendomi.
<<Cosa, sul serio?!>> dissi sconvolta.
<<L'ho fatto riparare da Billy e Shanw>>
<<Davvero, grazie>> dissi abbracciandolo.
<<Così almeno non dovrò accompagnarti in giro>> disse ridendo.
Ci staccammo e sali sul furgone e poi mi raggiunse anche Shanw che mi spiego che quando dovevo cambiare marcia avrei dovuto premere due volte la frizione.
<<Quindi la mattina ti vengo a prendere io, così andiamo a scuola insieme?>> chiesi speranzosa.
<<No, in realtà io studio alla riserva>> disse riferendosi a dove viveva.
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The Twilight Saga ~ Camren
FanfictionSi pensa che nel mondo siamo tutti "uguali" e sappiamo tutto di tutti, ma in realtà non sappiamo nulla, ad esempio che nel mondo esistono tre "specie" diverse: al primo posto potremmo mettere l'uomo ma in realtà, bhe abbiamo i vampiri e i lupi che u...