un perverso destino 🟠

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Chino, con le mani dietro al collo che stringevano più forte del dovuto,tanto da lasciare il loro segno su di esso, la faccia stanca adagiata sulle coperte blu notte del letto di sua sorella.
Un letto vuoto, un letto freddo che sembrava diminuire di temperatura ogni volta che una sua singola lacrima bagnava quelle magnifiche coperte invernali ormai inusate, le sue lacrime creavano goccie bagnate che all'apparenza sembravano piccoli buchi neri su quella coperta così soffice e così tagliente allo stesso tempo che ricorda a lo spazio.
O almeno, voleva immaginarla così.
La luce spenta, solo la chiara e timida luce fredda della luna che insorgeva dalle nubi tenebrose della notte veniva a illuminare il suo viso lentamente, mentre le lacrime correvano a svuotarsi su quel blu scuro, correvano e non si fermavano, come se non potessero più aspettare d'essere trattenute,no,no loro avevano bisogno di sgorgare al di fuori dei suoi candidi occhi verdi.
Non credeva, non aveva mai creduto in un dio, in una divinità o in un essere superiore onnipotente, ma quella sera, quella gelida notte di un febbraio ormai quasi al termine, pregava, pregava per la prima volta nella sua vita, non sapeva quale dio o entità lo avrebbe ascoltato, non credeva nemmeno ci fosse qualcuno disposto ad ascoltare un ragazzo talmente disperato da far passare l'idea di non saper parlare di 18 anni.
Ma non gli interessava, in quel momento sperava solamente con tutte le sue forze e energie che il suo corpo poteva scaturire che qualcuno ascoltasse, ascoltasse il suo dolore e lo facesse arrivare e percepire anche a lei,in un modo o nell'altro.
-abbiamo genitori imperfetti- gli scappò una piccola risata isterica e scosse la testa.
-no, non è vero, abbiamo genitori che nessuno al mondo chiamerebbe tali, un rapporto tossico,un rapporto malato, ma tu hai sempre cercato di vedere il buono in un uomo corrotto e una donna succube anche dove non c'era, me lo ricordo sai? Mi ricordo quella giornata estiva del 1999 che sembrava star andando tutto perfettamente, troppo insolito e infatti ricorderai che quando purtroppo la sera calò sulle nostre teste, nostro padre, se posso ancora denominarlo così, si era ubriacato, nessuna novità, era la sua ennesima sbronza, come ho detto niente di nuovo,ma lo voglio ribadire, quello che fù nuovo però e che rese quella sera,la sera che ti avrebbe condannata per sempre e diversa dalle altre sere passate, nostro padre era diventato violento, aggressivo, io ero terrorizzato, ricordo come fosse ieri che rimasi paralizzato a guardare quel mostro riempire di botte la propria donna, finché non ti sei messa in mezzo tu, una ragazzina di 16 anni che si lancia senza indugio davanti a sua madre per proteggerla, hai preso botte anche tu..e io,io non feci niente, quando smise e se ne andò e tu ti avvicinasti a quella donna nessun ringraziamento usci dalla sua bocca ma solo altri insulti e altre botte, ti ho vista passarmi di fianco correndo per raggiungere la tua camera piangendo, io sapevo,sapevo cosa avresti fatto in quella camera, sapevo dei tuoi problemi di ansia e del metodo che usavi per calmare il tutto, perdonami, perdonami per non averli fermati, perdonami per non averti fermato, PERDONAMI CAZZO..- gridava il suo corpo le ultime parole, con la speranza che avrebbe udito quell'urlo straziante, quando riprovò a ricominciare il dialogo con se stesso e la speranza che lei lo stesse ascoltando faceva fatica, a stento respirava.
-mi manchi..mi mancano i tuoi lunghi capelli ricci color rame, vedere il tuo viso segnato da tante piccole lentiggini e un neo sotto l'occhio, caratteristica unica che ho sempre pensato ti rendesse la più bella a questo mondo, le labbra screpolate che ti mangiavi dall'ansia, il corpo esile e pallido perché rifiutavi di mangiare e di prendere il sole per via della tua ossessione per assomigliare a un vampiro..ossessione cosi strana ma che ho sempre cercato di rispettare nel fattibile, torna a casa..non ti chiedo di restarci..non ti chiederei mai una cosa simile..non voglio restare manco io, ma torna..torna per me..e poi..- iniziò a singhiozzare -poi..poi scappiamo assieme..ti porterò ovunque tu vorrai...lontano da qui..torna..ti prego..ti prego..senza te..tutto è incompleto dentro di me, so, perché lo so, d'essere stato un fratello maggiore deludente..so che ti ho deluso..ma ti prego...torna- non disse amen,non sapeva neanche chi stesse pregando e scongiurando. poco dopo sobbalzò sentendo improvvisamente il telefono vibrare e come uno stupido allocco lo afferrò immediatamente per vedere se per caso fosse lei ad avergli scritto un messaggio e le sue scongiure fossero davvero state ascoltate..no..non era lei..ma parlava di lei anche se sperava con tutto se stesso di sbagliarsi.
Aprii la notifica del giornale che seguiva per star sempre aggiornato sulle novità che gli apparriva davanti agli occhi e poi lesse lentamente cosa c'era scritto su quel maledetto articolo finendo per vedere per la foto allegata,anche se sfocata e coperta dal telo della polizia si intravedevano quei bellissimi capelli rossi ,non c'erano dubbi, li gli crollò addosso il mondo, la foto..il nome letto sull'articolo era lei, per quanto doloroso era ammetterlo, doveva.
il telefono cadde per via delle sue mani tremanti rompendo così lo schermo,ma in quel momento non era importante perché nello stesso istante che il telefono si era rotto, qualcosa di più importante e irriparabile si era disintegrato, ll suo cuore non era rotto ma sfracellato.
Si alzò di scatto, non mise manco le scarpe e uscii di casa correndo come un pazzo nel cuore della notte piangendo senza controllo.
..tanto nessuno avrebbe notato la sua mancanza...come non avevano notato quella di Aya quando era scappata.

<ritrovato il corpo di una ragazzina data per scomparsa, morta di ibernazione sotto il gazebo greco nel parco centrale di Istanbul.
La polizzia sta ancora facendo delle indagini per accettarsi sia effettivamente la ragazza scomparsa una settimana fa di nome Aya mechler, a denunciare la scomparsa il fratello maggiore Ryo mechler, la polizia cercherà di far del suo meglio e comunicare la notizia alla famiglia della loro perdita con più tatto possibile dice il capo delle indagini, trattandosi di una ragazzina di solo 17 anni, la polizia non ha fatto trapelare altre informazioni oltre a queste e la foto allegata riuscita a scattare di sfuggita dai nostri giornalisti>

Tre giorni dopo sullo stesso giornale venne pubblicato un articolo con il ritrovamento del cadavere di Ryo Mechler.

<ragazzo diciottenne, si è tolto la vita, non si sa ancora bene con precisione quando è avvenuto il decesso ancora, per queato servirà un autopzia che ancora non è stata rilasciata, ma che si tratti di un suicidio questo è certo, la ragione resta un mistero che probabilmente non scopriremo mai con esattezza, dato che al ritrovamento del ragazzo, la polizia non ha rinvenuto nessun possibile recapito, ma le teorie dei vari giornali tra cui questo su cui state leggendo son tutte presso che simili, ovvero si teorizza che le sue emozioni molto probabilmente l'hanno sopraffatto a tal punto di compiere questo disperato atto, dopo aver saputo della perdita della sorella Aya Mechler della quale aveva fatto la denuncia di scomparsa, trovata deceduta tre giorni prima del ritrovamento del cadavere del fratello nel esatto punto in cui era stata ritrovata la sorella, perché si il ragazzo in questione non è altro che il fratello maggiore della Mechler, due ragazzi troppo giovani per questo destino, 17 e 18 anni, per quanto ne sappiamo attualmente nessuno aveva denunciato alla polizia la scomparsa da casa di Ryo Mechler, a differenza della scomparsa della denuncia fatta dallo stesso Mechler per sua sorella.
I genitori sembrano essere risultati genitori assenti e violenti, da quel minimo che si ha rilasciato sembrerebbe che la scomparsa dei due Mechler fosse estranea ai genitori anche se ormai una settimana e tre giorni son passati, da questo si può teorizzare che sia proprio questo il motivo ad aver spinto i due fratelli Mechler a scappare e poi incontrare la morte a causa di una famiglia inesistente, aspettiamo maggiori notizie sulle due vicende collegate per far emergere tutta la loro storia e dar loro la giusta giustizia, che riposino in pace >

L'articolo finiva così, con accompagnamento una foto dei due fratelli assieme sorridenti seduti su quel letto dalle coperte blu, stata ritrovata su uno dei vari social della ragazza molto probabilmente dagli informatori giornalistici.

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