Capitolo~4~Camila

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<<Un vampiro>> dissi trattenedo il fiato sentendo la sua presenza più vicina di prima.

<<E non hai paura?>> mi chiese con il respiro accelerato.

<<No>> dissi girandomi e contemporameamente lei salto sul ramo di un'albero il vicino.

<<Invece dovresti, potrei ucciderti in questo preciso istante. Io sono il predatore per eccellenza>> disse lei con il respiro ora pesante e gli occhi quasi neri.

<<Io non ho paura, so che non mi farai del male>> dissi con sicurezza tale da vederla sospirare e scendere dal ramo.

<<Allora devo farti vedere il mio aspetto alle luce del sole. Vieni>> disse avvicinandosi e prendendomi sulla schiena.

<<Tieniti forte>> continuò per poi iniziare a correre velocissimo per la foresta superando la contra di nuvole.

Mi fece scendere e inizio a sbottonare la camicia nera che si trovava sotto la giacca di pelle che portava solitamente.

<<Ei, ma che stai facen->> mi bloccai vedendola con la camicia mezza sbottonata da dove si intravedeva il suo reggiseno in pizzo nero che risaltava ancor di più sulla sua pelle candida e fredda come il ghiaccio.

Appena si espose al sole mi pietrificai vedendo che la sua pelle iniziò a scintillare come tempestata da diamanti.

<<Wow>> dissi completamente scioccata.

<<Sei bellissima>> continuai con tutta onestà.

<<Quella che sta guardando è la pelle di un'assassina, non sono bella sono disgustosa>> disse con disprezzo totale di sé.

<<Non mi importa cosa hai fatto in passato, per me conta adesso>> dissi avvicinandomi.

<<No, tu dovresti avere paura di me. Io sono pericolosa>> disse allontanandosi da me e balzando su un ramo più basso di quello precedente tanto che riuscivo a raggiungerlo con facilità.

<<Ti ripeto, mi fido di te so che non mi faresti mai del male>> dissi raggiungendola.

<<Tu e il tuo odore siete come una droga per me, la più pregiata non so se riuscirei a trattenermi avendoti vicino>> disse guardandomi negli occhi e mi accorsi che pian piano essi si stavano sciarendo tornado ad essere quel verde chiaro che tanto mi piaceva e faceva perdere ogni volta.

<<Mi fido di te>> dissi in modo ancora più sincero e convinto delle precedenti guardandola negli occhi sorridendo leggermente.

Lei lentamente scese dal ramo ed io la spinsi delicatamente sul tronco accarezzando la guancia destra e baciando la sinistra sentendola trattenersi e respirare profondamente mi allontanai lentamente rimanendo comunque vicine.

<<E fu così che il lupo si innamorò dell'agnello>> disse lei mettendomi una mano sul fianco e una sulla guancia alla quale mi poggiai socchiudendo gli occhi e sorridendo leggermente.

Appena lei scostò lentamente la mano io aprì gli occhi e lei mi sorrise.

<<Ti va una passeggiata?>> accosenti e così ci ritrovammo in una radura a parlare e a conoscerci meglio, lei mi disse che nella loro famiglia rispetto ad altre si consideravano vegetariani essendo che mangiavano solo animali e che ad uccidere quelle persone erano stati dei vampiri, come li a definiti lei, "selvatici" essendo che non facevano parte di nessun clan, mi disse anche che il capo del loro clan, anche se non gli piaceva definirsi così, era il signor Jauregui suo "padre" che la trasformò durante il periodo della spagnola stessa cosa fece con la moglie, mi spiego anche che per essere un vampiro bisognava essere molto forte non solo fisicamente ma anche mentalmente perché dovevi riuscire a resistere all'istinto primordiale della caccia e che era molto brutto per chi doveva trasformare infatti si faceva solo in casi speciali.

The Twilight Saga ~ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora